Prepararsi a nuovo sondaggio Italeri ...

dopo il sondaggio relativo ai kit che vorremmo in rebox e quello relativo ai nuovi soggetti ... e dopo quello sul voto ai nuovi soggetti scelti, prossimamente quello sui soggetti che hanno superato i 300 LIKE di quelli votati come nuovi e di cui si era presentata fotografia , perchè andando di questo passo avranno le idee sempre più confuse  e poi ci piace giocare con le matrioske ... poi arriverà il superesperto che dirà che i primi 10 sono irrealizzabili ... "tecnicamente ?" "in parte"risponderà !


:-D

Commenti

  • come rebox italeri/esci io propongo sempre lo F-104 1/48 esci ma solo se ha il tettuccio difettoso come lo aveva all'inizio.

  • sei proprio un "purista" e del resto non hai torto, il rebox deve essere originale e non con pezzi tarocchi !
    :-D
  • Serie CV (chiavica vintage)
  • gioca ha detto:

    sei proprio un "purista" e del resto non hai torto, il rebox deve essere originale e non con pezzi tarocchi !
    :-D

    al bando i MOULD UPGRADE che a Italeri vanno così a genio.
    E voglio le decals originali Esci quelle col silvering incorporato che riesco ad applicare solo con la colla tappo verde tamiya usata come ammorbidente

  • gmarcat ha detto:

    come rebox italeri/esci io propongo sempre lo F-104 1/48 esci ma solo se ha il tettuccio difettoso come lo aveva all'inizio.

    Mi dispiace ma non è possibile. Lo stampo è stato modificato ai tempi. Il difetto era dovuto al fatto che lo stampista incaricato era alla prima sua opera nel settore modellistico e quindi il canale di colata gli andava bene al centro del tettuccio e li lo ha messo. Tutte le scatole prodotte sono rientrate in ditta soprattutto quelle consegnate alla Revell. Oggi quelle scatole sono dei Gronchi rosa!
    gmarcat ha detto:

    gioca ha detto:

    sei proprio un "purista" e del resto non hai torto, il rebox deve essere originale e non con pezzi tarocchi !
    :-D

    al bando i MOULD UPGRADE che a Italeri vanno così a genio.
    E voglio le decals originali Esci quelle col silvering incorporato che riesco ad applicare solo con la colla tappo verde tamiya usata come ammorbidente

    Ah, ma non sai che quelle decals erano prodotte da G.Decal, ma soprattutto quelle con più Silvering dalla Cartograf! 
  • modificato settembre 2016
    ah che bei ricordi quelle decals: ricordo il mio primo esci un A-7 corsair 1/72 verniciato a mano con i molak a cazzuolate, mi ero comprato il "decal work" sempre molak che era l'ammorbidente dei poveri (il supersol/superset sarebbero poi diventate pozioni ricercatissime e venerate..
    nonostante a quelle decals qualcisasi cosa je faceva un bafffo..(addon nn esisteva il concetto di lucido pre-decals..)
    ..dopo averle attaccate silvering a bombazza ..anzi dopo un paio di mesi svariate emigrarono dalla crosta! :-9
  • miki68 ha detto:



    Il difetto era dovuto al fatto che lo stampista incaricato era alla prima sua opera nel settore modellistico e quindi il canale di colata gli andava bene al centro del tettuccio e li lo ha messo. *****
    ****Oggi quelle scatole sono dei Gronchi rosa!

    allora sono fortunato, perchè tutti i "gronchi rosa" alias f-104 esci con tetto bacato me li sono portati a casa io... forse era  per quello che su ebay me le tiravano dietro
    gmarcat ha detto:

     

    Ah, ma non sai che quelle decals erano prodotte da G.Decal, ma soprattutto quelle con più Silvering dalla Cartograf!

    Anche la Cartograf ha i suoi scheletri nell'armadio dunque....

  • MODO NOSTALGIA ATTIVATO:
    se la Italeri coi suoi rebox di vecchi modelli ESCI mi rifacesse rivivere i magici anni 79/80 quando marinavo la sQuola e giravo ogni negozio di Portogruaro che vendeva giocattoli ma anche tabaccherie, cartolerie mercerie dove trovai modellini di aerei ovunque.
    E oggi invece devo fare 80 chilometri e se va male trovo il modellino che volevo appena venduto....
    Io non voglio il rebox del modello, voglio il rebox del modellismo in generale come lo si viveva di quegli anni

  • modificato settembre 2016
    ho appena visto che la eduard ha sfornato un spit quad combo!!!
    Certo se uno si trovasse un quad combo di cr-32 supermodel...dopo il primo.. l'olio di gomito è già andato!
    Ormai è un modellismo da esagerati/esagitati :-9 anche se devo dire che le novità eduard un po' mi emozionano come ai tempi delle perle della accurate miniatures, quando si sfogliava le news di aerei modellismo con le bave sognando...
    Ecco io vorrei che prendessero spunto dai  quei modelli li che reboxano che al mio palato sono ancora la crem della crem.. ho messo mano ad un dauntless in questi giorni, che goduria pazzesca!
  • il "problema" oggi è che c'è troppa offerta ... massa roba, massa novità ogni anno. Fai fatica a seguirli i produttori, quanto meno nel loro complesso. Ogni mese i cinesi sono in agguato con 5 o 6 scatole nuove, minimo, perchè se inizio a conteggiare HobbyBoss e Trumpeter già credo possiamo arrivare anche ad una decina o quasi ... in rete scopro ogni tre mesi che è nato un nuovo marchio cinese, in prevalenza fanno carri, ma quasi tutti dicono che poi inizieranno a produrre anche aerei ( Occhio alla Tiger model in questo senso, e non sto parlando delle loro caricature !). Troppa roba.
    Una volta c'era il Salone del Giocattolo di Milano, dove sapevi le novità ( se non avevi avuto la fortuna di contattare l'agente che era stato a Norimberga ed era riuscito ad accaparrarsi il foglietto stampato da una nota rivista tedesca con il sunto di tutte le news in uscita ) se te le raccontava il negoziante, che ovviamente ne sapeva un quinto e aspettava pure lui che arrivassero i cataloghi !!! Se una cosa era uscita la trovavi solo in negozio, le riviste arrivavano comunque in ritardo il più delle volte, e poi cos'erano le recensioni ? Una o due ogni 6 mesi, quando usciva il kittone Monogram e Maio te lo presentava ... rarità comunque. Oggi invece ... e così anche i modelli chicca si perdono un po'. Per non parlare della politica cinese che invece di darti un kit accurato con il giusto numero di pezzi, ti danno una scatola dove solo di opzioni carichi di caduta hai 200 pezzi, non parliamo delle aberrazioni che sono riusciti a compiere nella scomposizione dei cingoli!
    Detto questo io preferisco la marea di novità e produzione attuali rispetto al passato ... c'è più scelta, anche nella qualità, anche se posso tornare a sniffare un po' di Humbrol anni 70 ogni tanto ... ci facciano il profumo con quell'odore, lo chiederà a mio cugggino se per caso ... 
  • Comunque cé´ ancora spazio... ad esempio, in 1/48, io comprerei molto volentieri ( ...se proposti in buona qualita´ ) tutta la serie degli aerei X, lo F-82 e il Cutlass. Certo che se vorranno sempre e solo risparmiare...


  • Kraut, ho idea che tu sarai un abbonato a KittyHawk e Kinetic per i prossimi 10 anni, perchè questi soggetti li faranno loro in 48, ma certo non Italeri ... per esempio KittyHawk ha già in fase di realizzazione il Cutlass ...
  • modificato settembre 2016
    troppo di nicchia anche la serie X, la vedo bene da una special hobby che ne ha già proposti un paio..
    Trovo un po' strano che eduard non ristampi il suo x-1 (me lo son perso), son passati parecchi anni , ma forse a suo tempo non ha venduto bene? chissà ... sta di fatto che è dura trovarlo (o se si trova come al solito ti chiedono il pizzo...)

  • gioca ha detto:

    il "problema" oggi è che c'è troppa offerta ... massa roba, massa novità ogni anno........... 

    Su un numero
    abbastanza recente di ModelTime (penso al massimo due anni fa) Enzo Maio ne
    parlava proprio di questo “problema”. Il titolo che lo riassumeva era Overdose.
    Siamo in piena overdose di scatole di montaggio, decals, fotoincisioni, resine.
    Il problema più grosso rimane invece il tempo. Infatti lui alla fine chiudeva
    esortando i modellisti a prendere una scatola dalla pila e cominciare a
    montarla così come viene, al limite senza neanche dipingere il modello, giusto
    per vedere come viene fuori, tanto il magazzino non ne risente. Insomma una
    volta tanto modellare come si faceva quando si era giovincelli e spensierati,
    epoca che ricordiamo sempre con nostalgia.

    Ma il mercato
    negli ultimi 30 anni si è spostato dai ragazzi tipicamente squattrinati di un
    tempo, ma con del tempo a disposizione e l’entusiasmo per ogni scatola che
    capitava, ai modellisti sempre più attempati, con capacità di spesa, ma con il
    tempo a disposizione sempre più limitato. Ma anche il livello qualitativo ha
    giocato un ruolo fondamentale, infatti mentre un tempo il modello aveva pochi
    pezzi, magari basico in varie parti ma dannatamente robusto e veloce da
    costruire, oggi la scatola deve essere sempre più gonfia di accessori che la
    rendono complessa da costruire ed estremamente costosa.

    Ma allora perché
    siamo in piena overdose? Io ritengo che Giovanni abbia già centrato la
    risposta, ovvero l’offerta. Fino ad una trentina di anni fa c’erano canali ben
    precisi di acquisto, ovvero produttore-distributore-negozio. Le novità venivano
    presentate all’inizio dell’anno nel Salone del Giocattolo, poi c’erano i
    cataloghi di 5 o 6 aziende al massimo (ESCI, Italeri, Matchbox, Tamiya,
    Monogram) ed il resto molto discontinuo come scatolette (Hasegawa, Heller,
    Supermodel, ARII, Revell, Airfix). Quando entravi nel negozio sceglievi quello
    che il negoziante aveva in base alla scala, tipo di soggetto e la copertina più
    o meno accattivante. I negozi specializzati erano un paio e trovavi le ditte
    più blasonate, poi nei supermercati, cartolerie e drogherie ti trovavi le
    scatolette di ESCI, Italeri e Matchbox a prezzi concorrenziali.

    I soggetti
    riprodotti erano anche allora i grandi classici e poi in base alle ditte i
    velivoli delle rispettive nazioni. In questo panorama si sceglieva quello che c’era
    che comunque era tanto. Insomma si aveva che quello che si aveva ma alla fine
    eri contento e costruivi, verniciavi e facevi da tutto da scatola.

    Oggi le cose
    sono diverse, perché con internet ed il commercio elettronico puoi conoscere in
    tempo reale vita morte e miracoli di un kit e lo puoi acquistare virtualmente
    dove vuoi. Puoi toglierti tutti gli sfizi che vuoi in tutte le scale, con la
    qualità dei dettagli sempre più spinti. Il modellista moderno compra
    enormemente più di quello che è in grado di fare, desidera soggetti sempre più
    particolari ed è disposto a spendere, pretende livelli di accuratezza,
    dettaglio, materiali sempre migliori, vede tonnellate di modelli finiti sui
    vari forum, ma purtroppo gli manca la cosa fondamentale, ovvero il tempo!
    Insomma oggi il modellista è un cuoco esigente che passa gran parte del suo
    tempo a rifornire la sua dispensa di prelibatezze, ma non ha tempo poi per
    cucinarle!!

    Ma una delle
    regole di questo mercato è quello di crearti una sorta di dipendenza, ovvero di
    sindrome da acquisto impulsivo, di crearti artificialmente bisogni che non
    avevi, in modo da esortarti a rimpinguare continuamente la dispensa. Purtroppo
    sappiamo che la migliore torta che possiamo cucinare non è necessariamente la
    più ricca. Questo lo sanno bene i produttori.

  • un paio di note:
     il discorso di prendere una scatola dalla pila e montarla senza troppi patemi potrebbe anche funzionare, anche se oggi diversamente da un tempo la scatoletta ti è costata 50 € e non più l'equilvamente di 6/7 € di un tempo, cosa che magari ti fa già storcere un po' il naso sul possibile spreco cui andresti incontro ... ma ci sta. Il problema è che mentre un tempo le scatole avevano appunto come riportato un numero limitato di pezzi, per cui veramente in un week end o due la scatola aveva esaurito i pezzi, oggi apri un Trumpeter in 32 e ti servono due mesi solo per staccare e pulire i pezzi ! Altro che week end project !  Questa politica cinese delle scatole farcite come un panino americano con 8 tipi di prosciutto diversi, spalmati di almeno 3 tipi di salse differenti e almeno 2 formaggi ... è per fortuna contrastata dai kit giapponesi che in questo sono più misurati ( forse Hasegawa ha sforato un po' su questo fronte diverse volte ), e offrono kit di qualità ma con un numero di parti che può ancora far rientrare il modello in qualche week end project almeno ( certo non siamo più ai livelli anni 70/80), in questo Tamiya è esemplare ... paghi di più ( almeno da noi ) ma perchè la qualità complessiva è più alta, in questo anche la qualità del tempo.
    Il discorso qualità, prezzo, numero di parti è poi un po' tutto legato. Nel modello non paghi, come certi citrulli pensano ancora, solo la quantità di pezzi, non si va a peso ... paghi il modo in cui è fatto e si assembla il tutto. Qualche povero beota è ancora convinto che comprando per esempio un F14 HobbyBoss, solo per il fatto di trovarsi di fronte a 500 ( numero a caso ) pezzi, significa possa garantire maggior divertimento rispetto ad un F14 Tamiya che ha solo 200 pezzi ( numero a caso). Senza considerare come questi pezzi vanno insieme, il tempo che ci si mette a montare il kit HobbyBoss rispetto al Tamiya, che magari non ti ha scomposto la scaletta in 15 pezzi e te la da in uno solo ... ma alla fine la s, caletta ce l'ha sia il Tamiya che il cinese, e così via per altri mille esempi. Certo poi dipende sempre da un fattore soggettivo, se mi diverto a pulire pezzi per due mesi , per altri due  amontare e stuccare, magari pure quattro se voglio correggere gli errori più o meno grossi ... e alla fine avere il modello finito dopo un anno contro il mese che ci metto a fare un Tamiya ( famo tre, va ) ... eh allora. Ma io oggi pago anche la qualità del prodotto intesa come facilità e rapidità di assemblaggio. Un prodotto per venir su in modo easy deve essere ben progettato, non cervellotico ...
    Allo stesso modo oggi richiedo dal prodotto maggior qualità perchè ho meno tempo per poter correggere ogni monata e mancanza. Un Frog in positivo anni 70 non aveva abitacolo, aveva un quarto delle pannellature effettivamente presenti, quando non erano inventate o errate ... oggi no, pago di più ma pretendo di più anche in termini di tempo risparmiato per non dover effettuare tutta una serie di operazioni di miglioria, aggiunte, correzioni, ecc ... insomma, se pago voglio, e questa volta voglio come l'erba voglio !  
     
  • gioca ha detto:

    Kraut, ho idea che tu sarai un abbonato a KittyHawk e Kinetic per i prossimi 10 anni, perchè questi soggetti li faranno loro in 48, ma certo non Italeri ... per esempio KittyHawk ha già in fase di realizzazione il Cutlass ...


    Magnifico!!! Quello lo becco di certo!!



  • PhantomRulez ha detto:

    troppo di nicchia anche la serie X, la vedo bene da una special hobby che ne ha già proposti un paio..
    Trovo un po' strano che eduard non ristampi il suo x-1 (me lo son perso), son passati parecchi anni , ma forse a suo tempo non ha venduto bene? chissà ... sta di fatto che è dura trovarlo (o se si trova come al solito ti chiedono il pizzo...)


    Sull´ ebay. tedesco ogni tanto lo trovi.


  • Prima di internet andavo nei negozi di fiducia e lì' prenotavi ( forse gli altri, non io ) la nuova uscita, personalmente preferivo bazzicare tra le gondole del negozio una mezzoretta, soppesare le scatole, valutare le box art e i prezzi, se il budget lo consentiva univo anche un paio di colori per alimentare la dotazione e poi via a casa ad aprire la scatola e iniziarla...
    Ora mi trovo ad aver costruito in un weekend la jeep Willis tamiya in 35 ( stupenda, perfetta) e nell idea di fare un diorama con a bordo un equipaggio a scelta tra Miniart e Bronco scopro che la prima ha pure in catalogo la serie di casse di champagne e cognac francese sempre in 35 con relative etichette, questo mi porterà via un intero weekend, però il diorama prenderà una forma inaspettata...
    Che dire....viva l' overdose...presa con cautela...
  • gioca ha detto:

     il discorso di prendere una scatola dalla pila e montarla senza troppi patemi potrebbe anche funzionare, anche se oggi diversamente da un tempo la scatoletta ti è costata 50 € e non più l'equilvamente di 6/7 € di un tempo, cosa che magari ti fa già storcere un po' il naso sul possibile spreco cui andresti incontro ...

    Nel momento in cui hai pagato, l'uso che ne fai è ininfluente, che tu la scatola la conservi come reliquia, che tu ottenga un pezzo da concorso o che tu fai un kit da scatola o lo monti per vedere così come viene, sempre hai speso i 50 euro (ad esempio). A meno che tu non la rivenda e recuperi in parte il denaro, quella somma di denaro l'hai sempre spesa.
    Se consideri che i modelli fermi in magazzino per essere costruito sono sempre del denaro immobilizzato e da cui non ricaverai (economicamente) nulla in ogni caso, quindi tanto vale. Il problema è soprattutto mentale. Qualsiasi prodotto che hai acquistato dalla scatola più dettagliata al minuscolo dettaglio in resina/fotoincisione lo hai preso perchè ritenevi che ti servisse e che ne avresti fatto un ottimo uso. Nessuno prende un modello (ad esempio) sapendo bene in cuor suo che sicuramente non lo utilizzerà mai e che quindi butterà il suo denaro!
  • sicuraente è solo una questione psicologica, però io tendo a stare più attento e a fare progetti diversi attorno ad una scatola che ho pagato 50 rispetto ad una che ho pagato 5. Se la prima mi venisse male per qualche motivo lo considererei un investimento dal rendimento negativo, con una da 5 anche se mi viene fuori un cesso pazienza, tanto l'ho pagata poco.
  • gioca ha detto:

    Per non parlare della politica cinese che invece di darti un kit accurato con il giusto numero di pezzi, ti danno una scatola dove solo di opzioni carichi di caduta hai 200 pezzi, non parliamo delle aberrazioni che sono riusciti a compiere nella scomposizione dei cingoli!
    E' una questione di mentalità. Quando i modelli Tamiya vengono definiti "che si montano da soli" significa che sono troppo facili in senso negativo. Questa frase nasconde invece l'incapacità di capire il lavoro d'ingegnerizzazione che c'è stato a monte e che permette al modellista di raggiungere il migliore risultato possibile.
    Si è rimasti ancora alla vecchia mentalità che un vero modellista è quello che da una vecchia scatola frog ti costruisce un capolavoro. Certo questi modellisti sono assolutamente encomiabili e da ammirare, ma è un modellismo molto particolare, quasi da artisti della plastica.
    Io intendo un modellismo da Hobby, quello in cui possa permettere di costruire in tempi ragionevoli un modello e completarlo in tutte le fasi e metterlo nella vetrina, ti abbia fatto passare del tempo in santa pace staccandoti dai vari problemi della vita.
    Anche se a qualcuno probabilmente si diverte con i kit "difficili" (poco o mal ingegnerizzati) rispetto a quelli "facili" (ben progettati ed ingegnerizzati) la mia esperienza mi porta a dire che la stragrande maggioranza dei modellisti invece è colei che non ha tutte le capacità per riuscire ad arrivare in fondo a progetti complessi. Quando leggo critiche sul F-14 Tamiya (che non è ancora uscito) riguardanti pochi pezzi in cui è scomposta l'ala o cose di questo genere mi accorgo che questi non hanno idea di come venga prodotto uno stampo.
    Oggi disegnare un velivolo in CAD3D è un lavoro abbastanza semplice, con software dai costi contenuti che può essere fatto anche da freelance. Il problema viene dopo, ovvero come realizzare con uno stampo i vari particolari. Più sono semplici le forme più è facile realizzare gli stampi. Più le parti sono complesse ed articolate più è complesso e costoso realizzare lo stampo. Bisogna tenere conto di angoli di sformo, canali di colata e fluidodinamica all'interno, ritiri della plastica, adottare tecnologie costose come gli slide-molds, riprendere lo stampo con laser di taglio, utensili manuali di precisione, trattamenti termici di indurimento superficiale, lappature. Insomma per avare la scaletta scomposta in 15 parti è un gioco da ragazzi, averla in un unico pezzo è lavoro da stampisti di grande esperienza.
    Quindi quando si è di forte ad uno stampo che "si monta da solo" dovrebbe essere il migliore complimento per il lavoro fatto dal produttore. Io mi tengo alla larga da scatole con troppi pezzi e stampate: è sempre segno di bassa ingegnerizzazione!



  • è pieno di beoti che guardano al numero di pezzi rispetto alla qualità complessiva, pieno.
  • Sul Tamiya ho letto la recensione di chi ha già in mano il pezzo. Si è secondo me giustamente dilungato sulla faccenda delle ali riportando il fatto che a terra e sul ponte di volo, le ali sono per lo più in posizione chiusa, a meno di non voler fare un esemplare pronto al decollo ( quindi figurini dentro ), o comunque in una situazione dinamica ( che prevede l'equilpaggio ) , le ali saranno comunque chiuse, per cui non è utile farle con tutta la biancheria posizionabile, facendo lievitare costi e complessità del montaggio ... e riflettendoci ha ragione, e sono uno che i figurini può anche metterceli ... ma ricordo che qualche anno fa c'era chi riteneva inutile inserire figurini dentro le scatole, tanto è vero che diversi marchi hanno smesso di inserirli ( Italeri da decenni , Esci non credo li abbia mai messi dall'inizio tanto per fare nomi fra i più grossi al tempo e ora ) ...
    mode pure queste ... e in parte pure scuse, perchè il 90% dei modellisti che fa aerei non sa fare figurini o li fa con una qualità che non è all'altezza del modello richiando di rovinare tutto.
       
  • modificato settembre 2016
    gioca ha detto:

    è pieno di beoti che guardano al numero di pezzi rispetto alla qualità complessiva, pieno.

    Mentalità da puzzlettari !! :-9
  • miki68 ha detto:

    gioca ha detto:


    E' una questione di mentalità. Quando i modelli Tamiya vengono definiti "che si montano da soli" significa che sono troppo facili in senso negativo. Questa frase nasconde invece l'incapacità di capire il lavoro d'ingegnerizzazione che c'è stato a monte e che permette al modellista di raggiungere il migliore risultato possibile.
    Si è rimasti ancora alla vecchia mentalità che un vero modellista è quello che da una vecchia scatola frog ti costruisce un capolavoro.....

    Mi sembra sia proprio il contrario invece: quando si parla di Tamiya e simili la stragrande maggioranza del mondo modellistico considera il fatto che si montino da soli come un pregio e il modellista che parte dal vecchio Frog viene si ammirato da tutti, ma seguito da pochi e se per caso suggerisce che il vecchio Frog è migliore come linee viene spesso deriso. Non conosco tutti i modellisti di questo mondo ma la mia esperienza sia di gente conosciuta di persona che di forum locali e non è questa.
    La vecchia mentalità forse resiste in qualche club ma è da almeno un decennio se non due che è una minoranza sempre più ridotta, tanto che anche molti modellisti considerati oggi come dei "maestri" sono in realtà più bravi a verniciare che a costruire e i modelli su cui danno il meglio sono proprio i Tamigawa...
  • modificato settembre 2016
    vero, in realtà a dare un senso negativo al "si monta da solo" è proprio e solo quello che sta bestemmiando  da anni sul vecchio catorcio e tende così a giustificare il gap produttivo rispetto ad altri con la classica frase: " già, ma quelli si montano da soli ( sottinteso: mica come quelli che faccio io )". Ricordo una discussione con uno che era ed è tuttora "malato" in un certo senso ... lui definiva quel tal rinomatissimo e sempre premiatissimo modellista uno "scaltro" , dandovi una accezione quasi da "furbetto",  perchè realizzando il tal modello magari usufruiva dell'aiutino del set in resina per il seggiolino piuttosto che preferire una "sana" autocostruzione ( cosa che ovviamente avrebbe fatto il nostro eroe megalomane egocentrico) ... non dissi nulla ma capii definitivamente come fosse andato via di testa in maniera irrecuperabile !  Sono quelli che se non prendono l'oro assolutissimo o il best of show o simili poi danno fuori di testa, entrano in crisi esistenziale, ecc ... non esiste purtroppo terapia per questi elementi  ... il modellismo purtroppo li ha fottuti per sempre. però fortuna vuole che siano anche casi rari, anche se uno per club magari lo trovi, ma comunque rari nel numero complessivo di gente che pratica l'hobby ... ma l'hobby appunto.

    :-D
  • Giorgio N ha detto:

    miki68 ha detto:

    gioca ha detto:


    E' una questione di mentalità. Quando i modelli Tamiya vengono definiti "che si montano da soli" significa che sono troppo facili in senso negativo. Questa frase nasconde invece l'incapacità di capire il lavoro d'ingegnerizzazione che c'è stato a monte e che permette al modellista di raggiungere il migliore risultato possibile.
    Si è rimasti ancora alla vecchia mentalità che un vero modellista è quello che da una vecchia scatola frog ti costruisce un capolavoro.....

    Mi sembra sia proprio il contrario invece: quando si parla di Tamiya e simili la stragrande maggioranza del mondo modellistico considera il fatto che si montino da soli come un pregio e il modellista .....
    Sono cose che ho sentito già venti anni fa. Mi ricordo distintamente una discussione, in piena era resina e short-run, che io preferivo costruire Tamiya e la risposta era "si ma quelli si costruiscono da soli".

    Ad esempio sto cercando di andare avanti con un Kittyhawk (F-35) e ti posso assicurare che quando metto mani a plastiche come Tamiya ti ritorna subito la voglia di lavorare. C'è poco da fare preferisco i kit ingegnerizzati.
    Concordo infine con il discorso della colorazione. E' più interessante investire tempo nella colorazione che ad assemblare i 15 pezzi della scaletta. E questo è un discorso che non centra nulla con concorsi e premi. Puro divertimento.
  • Certo, fuor dal discorso concorsi e premi, ognuno ha il proprio campo preferito ... c'è chi trova divertentissimo autocostuirsi o assemblare 37 pezzi per una scaletta interna che solo lui poi riesce a vedere per un quinto da quel particolare angoletto della finestratura, e chi invece chiude per benone tutto e non vede l'ora di arrivare alla fase della mascheratura e della colorazione, chi tutte e due le cose. C'è pure chi si diverte tantissimo a fare ricerca e poi il modello pur conoscendone tutti i limiti e difetti lo fa da scatola, nel frattempo si è fatto un Master in F35 !   
    :-D
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