Storia dell'azienda modellistica ESCI
Qui trovate la storia dell'azienda modellistica ESCI:
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Commenti
Certo che leggere di "..29 nuove uscite in un anno.." confronto ad oggi…
lz..
Aloa
Tralaltro sono stati i primi in Europa a credere e investire negli aerei in 1/48, di molti soggetti in quella scala fino a poco tempo fa c'erano solo i loro e tuttora alcuni sono unici.
Hanno fatto tutto sommato meno in 1/72 anche se qui ci sono state delle vere gemme tuttora al top
Questione di cultura modellistica evidentemente. [-(
Gran peccato anche che chi ha raccolto l'eredità Esci non abbia saputo coglierne quello spirito innovativo e qualitativamente innovativo. La riedizione semplice di stampi non basta, e non basta soprattutto se non la si riesce ad accompagnare con aggiornamenti dello stampo della qualità dello stampo originario ... l'Airfix aveva fatto uscire prima di passare in mano Hornby uno Spit MkVC in 72, sfruttando il vecchio stampo classico e associandovi nuove ali e qualche altro pezzetto. Un pasticcio orrendo, con ali incise come solo i cinesi delle prime produzioni sapevano fare ( inguardabili ! ), e il resto del kit nel positivo degli anni 70 ... non dico che c'è lo stesso abisso fra le due qualità, ma il sapore è lo stesso... si vede la differenza e dove ha interrotto uno per ricominciare l'altro ... e sinceramente dubito che qualcuno potrà riemergere nuovamente nel settore in Italia, ci vorrebbe un qualche stramiliardario alla Mr Wingnuts !
Aloa
in effetti il canto del cigno della Esci o l'inizio del tracollo si può far risalire al momento dell' uscita del Tomcat nell 88 anche se nel 90 uscirono gli F111 che erano molto ben fatti ....
Dopo la prima guerra del golfo poi la serie delle macchine utilizzate nel conflitto tra cui anche i carri...
È bello pensare comunque che proprio grazie a questo marchio sono nate e maturate grandi passioni....Ancora oggi nei vari mercatini sono fortemente attratto da alcuni pezzi a cui ho legato bei momenti e belle aspettative...
Franz :-L
Evidentemente la nuova proprietà riteneva troppo costoso il fornirsi dagli stampisti Coreani. Precedente preoccupante perché lo stesso sta succedendo oggi ad altre ditte del settore che gira voce stiano abbandonando i Coreani per andare verso realtà più economiche ma anche di qualità inferiore
copertine accattivanti, soggetti moderni e prezzi abbordabili anche per scatole con kit di grandi dimensioni ... una goduria di cui tutti i maschi della classe approfittarono !
Dopo quell'episodio però la cartoleria non ebbe più una simile quantità di scatole.
RItornò ad averne qualcuna, questa volta però non più Matchbox e Airfix, ma quelle "gialle" Italeri, sempre a prezzi onesti.
Oggi non tiene più nulla.
Aloa
Airfix per i cataloghi , sfogliatissimi, e i soldatini , in particolare quelli in 72, più per questi che per le scatole e le buste
Matchbox che è stato il primo marchio che ha permesso le prime esperienze con colla e colori
Heller ... è stato il marchio che ha permesso il salto di qualità, la consapevolezza che questo salto era possibile: infatti era l'unico ( per le mie conoscenze del tempo ) che l'abitacolo te lo forniva con il cruscotto dettagliato, il seggiolino , la barra di comando ... e il tettuccio scomposto e montabile aperto, quando gli stessi kit di altri marchi erano corredati del pilotino e quando andava bene un seggiolino spartano da attaccare a due tondini che facevano da appoggio. La scarsa reperibilità degli Heller, rispetto a Airfix o Matchbox, li rendeva poi dei kit il cui acquisto veniva conquistato ... Aloa
Acquistavi 12 scatole, inviavi in busta i codici e ti regalavano la 13a scatola facendo una media degli acquisti fatti. Più le scatole erano di serie alte e più alto era il premio .....
Per un anno sono andato a casa dei vari amici a fregarmi i codici dei kit ....
aloa
Presi diversi bei modelli grazie ai codici. Tutto gravitava attorno al mitico catalogo Airfix e alle varie serie con cui erano codificati i modelli.... la serie due era la più diffusa ma i modelli serie tre e quattro erano i più ambiti.
Franz
Adesso i cataloghi te li fanno pagare più di un kit di serie alta... :-B :-B :-B :-B
Anche l'Hasegawa, quando si trovava, viaggiava su costi simili. Il catalogo Airfix in ogni caso non esisteva praticamente più ... anzi, avevano pure cambiato le copertine, con delle foto di modelli montati e pure male.
Aloa
lz
Allineati tutti i cataloghi Tamiya usciti regolarmente comprati….da meta' anni 70...
E questo ha costruito in tutta la sua vita 5-6 modelli…
Quanti ne conoscete di gente così ?
Gli mancano solo i Pla-plate…..
Aloaglu'-glu'
Ormai non c'è più confine ... Aloaspottammiya
Sarà vero?
ricordo un simpatico episodio di qualche lustro fa. Vado a Portogruaro da quello che è stato per lungo tempo un vero riferimento quanto a informazioni sulle novità in arrivo, i nuovi marchi dell'Est, ecc ... in Italia credo sia da ascrivere a lui se abbiamo visto le fotoincisioni subito e non dopo decenni ... comunque ... girava voce che Tamiya stesse preparando un soggetto italiano , addirittura il Centauro, sì, proprio lui, il G 55 ... era il momento che pareva esserci pure un SM79, con tanto di codice a barre già conosciuto ... ebbene, questo Centauro in realtà era in gestazione, ma trattavasi di mezzo Centaur, non di aereo Centauro ... così per qualche settimana in parecchi hanno sognato di un G 55 Tamiya in 48 ! Per dire che certe voci fanno presto a modificarsi ...
e dove le mettiamo quelle del B17 Tamiya in 48, del ftto che Tamiya non avrebbe più fatto aerei in 72 o più fatto aerei del tutto, ecc ... ehhh, quante se ne sentono e quante ne girano.
Speriamo di no ... e se sì, chiudesse, c'è solo da augurarsi che Italeri compri pure quegli stampi !!! eheheh, risolverebbe parecchi problemi vedrebbe innalzato da D a A- il suo rating ..
Non e' che sia invece un problema del distributore italiano che importa solo quello che pare che funzioni ?
Oggi un rivenditore mi ha confessato di avere raddoppiato l' anno scorso il fatturato rispetto al 2012 comprando i prodotti Ricoh all' estero invece che alla Ricoh Italia, ma siamo veramente tutti così', dei Zanza ?
Mi sto rendendo conto invece, seguendo con mia figlia il blog di una italiana che fa Cosplay a Tokyo che il modellismo inteso come kit deve essere proprio l' ultima cosa alla quale i nipponici pensano, si, noi ci lagnamo che sfornino cessi e bidet, ma Manga Doll e Anime Doll rappresentano un fatturato allucinante nel paese dei manga…
Da noi Masterchef, da loro Masterchef Manga….
E mentre queste case si buttano sui progetti cartoon, per accontentare sti quattro vecchi che montano kit sparano una cazzata ogni tanto e si divertono a reboxare modelli altrui…
Ma d' altronde il Cosplay qui e' appena agli inizi, mentre in Giappone e' Figa, Fama, denaro….
Gran paese il Giappone..
lz