Mi ero perso il G.91 in 1/32...

Ho visto che un nuovo marchio Italiano sta lavorando a un G.91R in 1/32 in resina. Sembra molto bello !
Non certo il tipo di kit che probabilmente comprerei, ma mi auguro che abbiano successo

Commenti

  • Il modello lo stanno portando avanti dei ragazzi di Roma. La tiratura sará limitata per un prezzo stimato di 170€. Decals tedesche per l'embargo italeri ma sembra abbiano trovato un escamotage per bypassarlo... speriamo aprano una strada...
  • Mi sembra che lo facesse l' Artiplast negli anni '55/'60 ma non era in 1/32 benchè fosse sicuramente più grande della 1/48. Non sono mai riuscito a vederne una scatola solo la figura sulle pagine di una rivista di elettrotecnica.
    Ossignore, magari sono partiti da quello. Conosco uno stampista a Roma che ogni tanto produce dei piccoli capolavori in resina.Poco tempo fa stampò  l' Y in 48 molto bello il master era stato fatto da un altro amico bravissimo anche lui. Se hanno rifatto l'accoppiata c'è da aspettarsi un gran kit.
    Tex
  • Tex si riferisce al modello Artiplast in 1/40. Questo kit in realtà sembra avere origini francesi, Heller si dice. Poi lo stampo passò ad Artiplast. Al tempo ne fece scatole diverse, con decals diverse, compresa quella PAN. Ho un catalogo Artiplast che illustra il tutto. Fu uno degli stampi che rimasero in casa Artiplast e non furono richiesti e comprati da SMER, e lo stampo potrebbe ancora essere in Italia, più precisamente a Padova. Una decina di anni fa ebbi modo di vedere proprio lo stampo, la matrice, accatastata insieme ad altri pesantissimi stampi nel garage del fondatore della Artiplast. Persona già al tempo anziana, non ho sue notizie da tempo per cui potrebbe essere nel frattempo scomparso. Al tempo con il vecchio gruppo di modellisti padovani che costituivano una gloriosa "vecchia guardia" avevamo pensato di poter esporre questi stampi ad una mostra ma il peso dei blocchi era tale che ci siamo arresi .... massa fadiga !
    Al tempo trovammo pure decine di stampate del kit, pure le istruzioni, le decals e le scatole da assemblare, riuscimmo a completare parecchie scatole "nuove" che furono distribuite gratuitamente a ragazzini alla fiera campionaria. Poi quanto rimase fu buttato nella plastica da riciclare di un cassonetto ... erano troppe. 
    Il kit come forme non era male, ma avevi giusto una base da cui partire. Vani carrello ineisistenti, abitacolo idem ... insomma, avevi da divertirti a lavorare alla grande per riempire tutto il riempibile. Progettone da kilo. 
    Alcune scatole allestite con le stampate avanzate furono pure oggetto di un misterioso furto in sede ad opera di qualche infame ... ma nonostante fosse chiaro chi potesse ... non avendo prove ... scattò solo una denuncia morale ! 

  • Vedo che anche Gioca conosce  ed anche  molto bene quel kit , anzi ne sa sicuramente più di me.
    Erano i primordi del modellismo statico in Italia. Certo trafugare le scatole di quel kit era proprio da crisi di astinenza.
    Tex.
  • c'è un giro di collezionisti per cui un kit datato, in scatole originali, completo, solo impacchettato dopo 30 anni, per altro pure su sacchetti originali pure quelli recuperati dalla casa madre ( artiplast, il garage era praticamente un salto nel tempo con preservate migliaia di scatole non ancora assemblate, decals a pacchi, istruzioni, scatoloni da 1 mc pieni di stampate, ecc... ) acquista sul mercato delle aste ebay un certo valore, sempre quattro lire in effetti, ma evidentemente per qualcuno .... dopo tutto si trattata non di una riedizione, come può accadere oggi, ma di un kit originalissimo, con plastiche iniettate 30 e passa anni fa, istruzioni, decals, scatole da assemblare, ecc ... assolutamente vintage. Si è semplicemente assemblato quanto prodotto decenni prima, in modo da ottenere un prodotto finito, ma in tutto e per tutto originale.
    Come se Italeri chiudesse domani e fra 30/40 anni qualcuno ricomponesse le scatole con quanto presente in ditta e dimenticato da decenni ... una situazione in effetti molto particolare e che non credo si potrà mai più replicare.
    Il gentilissimo e anziano titolare mi raccontò poi tutta la genesi del marchio da lui fondato... una storia veramente interessante anche dal lato imprenditoriale. Se si pensa che tutto nacque da una raccolta punti per bevande consumate nei baretti delle basi dell'Aeronautica militare !!! incredibile.
    Altro che Trumpeter e le cineserie di oggi, dove un marchio nasce dall'oggi al domani come un fungo.

     

  • modificato settembre 2017
    aggiungo che questo nuovo G91 in 32 mi pare un prodotto veramente interessante e ben fatto. Peccato che poi arriverà un cinese che prendendo il kit, lo pantograferà con uno scanner e ne farà una copia per poi produrne in plastica ad un terzo del prezzo un kittone in plastica. Scommettiamo ?  Ovviamente fregandosene pure dell'embargo decals italico ... un classico.Mala tempora currunt

  • E di quello in 48 cinese si sa qlk cosa in più?
    Tex
  • gioca said:
    c'è un giro di collezionisti per cui un kit datato, in scatole originali, completo, solo impacchettato dopo 30 anni, per altro pure su sacchetti originali pure quelli recuperati dalla casa madre ( artiplast, il garage era praticamente un salto nel tempo con preservate migliaia di scatole non ancora assemblate, decals a pacchi, istruzioni, scatoloni da 1 mc pieni di stampate, ecc... ) acquista sul mercato delle aste ebay un certo valore, sempre quattro lire in effetti, ma evidentemente per qualcuno .... dopo tutto si trattata non di una riedizione, come può accadere oggi, ma di un kit originalissimo, con plastiche iniettate 30 e passa anni fa, istruzioni, decals, scatole da assemblare, ecc ... assolutamente vintage. Si è semplicemente assemblato quanto prodotto decenni prima, in modo da ottenere un prodotto finito, ma in tutto e per tutto originale.
    Come se Italeri chiudesse domani e fra 30/40 anni qualcuno ricomponesse le scatole con quanto presente in ditta e dimenticato da decenni ... una situazione in effetti molto particolare e che non credo si potrà mai più replicare.
    Il gentilissimo e anziano titolare mi raccontò poi tutta la genesi del marchio da lui fondato... una storia veramente interessante anche dal lato imprenditoriale. Se si pensa che tutto nacque da una raccolta punti per bevande consumate nei baretti delle basi dell'Aeronautica militare !!! incredibile.
    Altro che Trumpeter e le cineserie di oggi, dove un marchio nasce dall'oggi al domani come un fungo.

     

    Perchè non la racconti la storia dell'Artiplast. Ai più è sconosciuta e rimarrà tale se non la si racconta ....
  • Sono uno di quelli che ha visto sparire l'Artiplast, ma non sò il perchè e neppure il percome..

    Gioca se sai tutta la storia perchè....non parli?
    sarà sicuramente interessante da ascoltare.

    Pardon... da leggere

    Tex

  • perchè ci sto scrivendo un libro che sarà un bestseller e se la racconto a voi poi chi se lo compra più il capolavoro letterario del secolo che mi garantirà la pensione alle isole del SUD in lussuosissimi resort ? eh, chi ? Conto sulla vendita a voi del tutto e se mi brucio questi clienti ... insomma, capitemi. 
    A parte le cazzate, avrei bisogno di un po' di tempo per farlo in modo corretto ... magari a puntate ! ; )))

  • Se vuoi inizio a versare la mia quota, ma non tenermi troppo sulle spine sono un inguaribile curioso 
    Ma insieme al G91 pubblicizzavano anche un Fiat CR42, non ricordo in quale scala è giusto o mi sono rinco del tutto?
    Tex
  • É proprio quello!
  • sì, il CR42 faceva parte del catalogo Artiplast ma non sono sicuro che l'origine del kit fosse effettivamente la stessa del G91, la scala invece era sempre 1/40, analoga a quella del Gina. In ogni caso, diversamente dal caccia NATO, il CR42 fu acquistato dalla SMER che lo ha in catalogo praticamente da sempre, un tempo con decals unicamente svedesi, al tempo del Muro, oggi con decals anche Regia. Kit identico. Anche in questo caso una base di partenza sulla quale sacramentare per bene. Ma almeno non si sente la mancanza del vano carrello ... 
  • Montai un S79 silurante per un carissimo amico negli anni '90. Ricordo che la prima volta che lo vidi, anni '64/65, mi fece già ribrezzo con la "plastica"- si fa per dire- azzurrina e la busta cosparsa di borotalco e non lo considerai più per i successivi 30 anni. Poi preso dalle suppliche del collega lo montai (anche perchè era il solo in una scala maggiore della 1/72 che cmq era l'Airfix di quei tempi). Alla fine qlk cosa riuscii a tirare fuori che somigliasse ad un S79 , ma giurai a me stesso che non lo avrei più fatto. Infatti , non molto tempo dopo montai il Classic Airframe non che regalasse nulla ma almeno era più esatto nelle proporzioni..
    Il capolavoro venne con il G55, che impressionò perfino l'amico DiTerlizzi, ma quella fu un'altra storia.
    Tex
  • Ti manca credo la perla Delle perle,ovvero il macchi c 202...kit accuratissimo
  • gioca said:
    Ti manca credo la perla Delle perle,ovvero il macchi c 202...kit accuratissimo
    Sai che non lo ricordo. Cmq per non farmi mancare nulla ho fatto quello Tauro (in verità era il 205 MM 92214), ci ho vinto qlk premio (alle gare parrocchiali) ma non ne ho più voluto sapere
    Tex
  • Per ottenere un kit accurato partendo dall'Artiplast lo dovevi autocostruire, credo che non uno dei pezzi forniti dal kit si possa ritenerei adatto come base di partenza, neppure il figurino del pilota !  Credo sia stato il loro primissimo kit e l'esperienza è iniziata con quello per poi compiere veri passi da gigante in confronto. 

    Comunque per tornare ad Artiplast e alla sua nascita dobbiamo fare il nome di un personaggio che credo sia sconosciuto a tutti o quasi, ovvero Lorenzo Talami, che fu sostanzialmente l'ideatore di tutta l'iniziativa, compresa l'idea di realizzare i kit in plastica e non in alluminio. Non credo di esagerare dicendo che il modellismo in plastica aeronautico in Italia nasce grazie a lui e alla sua intuizione commerciale e industriale/artigianale, il tutto con una decina di anni di anticipo rispetto ad altre iniziative italiane. Oggi il personaggio dovrebbe avere ottantasette anni, più o meno ...
      
  • gioca said:
    Comunque per tornare ad Artiplast e alla sua nascita dobbiamo fare il nome di un personaggio che credo sia sconosciuto a tutti o quasi, ovvero Lorenzo Talami, che fu sostanzialmente l'ideatore di tutta l'iniziativa, compresa l'idea di realizzare i kit in plastica e non in alluminio. Non credo di esagerare dicendo che il modellismo in plastica aeronautico in Italia nasce grazie a lui e alla sua intuizione commerciale e industriale/artigianale, il tutto con una decina di anni di anticipo rispetto ad altre iniziative italiane. Oggi il personaggio dovrebbe avere ottantasette anni, più o meno ...
      
    Racconta, racconta .....
  • SI, SI pendiamo dalle tue labbra Gioca.
    Tex
  • ".....Se si pensa che tutto nacque da una raccolta punti per bevande consumate nei baretti delle basi dell'Aeronautica militare !!! incredibile...."
    Questa frase mi era completamente sfuggita....
    E' no Gioca, non puoi buttare il sasso e....dai dai capisco che scrivere non così veloce come il parlare, ma ora sei costretto a farlo ed anche completo  dei segreti e divertenti risvolti  che la storia sembra avere . I baretti dell'Aeronautica...questa mi manca proprio 
    Tex
  • Lorenzo Talami nel 50 era allievo della scuola Specialisti dell'AMI, da quel che ho capito è la che incontra il suo socio futuro nell'impresa modellistica, o proprio il suo socio o un suo stretto parente, il fratello per esempio. Questo perchè ho trovato nell'elenco degli studenti la presenza di un Guglielmo Benvegnù, ma non di un Giorgio, che invece sarebbe il nome del secondo titolare dell'Artiplast , quanto meno quello giunto alle cronache. 
    Ma il Cav. Talami mi disse che si incontrarono a Caserta, presso la scuola. E' nell'ambiente di formazione della AMI, Talami si sta formando come motorista, che  avviene l'intuizione, vedendo quanto il personale e gli stessi piloti ci tengano ad avere una riproduzione dei mezzi sui quali volano. L'idea è quella di istituire una raccolta punti legata al consumo di una bevanda presso i baretti interni alle basi. Completata la tessera in omaggio una riproduzione in alluminio di un F84G, ho la fotografia del modellino in questione. Ma lavorare il metallo è complesso e dispendioso, per cui Lorenzo Talami intuisce che serve un altro media, la plastica fa il caso suo ... continua---- forse---  
  • Grande Gioca e grande racconto. Non sapevo nulla di questa storia, ma da come la racconti e dall'esperienza maturata in 36 anni di servizio  vestito di azzurro mi sembra di averla vissuta, non per nulla la Regia di Caserta fu uno dei primi incarichi assegnatimi quale Commissario di esami ai corsi Marescialli.
    Grazie Gioca, ma aspetto il seguito...
    Tex
  • l'iniziativa del modellino in regalo completata la tessera pare avere un grande successo, tanto che ne viene perfezionata in qualche modo la modalità di diffusione, per ampliare per così dire il mercato, in modo tale che siano tutti o quasi i baretti delle varie basi dell'AMI ad avere la possibilità di questa raccolta. Certo ora, davanti al successo dell'iniziativa e all'allargamento dell'iniziativa occorre trovare un modo per produrre il modello in maniera rapida e anche economica possibile. Talami nel frattempo lascia l'AMI e ritorna a Padova dove è attratto dalle potenzialità che un nuovo prodotto, la plastica, offre per la produzione in serie non solo di modelli, anche se sono i modelli fra i suoi primi campi di interesse. E' Benvegnù  a produrre i master da cui ricavare poi lo stampo per i prodotti. Ha un'ottima manualità e capacità di cogliere forme e proporzioni, ragazzi, al tempo non è così facile reperire quella documentazione tecnica in scala che oggi con un paio di clic bene o male noi riusciamo ad avere. Si fa un gran lavoro comunque di ricerca, più che altro nelle possibilità che offre la plastica di essere iniettata in stampi per una produzione di modelli in scala. E' chiaro che la passione per l'areronautica italiana spinge i due imprenditori a puntare su soggetti italiani, dopo tutto i più richiesti per quanto a loro è dato sapere. Via via l'iniziativa del premio legato alla tessera completata all'interno del bar del circolo AMI scema, ma per allargarsi ad un pubblico di interessati ed appassionati più vasto.  Primi master di soggetti italiani. Macchi  C 202 , uno dei primi e si vede, con forme incerte, quasi intuite da qualche ricordo e immagine illustrata più che fotografata. Macchi 72 e qua le cose sono già più serie.  Il risultato si vede e come, un miglioramento sostanziale nella fedeltà delle forme e nel dettaglio. -------------------------------
  • Acc... che storia! E comunque stiamo parlando, almeno, del 1959/1963 o mi sbaglio? Non avevo più di 10/15 anni , i pochi modelli che giungevano in Italia erano Aurora, Monogram, Lindberg e, come dici tu, non c'era riferimento alcuno (almeno qui da noi) per misurare la qualità del modello.
    Il primo modello Artiplast che ebbi modo di vedere da vicino fu l' SM79 (era il 1964) , ma non mi fece gola affatto. Il contenuto, in colore azzurrino cupo, si intravedeva  in una busta semi-trasparente e imborotalcata  , ma dentro ci poteva essere anche il famoso sarchiapone che da fuori non si sarebbe visto.
    Seppi in seguito che l'Artiplast aveva ceduto gli stampi alla SMER e qlk loro modello gira ancora oggi.
    Tex
  • modificato ottobre 2017
    Talami entra subito nelle organizzazioni che tutelano e sviluppano le politiche artigiane e credo questo fattore gli permette di aggiornare le proprie tecnologie produttive ma anche di entrare in contatto con le realtà estere. Non è un caso infatti se riesce a portare all'attenzione degli importatori americani il proprio marchio, riuscendo ad ottenere commesse importanti da oltreoceano, ma non solo, riesce a stabilire contatti con marchi esteri, in particolare Aurora, in modo da poter attuare una politica di "prestito" di stampi, o meglio iniziare quella politica oggi collaudatissima nel nostro mondo per cui con il proprio marchio e quindi con la propria distribuzione vengono inscatolati prodotti di altri marchi. E' così che il catalogo Artiplast si arricchisce di parecchi modelli, alcuni prodotti altrove e solo reimbustati, altri proprio comprati come stampo.
    Ricordiamo fra questi : Lo Stuka, il 104G ( di provenienza Aurora), ma poi una serie di caccia e soggetti WWI e anni 30 ( vari Merit in questo caso ), il Walrus ... accanto a questi i nazionali Macchi 202, 200, MC72, SM79, SVA5, RE 2000, G55 ... la serie sarebbe dovuta continuare con soggetti quali il RO 41, il Ro37 ed altri ( lo testimonia un catalogo fattomi avere da Lorenzo Talami ) ma la prematura scomparsa dell'altro socio, o quanto meno l'aggravarsi delle se condizioni di salute, impedirono lo sviluppo di questi soggetti. Ad uno dei saloni del giocattolo, immagino quello di Norimberga, i cechi della SMER si dimostrarono particolarmente interessati al prodotto italiano, c'era ancora la guerra fredda. ....     
  • Torno sul G.91 in 32 per dire che il kit dovrebbe essere disponiibile
  • Sto seguendo la ditta su Faccialibro... stanno cominciando le consegne ed j feedback positivi dei clienti. Peccato per le decals, solo tedesche...
  • Bello, immagino costerà un rene :-).
    Ma gli stencil tedeschi andranno bene per un esemplare italiano?
    Il resto delle decal non penso siano troppo difficili da fare in proprio...
    Ciao
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