Storia dell'azienda modellistica ESCI

Qui trovate la storia dell'azienda modellistica ESCI:
http://www.modelingtime.com/forum/viewtopic.php?f=36&t=7095&start=50

Commenti

  • Molto, molto interessante ! Grazie !
  • molto ben fatto, complimenti, un peccato smembrarlo su vari post
  • Beh, e' come dire che ...il marketing alla fine ha sopraffatto la passione….

    Certo che leggere di "..29 nuove uscite in un anno.." confronto ad oggi…

    lz..
  • Ma che storia fantastica.. quando eravamo ancora non dico proprio in centro, ma perlomeno dentro le mura dell'impero modellistico! sob.. :-L
  • e lo eravamo con ben due marchi nazionali !!! Sono bastati 15 anni per cambiare tutto ... pazzesco.
    Aloa
  • bello l'articolo con tutte le fasi, le informazioni, proprio ben fatto e interessante ...
  • A volte mi chiedo cosa avrebbe fatto Esci se fossero rimasti sul mercato come azienda indipendente...
    Tralaltro sono stati i primi in Europa a credere e investire negli aerei in 1/48, di molti soggetti in quella scala fino a poco tempo fa c'erano solo i loro e tuttora alcuni sono unici.
    Hanno fatto tutto sommato meno in 1/72 anche se qui ci sono state delle vere gemme tuttora al top
  • La cosa bella che ho appreso durante le ricerche è che molti degli stampi della cosidetta "serie buona" (Viking, Mb326, Mirage F1, Phantom, ecc.) in negativo, i cui stampi erano stati prodotti dalla Suntak la ditta che faceva gli stampia nche per Hasegawa e Fujimi. Quindi (con i limiti della loro età) sono dei veri e propri Hasegawa. Non per niente la Italeri li stà rieditando!
  • Quindi bastava restare sul pezzo, e con la visione giusta da parte dei responsabili aziendali oggi la qualità "giapponese" sarebbe invece nota nel mondo come qualità italiana! E per tutti e due in realtà sarebbe qualità coreana.

    Questione di cultura modellistica evidentemente. [-(
  • Gran bell'articolo complimenti, quanti ricordi coi pinguini della ESCI.
  • La fusione con Ertl per me è stata la morte della Esci, qualitativamente parlando. Ricordo da un lato l'entusiasmo a vedere le novità annunciate nel primo catalogo Esci Ertl che vedevano al tempo un mio soggetto cult, l'F14, finalmente promettere un trattamento superficiale stile F 104, Harrier, F16 ... al tempo c'era ancora il primo Hasegawa a regnare, quello in positivo ... e poi c'erano Crusader, Hind, F1, ecc ... ma quando in negozio arrivò il kit la delusione fu enorme, la qualità degli stampi era totalmente diversa, ora incisioni esageratamente spesse, dettaglio scarso, errato, caricaturale ... un disastro. Era meglio per certi aspetti l'Italeri che era uscito poco prima o in contemporanea ... quel catalogo segnò per me la fine, e infatti poi non hanno fatto più alcuno stamppo con la qualità dei "mitici" e poi abbiamo visto come è andata a finire, l'articolo spiega tante cose ... un peccato veramente.
    Gran peccato anche che chi ha raccolto l'eredità Esci non abbia saputo coglierne quello spirito innovativo e qualitativamente innovativo. La riedizione semplice di stampi non basta, e non basta soprattutto se non la si riesce ad accompagnare con aggiornamenti dello stampo della qualità dello stampo originario ... l'Airfix aveva fatto uscire prima di passare in mano Hornby uno Spit MkVC in 72, sfruttando il vecchio stampo classico e associandovi nuove ali e qualche altro pezzetto. Un pasticcio orrendo, con ali incise come solo i cinesi delle prime produzioni sapevano fare ( inguardabili ! ), e il resto del kit nel positivo degli anni 70 ... non dico che c'è lo stesso abisso fra le due qualità, ma il sapore è lo stesso... si vede la differenza e dove ha interrotto uno per ricominciare l'altro ... e sinceramente dubito che qualcuno potrà riemergere nuovamente nel settore in Italia, ci vorrebbe un qualche stramiliardario alla Mr Wingnuts !
    Aloa
  • Ricordo benissimo la serie di Phantom in 72 con le parti perfettamente in intercambiabili con i Fujimi o L'F15 con quello Academy ....
    in effetti il canto del cigno della Esci o l'inizio del tracollo si può far risalire al momento dell' uscita del Tomcat nell 88 anche se nel 90 uscirono gli F111 che erano molto ben fatti ....
    Dopo la prima guerra del golfo poi la serie delle macchine utilizzate nel conflitto tra cui anche i carri...

    È bello pensare comunque che proprio grazie a questo marchio sono nate e maturate grandi passioni....Ancora oggi nei vari mercatini sono fortemente attratto da alcuni pezzi a cui ho legato bei momenti e belle aspettative...
    Franz :-L
  • Il Tomcat Esci era iun deciso passo indietro rispetto ai precedenti modelli Esci e ad altri dello stesso periodo. Il fondo fu poi toccato con l'Harrier II, un modello pietoso che non sembrava avere niente a che fare con la qualità a cui Esci aveva abituato i modellisti.
    Evidentemente la nuova proprietà riteneva troppo costoso il fornirsi dagli stampisti Coreani. Precedente preoccupante perché lo stesso sta succedendo oggi ad altre ditte del settore che gira voce stiano abbandonando i Coreani per andare verso realtà più economiche ma anche di qualità inferiore
  • E pensare che il mio incontro con la Esci non fu in un negozio di modellismo, ma alla cartoleria fuori dalla scuola ! La cartoleria ( una di quelle cartolerie di una volta, che teneva tutto, dalla matita alla miscela taroccata per il ciao ) teneva sempre qualche kit, per lo più bustine Airfix e scatoline Matchbox, ma al massimo una decina di pezzi, comprese le "serie inavvicinabili" ( B 17 e Hallifax per esempio ) sempre di quei due marchi. Poi all'improvviso, nell'81, la vetrina si riempì di scatole ESCI, dentro c'era pure l'espositorerotante con tutto l'assortimento aeronautico, tutte e dico tutte le scatole del catalogo ( che ti regalavano ! ) erano disponibili _ mancavano solo i treni -
    copertine accattivanti, soggetti moderni e prezzi abbordabili anche per scatole con kit di grandi dimensioni ... una goduria di cui tutti i maschi della classe approfittarono !
    Dopo quell'episodio però la cartoleria non ebbe più una simile quantità di scatole.
    RItornò ad averne qualcuna, questa volta però non più Matchbox e Airfix, ma quelle "gialle" Italeri, sempre a prezzi onesti.
    Oggi non tiene più nulla.
    Aloa
  • Quanto a passione credo che gran merito vada a due marchi, anzi tre:
    Airfix per i cataloghi , sfogliatissimi, e i soldatini , in particolare quelli in 72, più per questi che per le scatole e le buste
    Matchbox che è stato il primo marchio che ha permesso le prime esperienze con colla e colori
    Heller ... è stato il marchio che ha permesso il salto di qualità, la consapevolezza che questo salto era possibile: infatti era l'unico ( per le mie conoscenze del tempo ) che l'abitacolo te lo forniva con il cruscotto dettagliato, il seggiolino , la barra di comando ... e il tettuccio scomposto e montabile aperto, quando gli stessi kit di altri marchi erano corredati del pilotino e quando andava bene un seggiolino spartano da attaccare a due tondini che facevano da appoggio. La scarsa reperibilità degli Heller, rispetto a Airfix o Matchbox, li rendeva poi dei kit il cui acquisto veniva conquistato ... Aloa
  • Chi si ricorda dalla "13a AIRFIX "?....

    Acquistavi 12 scatole, inviavi in busta i codici e ti regalavano la 13a scatola facendo una media degli acquisti fatti. Più le scatole erano di serie alte e più alto era il premio .....
    Per un anno sono andato a casa dei vari amici a fregarmi i codici dei kit ....
  • Non me la ricordo, anzi, non ne sapevo proprio nulla. Ricordo che Hobbycraft faceva una cosa simile, ma valeva solo per il mercato Canadese, forse USA e in ogni caso al tempo in cui partì con queste promozioni le scatole qua costavano uno sproposito, probabilmente per via dell'importatore perchè in America rimanevano abbordabilissime tutte, comprese le serie nuove.
    aloa
  • L'iniziativa andò avanti per due o tre anni tra il 77 e il 79.
    Presi diversi bei modelli grazie ai codici. Tutto gravitava attorno al mitico catalogo Airfix e alle varie serie con cui erano codificati i modelli.... la serie due era la più diffusa ma i modelli serie tre e quattro erano i più ambiti.
    Franz
  • Adesso i cataloghi te li fanno pagare più di un kit di serie alta... :-B :-B :-B :-B

  • Al tempo il catalogo o lo davano in omaggio, o lo davano sempre in omaggio ma a fronte dell'acquisto di un kit di serie alta, qualche annetto dopo, quando iniziavo a frequentare i negozi specializzati, l'unico catalogo in omaggio era quello Italeri, tutti gli altri erano spariti, salvo quello Tamiya che costava quanto un kit dciamo da serie 1.
    Anche l'Hasegawa, quando si trovava, viaggiava su costi simili. Il catalogo Airfix in ogni caso non esisteva praticamente più ... anzi, avevano pure cambiato le copertine, con delle foto di modelli montati e pure male.
    Aloa
  • Ricordo il Monogram che per me fu una sorpresa che aveva le foto dei modelli montati, ma non ci facevo caso, la maggior parte era poi in 48, scala proibitiva per me 72ista….

    lz
  • Il far pagare è una brutta abitudine, ormai consolidata delle aziende modellistiche. Non è possibile che un veicolo commerciale come il catalogo debba essere fatto pagare! L'unica spiegazione è che i modellisti sono ormai considerati dei polli da spennare!
  • personalmente non pago un catalogo. Hanno trovato evidentemente altri polli da spennare ... io magari da tacchino me la sono cavata con tutte le penne :-D
  • Se penso che ieri sono stato da uno che usa la carta vetrata della TAMIYA decantandone le doti….poi mi sono accorto che aveva pure i pennelli, le pinzette, vari ammennicoli con le due stellette blu/ rosse mai visti e …probabilmente tutto il catalogo tamiya stipato dentro dei cartoni, persino le scatole dei SAMURAI in 1/35 che vidi da Testi nel lontano 1978 e mai più' riviste…

    Allineati tutti i cataloghi Tamiya usciti regolarmente comprati….da meta' anni 70...

    E questo ha costruito in tutta la sua vita 5-6 modelli…

    Quanti ne conoscete di gente così ?

    Gli mancano solo i Pla-plate…..

    Aloaglu'-glu'
  • Immagino aveva anche le mutande made in Japan, visto che il grembiule/pettorina Tamiya è roba vista da tempo...
  • usate i Condom Tamiya, con quelli godete e fate godere di più e meglio !
    Ormai non c'è più confine ... Aloaspottammiya
  • Personalmente trovo queste manie abbastanza ridicole, ma allo stesso tempo ammiro il modo in cui Tamiya ha creato tutto questo "fanatismo". Se però si decidessero a reinvestire un po' della valanga di soldi che fanno in quel modo in nuovi stampi di aerei sarei più contento.
  • hanno appena fatto un nuovo stampo! L'F-16 in 1/72 è proprio un indicazione che ricominciano ad investire sugli aerei, dopo i successi dell'1/32. :-P
  • hanno appena fatto un nuovo stampo! L'F-16 in 1/72 è proprio un indicazione che ricominciano ad investire sugli aerei, dopo i successi dell'1/32. :-P
    Si ed'è un'ottima notizia ! Però alla fine fine nel catalogo Tamiya gli aerei continuano a essere in minoranza rispetto ai carri e tutto sommato anche alle auto. Ovviamente ottima cosa per gli appassionati di questi altri soggetti, ma da aeroplanaro mi piacerebbe vedere altri aerei trattati in stile Tamiya

  • Un negoziante mi diceva che Tamiya è in gravi difficoltà.
    Sarà vero?
  • bisognerebbe capire se è in grossa difficoltà Tamiya o se per caso non lo sia chi Tami55ya importa nel nostro paese, cosa che fra un passaggio e l'altro finisce per diventare tamiya pur non essendo tamiya ...
    ricordo un simpatico episodio di qualche lustro fa. Vado a Portogruaro da quello che è stato per lungo tempo un vero riferimento quanto a informazioni sulle novità in arrivo, i nuovi marchi dell'Est, ecc ... in Italia credo sia da ascrivere a lui se abbiamo visto le fotoincisioni subito e non dopo decenni ... comunque ... girava voce che Tamiya stesse preparando un soggetto italiano , addirittura il Centauro, sì, proprio lui, il G 55 ... era il momento che pareva esserci pure un SM79, con tanto di codice a barre già conosciuto ... ebbene, questo Centauro in realtà era in gestazione, ma trattavasi di mezzo Centaur, non di aereo Centauro ... così per qualche settimana in parecchi hanno sognato di un G 55 Tamiya in 48 ! Per dire che certe voci fanno presto a modificarsi ...
    e dove le mettiamo quelle del B17 Tamiya in 48, del ftto che Tamiya non avrebbe più fatto aerei in 72 o più fatto aerei del tutto, ecc ... ehhh, quante se ne sentono e quante ne girano.
    Speriamo di no ... e se sì, chiudesse, c'è solo da augurarsi che Italeri compri pure quegli stampi !!! eheheh, risolverebbe parecchi problemi vedrebbe innalzato da D a A- il suo rating ..
  • Mah….un negoziante mi diceva che i colori Gunze erano difficili da reperire, salvo poi trovarli invece dappertutto…quindi..

    Non e' che sia invece un problema del distributore italiano che importa solo quello che pare che funzioni ?

    Oggi un rivenditore mi ha confessato di avere raddoppiato l' anno scorso il fatturato rispetto al 2012 comprando i prodotti Ricoh all' estero invece che alla Ricoh Italia, ma siamo veramente tutti così', dei Zanza ?

    Mi sto rendendo conto invece, seguendo con mia figlia il blog di una italiana che fa Cosplay a Tokyo che il modellismo inteso come kit deve essere proprio l' ultima cosa alla quale i nipponici pensano, si, noi ci lagnamo che sfornino cessi e bidet, ma Manga Doll e Anime Doll rappresentano un fatturato allucinante nel paese dei manga…

    Da noi Masterchef, da loro Masterchef Manga….

    E mentre queste case si buttano sui progetti cartoon, per accontentare sti quattro vecchi che montano kit sparano una cazzata ogni tanto e si divertono a reboxare modelli altrui…

    Ma d' altronde il Cosplay qui e' appena agli inizi, mentre in Giappone e' Figa, Fama, denaro….

    Gran paese il Giappone..

    lz

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