Fatevi due belle, grasse...
.risate!!!
Da La stampa.
Italia
30/09/2013- REPORTAGE
La flotta Nato al largo della Sardegna
Ecco come ci si prepara ad un attacco
Sardegna, così la Nato fa le prove
per un intervento
Le corazzate di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Turchia
nel Tirreno per un’esercitazione
«Bisogna sempre essere preparati»
nicola pinna
Il messaggio ad Assad arriva via satellite. Le telecamere di Alarabiya riprendono tutto e ai quaranta milioni di spettatori, governanti compresi, mostrano in diretta come la Nato prepara le sue armi. Le prove generali di un attacco si svolgono al largo della Sardegna, nell’angolo a sud del Mar Tirreno. La portaerei italiana Cavour dirige le operazioni, ma per mettere a punto la strategia si sono date appuntamento le unità navali di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Turchia: 21 navi e 5 mila uomini in tutto.
Gli Stati Uniti non schierano in mare nessuna delle loro corazzate, ma osservano in diretta tutto quello che accade. Lo scopo ufficiale dell’esercitazione è quello di mettere sotto esame la flotta alleata, ma sui monitor della centrale operativa il mouse si sposta spesso sul tratto di mare che circonda la Siria. Un caso non può essere. “Questa non è un’operazione straordinaria: ogni anno la Nato organizza un’esercitazione che ha l’obiettivo di verificare il livello di preparazione del team che prenderà il comando della Nato Response Force – sottolinea il tenente di vascello Rino Gentile – Questa è la flotta che viene impiegata durante una crisi internazionale o se arriva la richiesta di aiuto di una delle nazioni alleate. Per questo bisogna tenere alto il livello di preparazione. Dal 1 gennaio 2014 il comando della Nato Response Force sarà affidato all’Italia e il gruppo di navi che partecipa a questa esercitazione sarà proprio quello impiegato in situazioni di emergenza”.
L’esame è realistico. Si simulano operazioni di soccorso, ma le attenzioni si concentrano tutte sulle simulazioni di attacco aereo e sul blitz delle forze speciali sui mercantili “sospetti”. Quelle che solcano le acque del Tirreno sono tutte navi amiche, ma il programma prevede anche un controllo a sorpresa su un’imbarcazione che trasporta armamenti segreti. Le teste di cuoio spagnole si calano dall’elicottero e in meno di un minuto fanno scattare il blitz. In cielo, nel frattempo, c’è molto trambusto. Le navi sparano e gli aerei da combattimento della Marina italiana simulano un attacco dal cielo. I mezzi a bordo sono pronti a tutte le situazioni di emergenza, compreso il decollo verticale e la caccia ai sommergili che piombano senza preavviso. Il sonar lanciato in mare da un elicottero non tradisce, ma a controllare questo sterminato tratto di mare ci sono anche i radar. E i monitor della centrale operativa di Nave Cavour non sbagliano: il simbolo giallo indica un mercantile ancora da identificare e i due allarmi rossi svelano che a est della Sardegna ci sono due sottomarini. Uno è italiano, l’altro turco: non sono nemici e da alcuni giorni sono impegnati in una missione di addestramento.
I russi da qui sono lontani. Ma non troppo. Nei dintorni della Siria ci sono eccome. E alle spalle hanno le navi americane. Il radar italiano li osserva. “La nostra strumentazione ci permette di tenere sotto controllo un tratto di mare di oltre duecento miglia nautiche – spiega il tenente di vascello Sergio Sevastano – In realtà ci avvaliamo di una rete informativa molto più vasta che sfrutta gli spostamenti delle altre unità italiane e delle navi delle nazioni alleate”. Per le prossime strategie militari l’operazione “Mare aperto 2013” è fin troppo importante: l’Italia mette in campo 3150 uomini, tra cui i fanti della Brigata San Marco. In mare, oltre alla portaerei Cavour, sono schierati i cacciatorpedinieri Builio e Mimbelli, l’unità anfibia San Marco, tre fregate, una rifornitrice, una corvetta, due pattugliatori, due cacciamine, un sommergibile, otto elicotteri e otto aerei harrier. Per verificare che tutto funzioni bene è arrivato il capo di stato maggiore della Marina e il comandante delle forze navali della Nato.
@-) @-)
Corazzate???? E la Potiomkin di Fantozzi????Quelli della San Marco sono fanti??? Ma se glielo dici ti sputano!!!
Da La stampa.
Italia
30/09/2013- REPORTAGE
La flotta Nato al largo della Sardegna
Ecco come ci si prepara ad un attacco
Sardegna, così la Nato fa le prove
per un intervento
Le corazzate di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Turchia
nel Tirreno per un’esercitazione
«Bisogna sempre essere preparati»
nicola pinna
Il messaggio ad Assad arriva via satellite. Le telecamere di Alarabiya riprendono tutto e ai quaranta milioni di spettatori, governanti compresi, mostrano in diretta come la Nato prepara le sue armi. Le prove generali di un attacco si svolgono al largo della Sardegna, nell’angolo a sud del Mar Tirreno. La portaerei italiana Cavour dirige le operazioni, ma per mettere a punto la strategia si sono date appuntamento le unità navali di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Turchia: 21 navi e 5 mila uomini in tutto.
Gli Stati Uniti non schierano in mare nessuna delle loro corazzate, ma osservano in diretta tutto quello che accade. Lo scopo ufficiale dell’esercitazione è quello di mettere sotto esame la flotta alleata, ma sui monitor della centrale operativa il mouse si sposta spesso sul tratto di mare che circonda la Siria. Un caso non può essere. “Questa non è un’operazione straordinaria: ogni anno la Nato organizza un’esercitazione che ha l’obiettivo di verificare il livello di preparazione del team che prenderà il comando della Nato Response Force – sottolinea il tenente di vascello Rino Gentile – Questa è la flotta che viene impiegata durante una crisi internazionale o se arriva la richiesta di aiuto di una delle nazioni alleate. Per questo bisogna tenere alto il livello di preparazione. Dal 1 gennaio 2014 il comando della Nato Response Force sarà affidato all’Italia e il gruppo di navi che partecipa a questa esercitazione sarà proprio quello impiegato in situazioni di emergenza”.
L’esame è realistico. Si simulano operazioni di soccorso, ma le attenzioni si concentrano tutte sulle simulazioni di attacco aereo e sul blitz delle forze speciali sui mercantili “sospetti”. Quelle che solcano le acque del Tirreno sono tutte navi amiche, ma il programma prevede anche un controllo a sorpresa su un’imbarcazione che trasporta armamenti segreti. Le teste di cuoio spagnole si calano dall’elicottero e in meno di un minuto fanno scattare il blitz. In cielo, nel frattempo, c’è molto trambusto. Le navi sparano e gli aerei da combattimento della Marina italiana simulano un attacco dal cielo. I mezzi a bordo sono pronti a tutte le situazioni di emergenza, compreso il decollo verticale e la caccia ai sommergili che piombano senza preavviso. Il sonar lanciato in mare da un elicottero non tradisce, ma a controllare questo sterminato tratto di mare ci sono anche i radar. E i monitor della centrale operativa di Nave Cavour non sbagliano: il simbolo giallo indica un mercantile ancora da identificare e i due allarmi rossi svelano che a est della Sardegna ci sono due sottomarini. Uno è italiano, l’altro turco: non sono nemici e da alcuni giorni sono impegnati in una missione di addestramento.
I russi da qui sono lontani. Ma non troppo. Nei dintorni della Siria ci sono eccome. E alle spalle hanno le navi americane. Il radar italiano li osserva. “La nostra strumentazione ci permette di tenere sotto controllo un tratto di mare di oltre duecento miglia nautiche – spiega il tenente di vascello Sergio Sevastano – In realtà ci avvaliamo di una rete informativa molto più vasta che sfrutta gli spostamenti delle altre unità italiane e delle navi delle nazioni alleate”. Per le prossime strategie militari l’operazione “Mare aperto 2013” è fin troppo importante: l’Italia mette in campo 3150 uomini, tra cui i fanti della Brigata San Marco. In mare, oltre alla portaerei Cavour, sono schierati i cacciatorpedinieri Builio e Mimbelli, l’unità anfibia San Marco, tre fregate, una rifornitrice, una corvetta, due pattugliatori, due cacciamine, un sommergibile, otto elicotteri e otto aerei harrier. Per verificare che tutto funzioni bene è arrivato il capo di stato maggiore della Marina e il comandante delle forze navali della Nato.
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Corazzate???? E la Potiomkin di Fantozzi????Quelli della San Marco sono fanti??? Ma se glielo dici ti sputano!!!
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Commenti
Trovo scandaloso che noi italiani si perda tempo a fare inutili portaerei quando ormai sono le corazzate ad essere importanti ... quando una nuova Corazzata ROMA, a ROMA 02 !
Poi pure questa ce l'affonderanno con un drone da 15 € comprato al mercatino rionale, ma intanto potremo dire che una corazzata ce l'abbiamo ... a noi la corazzata !!!
E dato che ci siamo, quando ricominciamo ad addestrare reparti di Meharisti ?
Non è già tardi ?
Aloa
Guerre Stellari!!! :-O
Se li sarà mica presi tutti Francesco ? a parte che a lui interessano gli alabardieri ...
:-D
[-( [-( [-(
Poi non è vero, gli ultimi li abbiamo soccorsi a 90 miglia da Lampedusa, mi domando: ma che ci faceva la nostra guardia costiere in mezzo al SAHARA? Che abbiano in dotazione le navi del deserto? )
Aloa
Aloa
Aloa
Sky Captain and the World of Tomorrow !!
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.1zoom.net/big/54/33672-pchelkamia.jpg&imgrefurl=http://www.1zoom.net/Movies/wallpaper/126059/z150.2/&h=1024&w=1280&sz=110&tbnid=aJQkb6sGOZPfbM:&tbnh=107&tbnw=134&zoom=1&usg=__u4FHcv3JTTI5tTAd726WdXO1eiY=&docid=Rwqrgu06nbOdAM&sa=X&ei=a59WUv_mLsSmhAfLjoGgCA&sqi=2&ved=0CJUBEP4dMAs
...e adesso ditemi che non l´avete notata !!! :-P