Prepararsi a nuovo sondaggio Italeri ...
dopo il sondaggio relativo ai kit che vorremmo in rebox e quello relativo ai nuovi soggetti ... e dopo quello sul voto ai nuovi soggetti scelti, prossimamente quello sui soggetti che hanno superato i 300 LIKE di quelli votati come nuovi e di cui si era presentata fotografia , perchè andando di questo passo avranno le idee sempre più confuse e poi ci piace giocare con le matrioske ... poi arriverà il superesperto che dirà che i primi 10 sono irrealizzabili ... "tecnicamente ?" "in parte"risponderà !
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Commenti
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E voglio le decals originali Esci quelle col silvering incorporato che riesco ad applicare solo con la colla tappo verde tamiya usata come ammorbidente
nonostante a quelle decals qualcisasi cosa je faceva un bafffo..(addon nn esisteva il concetto di lucido pre-decals..)
..dopo averle attaccate silvering a bombazza ..anzi dopo un paio di mesi svariate emigrarono dalla crosta! :-9
se la Italeri coi suoi rebox di vecchi modelli ESCI mi rifacesse rivivere i magici anni 79/80 quando marinavo la sQuola e giravo ogni negozio di Portogruaro che vendeva giocattoli ma anche tabaccherie, cartolerie mercerie dove trovai modellini di aerei ovunque.
E oggi invece devo fare 80 chilometri e se va male trovo il modellino che volevo appena venduto....
Io non voglio il rebox del modello, voglio il rebox del modellismo in generale come lo si viveva di quegli anni
Certo se uno si trovasse un quad combo di cr-32 supermodel...dopo il primo.. l'olio di gomito è già andato!
Ormai è un modellismo da esagerati/esagitati :-9 anche se devo dire che le novità eduard un po' mi emozionano come ai tempi delle perle della accurate miniatures, quando si sfogliava le news di aerei modellismo con le bave sognando...
Ecco io vorrei che prendessero spunto dai quei modelli li che reboxano che al mio palato sono ancora la crem della crem.. ho messo mano ad un dauntless in questi giorni, che goduria pazzesca!
Una volta c'era il Salone del Giocattolo di Milano, dove sapevi le novità ( se non avevi avuto la fortuna di contattare l'agente che era stato a Norimberga ed era riuscito ad accaparrarsi il foglietto stampato da una nota rivista tedesca con il sunto di tutte le news in uscita ) se te le raccontava il negoziante, che ovviamente ne sapeva un quinto e aspettava pure lui che arrivassero i cataloghi !!! Se una cosa era uscita la trovavi solo in negozio, le riviste arrivavano comunque in ritardo il più delle volte, e poi cos'erano le recensioni ? Una o due ogni 6 mesi, quando usciva il kittone Monogram e Maio te lo presentava ... rarità comunque. Oggi invece ... e così anche i modelli chicca si perdono un po'. Per non parlare della politica cinese che invece di darti un kit accurato con il giusto numero di pezzi, ti danno una scatola dove solo di opzioni carichi di caduta hai 200 pezzi, non parliamo delle aberrazioni che sono riusciti a compiere nella scomposizione dei cingoli!
Detto questo io preferisco la marea di novità e produzione attuali rispetto al passato ... c'è più scelta, anche nella qualità, anche se posso tornare a sniffare un po' di Humbrol anni 70 ogni tanto ... ci facciano il profumo con quell'odore, lo chiederà a mio cugggino se per caso ...
Comunque cé´ ancora spazio... ad esempio, in 1/48, io comprerei molto volentieri ( ...se proposti in buona qualita´ ) tutta la serie degli aerei X, lo F-82 e il Cutlass. Certo che se vorranno sempre e solo risparmiare...
Trovo un po' strano che eduard non ristampi il suo x-1 (me lo son perso), son passati parecchi anni , ma forse a suo tempo non ha venduto bene? chissà ... sta di fatto che è dura trovarlo (o se si trova come al solito ti chiedono il pizzo...)
Su un numero
abbastanza recente di ModelTime (penso al massimo due anni fa) Enzo Maio ne
parlava proprio di questo “problema”. Il titolo che lo riassumeva era Overdose.
Siamo in piena overdose di scatole di montaggio, decals, fotoincisioni, resine.
Il problema più grosso rimane invece il tempo. Infatti lui alla fine chiudeva
esortando i modellisti a prendere una scatola dalla pila e cominciare a
montarla così come viene, al limite senza neanche dipingere il modello, giusto
per vedere come viene fuori, tanto il magazzino non ne risente. Insomma una
volta tanto modellare come si faceva quando si era giovincelli e spensierati,
epoca che ricordiamo sempre con nostalgia.
Ma il mercato
negli ultimi 30 anni si è spostato dai ragazzi tipicamente squattrinati di un
tempo, ma con del tempo a disposizione e l’entusiasmo per ogni scatola che
capitava, ai modellisti sempre più attempati, con capacità di spesa, ma con il
tempo a disposizione sempre più limitato. Ma anche il livello qualitativo ha
giocato un ruolo fondamentale, infatti mentre un tempo il modello aveva pochi
pezzi, magari basico in varie parti ma dannatamente robusto e veloce da
costruire, oggi la scatola deve essere sempre più gonfia di accessori che la
rendono complessa da costruire ed estremamente costosa.
Ma allora perché
siamo in piena overdose? Io ritengo che Giovanni abbia già centrato la
risposta, ovvero l’offerta. Fino ad una trentina di anni fa c’erano canali ben
precisi di acquisto, ovvero produttore-distributore-negozio. Le novità venivano
presentate all’inizio dell’anno nel Salone del Giocattolo, poi c’erano i
cataloghi di 5 o 6 aziende al massimo (ESCI, Italeri, Matchbox, Tamiya,
Monogram) ed il resto molto discontinuo come scatolette (Hasegawa, Heller,
Supermodel, ARII, Revell, Airfix). Quando entravi nel negozio sceglievi quello
che il negoziante aveva in base alla scala, tipo di soggetto e la copertina più
o meno accattivante. I negozi specializzati erano un paio e trovavi le ditte
più blasonate, poi nei supermercati, cartolerie e drogherie ti trovavi le
scatolette di ESCI, Italeri e Matchbox a prezzi concorrenziali.
I soggetti
riprodotti erano anche allora i grandi classici e poi in base alle ditte i
velivoli delle rispettive nazioni. In questo panorama si sceglieva quello che c’era
che comunque era tanto. Insomma si aveva che quello che si aveva ma alla fine
eri contento e costruivi, verniciavi e facevi da tutto da scatola.
Oggi le cose
sono diverse, perché con internet ed il commercio elettronico puoi conoscere in
tempo reale vita morte e miracoli di un kit e lo puoi acquistare virtualmente
dove vuoi. Puoi toglierti tutti gli sfizi che vuoi in tutte le scale, con la
qualità dei dettagli sempre più spinti. Il modellista moderno compra
enormemente più di quello che è in grado di fare, desidera soggetti sempre più
particolari ed è disposto a spendere, pretende livelli di accuratezza,
dettaglio, materiali sempre migliori, vede tonnellate di modelli finiti sui
vari forum, ma purtroppo gli manca la cosa fondamentale, ovvero il tempo!
Insomma oggi il modellista è un cuoco esigente che passa gran parte del suo
tempo a rifornire la sua dispensa di prelibatezze, ma non ha tempo poi per
cucinarle!!
Ma una delle
regole di questo mercato è quello di crearti una sorta di dipendenza, ovvero di
sindrome da acquisto impulsivo, di crearti artificialmente bisogni che non
avevi, in modo da esortarti a rimpinguare continuamente la dispensa. Purtroppo
sappiamo che la migliore torta che possiamo cucinare non è necessariamente la
più ricca. Questo lo sanno bene i produttori.
il discorso di prendere una scatola dalla pila e montarla senza troppi patemi potrebbe anche funzionare, anche se oggi diversamente da un tempo la scatoletta ti è costata 50 € e non più l'equilvamente di 6/7 € di un tempo, cosa che magari ti fa già storcere un po' il naso sul possibile spreco cui andresti incontro ... ma ci sta. Il problema è che mentre un tempo le scatole avevano appunto come riportato un numero limitato di pezzi, per cui veramente in un week end o due la scatola aveva esaurito i pezzi, oggi apri un Trumpeter in 32 e ti servono due mesi solo per staccare e pulire i pezzi ! Altro che week end project ! Questa politica cinese delle scatole farcite come un panino americano con 8 tipi di prosciutto diversi, spalmati di almeno 3 tipi di salse differenti e almeno 2 formaggi ... è per fortuna contrastata dai kit giapponesi che in questo sono più misurati ( forse Hasegawa ha sforato un po' su questo fronte diverse volte ), e offrono kit di qualità ma con un numero di parti che può ancora far rientrare il modello in qualche week end project almeno ( certo non siamo più ai livelli anni 70/80), in questo Tamiya è esemplare ... paghi di più ( almeno da noi ) ma perchè la qualità complessiva è più alta, in questo anche la qualità del tempo.
Il discorso qualità, prezzo, numero di parti è poi un po' tutto legato. Nel modello non paghi, come certi citrulli pensano ancora, solo la quantità di pezzi, non si va a peso ... paghi il modo in cui è fatto e si assembla il tutto. Qualche povero beota è ancora convinto che comprando per esempio un F14 HobbyBoss, solo per il fatto di trovarsi di fronte a 500 ( numero a caso ) pezzi, significa possa garantire maggior divertimento rispetto ad un F14 Tamiya che ha solo 200 pezzi ( numero a caso). Senza considerare come questi pezzi vanno insieme, il tempo che ci si mette a montare il kit HobbyBoss rispetto al Tamiya, che magari non ti ha scomposto la scaletta in 15 pezzi e te la da in uno solo ... ma alla fine la s, caletta ce l'ha sia il Tamiya che il cinese, e così via per altri mille esempi. Certo poi dipende sempre da un fattore soggettivo, se mi diverto a pulire pezzi per due mesi , per altri due amontare e stuccare, magari pure quattro se voglio correggere gli errori più o meno grossi ... e alla fine avere il modello finito dopo un anno contro il mese che ci metto a fare un Tamiya ( famo tre, va ) ... eh allora. Ma io oggi pago anche la qualità del prodotto intesa come facilità e rapidità di assemblaggio. Un prodotto per venir su in modo easy deve essere ben progettato, non cervellotico ...
Allo stesso modo oggi richiedo dal prodotto maggior qualità perchè ho meno tempo per poter correggere ogni monata e mancanza. Un Frog in positivo anni 70 non aveva abitacolo, aveva un quarto delle pannellature effettivamente presenti, quando non erano inventate o errate ... oggi no, pago di più ma pretendo di più anche in termini di tempo risparmiato per non dover effettuare tutta una serie di operazioni di miglioria, aggiunte, correzioni, ecc ... insomma, se pago voglio, e questa volta voglio come l'erba voglio !
Ora mi trovo ad aver costruito in un weekend la jeep Willis tamiya in 35 ( stupenda, perfetta) e nell idea di fare un diorama con a bordo un equipaggio a scelta tra Miniart e Bronco scopro che la prima ha pure in catalogo la serie di casse di champagne e cognac francese sempre in 35 con relative etichette, questo mi porterà via un intero weekend, però il diorama prenderà una forma inaspettata...
Che dire....viva l' overdose...presa con cautela...
mode pure queste ... e in parte pure scuse, perchè il 90% dei modellisti che fa aerei non sa fare figurini o li fa con una qualità che non è all'altezza del modello richiando di rovinare tutto.
La vecchia mentalità forse resiste in qualche club ma è da almeno un decennio se non due che è una minoranza sempre più ridotta, tanto che anche molti modellisti considerati oggi come dei "maestri" sono in realtà più bravi a verniciare che a costruire e i modelli su cui danno il meglio sono proprio i Tamigawa...
:-D
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