Me 110 G-2 Eduard

modificato agosto 2009 in Torre (annunci)
Dato che la macchina non accetta un post così lungo taglio in due la recensione. Se poi "coloro che tutto possono" volessero spostarla in altro locus del sito...!


La serie continua. A differenza di quanto non abbia fatto con la famiglia dei Mirage, la Eduard ha deciso di coprire completamente l’evoluzione del bimotore tedesco più noto della II G.M...
Ultima in ordine d’uscita la versione G diurna in attesa, in autunno del finale G-4 da caccia notturna
In questi anni la versione in oggetto è stata coperta solo dalla Revell ma il kit soffre di diversi problemi nelle forme e dimensioni delle gondole motori a cui si può mettere rimedio solo aggiungendo la spesa e l’alea del set di resina che la defunta CE ha alcuni anni addietro commercializzato.
Operazione che a mio parere però risolveva solo parzialmente i reali errori volumetrici del complesso ignorando il sovradimensionamento in larghezza dei vani carrello e carenatura posteriore della gondola.
Alternative più risalenti sono un set ARBA (ditta, credo, ormai out of business da tempo) calibrato sul modello Fujimi o i rari, almeno in Italia, kit della Mauve (anch’essi scomparsi dalla circolazione) dedicati a G-2 e G-4 basati ugualmente sulle stampate dei Me 110 C Fujimi che per decenni è stato l’unica proposta commerciale in 1/48 di questo aereo.
Insomma la ditta Ceca colma un “quasi vuoto” con un modello davvero di qualità  anche se non scevro, come vedremo, da qualche peccatuccio.
Diciamo a priori che non si tratta di una confezione adatta ai neofiti (sempre ammesso che ve ne siano ancora!).
Ciò che per fortuna caratterizza questa serie è la scomposizione delle parti che ha abbandonato la filosofia del “tutto aperto” che caratterizza i FW 190 della stessa ditta ma che penalizza con un montaggio laborioso e precario chi non intenda avvalersi di cofani motore ed armamento aperti.
I 264 pezzi contenuti nella solida confezione sono comunque tanti e impegnano l’attenzione del modellista fin dalla prima pagina.
E’ consigliabile lo studio a priori degli schemi di montaggio per non trovarsi con pezzi avanzanti o non più posizionabili per aver invertito l’ordine di assemblaggio.
Va anche detto che gli spinotti di riferimento per il combacio dei pezzi costituenti ali e fusoliera è piuttosto precario e va fatta molta attenzione per non compromettere la simmetria tra le parti
Sorvoliamo sulle solite considerazioni circa la qualità  delle pennellature in negativo, assenza di bave e nitidezza degli stampi; sono ormai caratteristiche standard di questa casa.
L’abitacolo è ben riprodotto anche se le parti fotoincisioni pre colorate saranno difficili da accordare con il grigio 66 degli interni da applicarsi dal modellista. In alternativa troviamo i buoni vecchi pezzi con la strumentazione stampata in rilievo da colorare (come ai miei tempi!) con mano ferma e pennellino a 10 zeri.
Piuttosto stilizzato e poco fedele il sedile che – nella realtà  - è lo stesso usato sui 109 E . Ottima alternativa quello della Ultracast in resina.
Il compartimento dell’operatore radio/mitragliere è stato modificato al diverso standard con un sedile in vimini intrecciato, i cannoni MG 151/20 e relative casse munizioni oltre alla nuova postazione difensiva con la binata MG 81/Z.
Una volta chiuso tra le semifusoliere il dettaglio è più che convincente ma di certo saremo bombardati di set in resina alternativi.
Il canopy permette le alternative aperto/chiuso mentre un’inutile complicazione e per me il blindovetro del parabrezza fornito a parte con la cornice in fotoincisione da piegare con attenzione certosina viste le esigue dimensioni
Le ali sono basilarmente le stesse dei C/D/E e nel mio esemplare ho riscontrato qualche difficoltà  ad incastrare in sede le linguette di riferimento all’unione con la fusoliera. In questa fase andranno anche aperti i fori per il tipo di carichi sub alari adatti alla livrea che avrete scelto.
I nuovi cofani motore catturano fedelmente le linee piuttosto elusive del vero. Ottima l’ogiva e l’elica. Sui fianchi della cofanatura sono incisi due triangoli a vertici stondati. Si tratta della finestrella dietro cui erano alloggiati alcuni strumenti del motore che il pilota poteva consultare dall’abitacolo.

Commenti

  • modificato 12:13
    Parte 2


    Per i più perfezionisti questi dovrebbero essere aperti e colato nello spazio del kristal klear, o equivalente, per simulare il vetro che li proteggeva.
    Anche se non sempre presenti (studiate sempre le vostre fonti fotografiche, che sono sempre meglio di qualunque deduzione logica), il kit presenta sugli stessi cofani – correttamente - le due prese d’aria (una per lato) poste sul piano orizzontale subito a valle delle eliche e destinate a far affluire aria alle candele dei DB 605 come sui 109 G.
    Due piccoli pezzi in resina riproducono le prese d’aria dei compressori motore con filtro anti sabbia. Dettaglio usato su fronti operativi polverosi come la Russia ed l’ Italia.
    Il vano carrelli è anch’esso ben realizzato ed una attenta verniciatura in 02 ed invecchiamento sono sufficienti a dar vita a questa parte. Le ruote fornite sono le stesse delle versioni precedenti; le reali risultano di dimensione leggermente mnaggiore e comunque i pezzi Eduard sono fuori proporzione tra cerchione e gomma. Ottima ed obbligatoria alternativa per i più pignoli, le ruote in resina della aerocast disponibili sia lisce che con battistrada.
    Personalmente sostituirei anche gli scarichi con gli omologhi “quick boost” dedicate al 110 C, sono assolutamente gli stessi per le due versioni ma molto ben realizzati e superiori per dettaglio rispetto ai pezzi da scatola.
    Da un kit del genere mi sarei atteso un set completo di superfici mobili separate ma le uniche sono gli alettoni. Ancora una volta la già  citata ultracast commercializza un bel set di superfici di coda in resina separate tarate su questo kit e per i più esigenti sarà  un interessante elemento in più.
    Anche gli slats sono riprodotti chiusi ma trattandosi di appendici aerodinamiche mosse solo dalle variazioni di pressione sull’ala possono tranquillamente essere “lasciati in pace”!
    La ragion d’essere di questa versione è la grande varietà  di armamenti supplementari forniti.
    Seppur completo di ogni “ben di Dio”, vi sono alcune incongruenze ed imprecisioni da verificare.
    In prima battuta troviamo ancora il set di 4 mitragliatrici nel muso rese con un buon dettaglio. Qualche dubbio sul cofano che le racchiude. Questo armamento, seppur standard per questa versione è piuttosto raro sostituito frequentemente da uno più pesante costituito o da due MG 151/20 o da due MK 108 da 30 mm. Questi allestimenti erano racchiusi sotto un cofano con una accentuata bugnatura di cui non v’è traccia nel kit e che in alcune delle livree proposte che ho potuto confrontare (v. A e D) con le foto dei soggetti reali, andrebbero utilizzate.
    Vi era poi un altro tipo di bunga molto più allungata e senza fori per le canne.
    Da quanto ho letto pare saranno incluse nella prossima confezione dedicata ai caccia notturni ma di certo qualche ditta di after market verrà  in nostro aiuto. Si tratta comunque di un dettaglio facilmente realizzabile con un po’ di stucco ben sagomato e lisciato.
    Molto bella la gondola ed il cannone da 37 mm (allestimento R-1)
    Quest’arma pesante prevedeva lo sbarco delle due MG 151 poste sotto il pianale dell’abitacolo e relativi impianti sostituiti da una serie di scaffali contenenti i caricatori che venivano inseriti nella culatta dall’operatore radio. Di tutto ciò non vi è traccia nel kit.
    I tubi di lancio per i razzi W.Gr. 21 sono del tipo a coppia ma in alcuni casi potevano essere anche singoli. Ancora una volta controllate le vostre fonti fotografiche.
    Poco o per nulla usati i serbatoi supplementari del tipo fornito. Normalmente i G- 2 utilizzavano quelli ben noti con le nervature di rinforzo circolari tipici dei Bf 109 e Fw 190 A.
    Le decals propongono cinque alternative di reparto mentre i colori sono tutti piuttosto simili. Ben stampate, sottili e con buon registro.
    Completano la lussuosa scatola un set di fotoincisioni con griglie radiatori, frames interni di parti del tettuccio, cinghiagli, strumentazione e dettagli vari..
    Per facilitare la colorazione della selva di frames del canopy viene fornita le serie di mascherine autoadesive “MASK”. Un utile dettaglio per risparmiare tempo e noia!
    A conti fatti si tratta di un modello completo e che permette di realizzare una fedele riproduzione del reale ma, ribadisco, assolutamente inadatto a chi sia alle prime esperienze modellistiche.
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