E dopo l'AMX ecco anche il 346 Kinetic

https://www.facebook.com/Kineticmodel/posts/684224541744660

Si vede che in casa Kinetic piacciono gli aerei Italiani e così ecco che dopo il Topone arriva anche il 346.

Commenti

  • TexTex
    modificato novembre 2016
    Azzooooo questa si che è una bella novità, non ho fatto in tempo a vederlo in volo con la Pattuglia, ma ora li faccio tutti e 10 :-D
    Tex
  • Arggggggghhhhhhhhhhhh! perchè in 48!!!!

    Voglio il kit in 72!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • perchè Trump ha vinto ... e quindi più è grosso e più sei figo ! Anche nel modellismo vince la pancia ...
    :-D
  • Se AMX ed 346 fossero in 72 avrei già comprato almeno 3 AMX e mi metterei in fila per almeno un M-346

    Speriamo che prima o poi vengano scalati

  • Kinetic aveva illuso tutti dichiarando che erano intenzionati a scalare sia l'AMX che il Mirage III, questa notizia era apparsa sulle pagine francesi di Kinetic, pagine ufficiali. Non avevano iin ogni caso fornito date, anzi, avevano da subito detto che non c'era sostanzialmente un cronoprogramma relativo. Poi il silenzio ... mi pare che sti due soggetti siano ibernati di fatto.
    Del resto a dirla tutta per come hanno scomposto l'AMX sarebbe stato un kit parecchio complicato in 72, e farne uno non sarebbe certo stata una passeggiata a livello progettuale, praticamente avrebbero dovuto rivedere tutto quanto alla grande ... operazione non semplice, quindi onerosa.  Comunque probabile più facile vedere un 346 in 72 che non un AMX in futuro.
    Nel mentre Zvezda fa lo Yak 130, altra macchina nonostante la somiglianza, sai mai che una Italeri non decida di fare "la cosa giusta" una volta tanto ...
  • Però c'è da dire una cosa, ammericani a parte, chi è che si è impegnato nella costruzione di nuovi velivoli negli ultimi anni ?
    L' AMX, pur con tutte le pecche e mancanze ben note a tutti, la sua parte se la sta facendo, si è vero lo avevano già coconizzato qlk anno fa, ma poi lo hanno riesumato, il 346 proviene da uno Yak, ma si sta presentando come IL migliore addestratore avanzato e, se non gli faranno le scarpe ditte velivolistiche di nazioni ben più importanti di noi, non farà fatica ad imporsi.
    Insomma se avessimo un partner  importante (uno a caso per es gli USA) riusciremmo a venderli in tutto il mondo
    :-D
    Noi intanto facciamoci il Kit
     
    Tex
  • Gli inglesi sono stati i più furbi, creando l'Hawk perchè avesse una vita utile centenaria, con una cellula dall'immarcescibile resistenza e consistenza, cosa per esempio che non è stata fatta con il 339, l'alphajet, ecc ... mi pare l'Hawk abbia una cellula che garantisce una vita utile tre volte quella degli altri addestratori coevi. I british l'hanno vista giusta quella volta.
    Sull'AMX stenderei un velo pietoso ... diciamo è servito a far sopravvivere la nostra industria aeronautica, o quanto meno, un certo settore ... un po' come il Mangusta, ma peggio, perchè il Mangusta era comunque una macchina innovativa, l'AMX non mi pare.  Anche se poi con i soldi per il Mangusta ci facevamo il triplo di AH1S e il doppio di AH1W e oggi magari avremmo pure noi il Cobra Z ...
    :-9
  • Ecco, mi ero dimenticato il Mangusta..
    Ero all'Agusta per gli HH3F, di prima mattina 8-8,30 e stavo attendendo che arrivassero gli altri della commissione .
    Un ufficio enorme, riscaldato alla perfezione, da  una  grande finestra rettangolare con doppio vetro si vede una vasta spianata ricoperta di neve fresca, il sole non ancora alto è una palla infuocata negli occhi è tutto un controluce accecante. All'improvviso un frastuono assordante e tra me ed il sole sale lentamente un coso mai visto, o meglio sembrava un Apache , ma più piccolo. La stessa immagine del famoso film solo che li eravamo in Italia.
    Era uno dei primi voli del Mangusta a quel tempo noto solo come A129. Il collaudatore era gasatissimo e avrebbe voluto ingaggiare un finto combat con un MB339 
    :-9
    Che volete quando si hanno a disposizione certi giocattoli anche la persona più posata di questa terra ridiventa bambino
    Tex
  • quello mi piacerebbe anche in 35, ma all?italeri quando chiesi facessero la versione aggiornata dissero che gli costava troppo e non conveniva ... in 72, figurarsi in scale maggiori !  Poi dissero pure che loro erano come Tamiya qualitativamente, e che a loro Tamiya chiedeva modelli, mentre loro potevan permettersi di non chiederne ai nippon ... dicevano. Capito l'andazzo da quelle parti ... ma è noto che noi non si capisce una mazza ! 
    :-9
  • speriamo di chiudere presto al serie 1/48 italiana con il G-91

  • Magari l'affermazione è pure vera, in effetti sul catalogo Tamiya ci sono prodotti ITA inscatolati nippo e specialmente con i carri i nostri non sfigurano affatto, ma con gli aerei, almeno dal punto di vista qualitativo, non ci siamo proprio :-B
    Tex
  • Affermazione vera ma conclusioni travisate alla grande, si sentono pari a tamiya e sono invece oggi dietro pure all,ultima cinese che compaia sul mercato.
  • gmarcat ha detto:

    speriamo di chiudere presto al serie 1/48 italiana con il G-91

    Il G-91 è nei programmi di AMK, ma non prima del 2019, temo...
  • vabbe' due scatolette ancora da fare mentre aspetto ce le ho... solo un paio...
  • Il vantaggio dell'Hawk non è stato tanto la vita della cellula, vita utile che non è poi così diversa da altri aerei (per dire gli Hawk inglesi hanno già avuto tutti l'ala sostituita), il vantaggio è che è un grande aeroplano ! Il nostro 339 ha fatto il suo e anche bene ma è pur sempre un aggiornamento del 326, un aereo degli anni '50. L'Hawk invece era stato progettato da zero, con un motore all'epoca molto moderno e molto efficiente, puntando da subito a dare qualcosa di più rispetto a tutto quello che c'era in giro all'epoca e introducendo da subito nel design un bel potenziale di crescita.
    Ora però sembra che anche questo progetto sia abbastanza allal fine, almeno in patria dove di Hawk T.2 ne sono stati costruiti pochi e finirà li. Magari tra qualche anno compreranno anche loro il 346...

  • Caro Giorgio per fare un aereo buono ci vuole un motore più che buono e Noi siamo nelle stesse condizioni di 70 anni fa con i motori, non li progettiamo e ci si accontenta di strappare qualche licenza di riproduzione a buon mercato, inutile fare nomi.
    Il 346 è più facile che lo comprino gli Ammericani per portarlo al loro standard e rivendercelo al doppio
    :-D
    Ricorda che noi la guerra l'abbiamo persa e non pareggiata come qualcuno fa finta di dimenticare
    Tex
  • Tra oggi e 70 anni fa ci sono delle grosse differenze: per cominciare oggi siamo un paese che non ha certo velleità di competere ai massimi livelli, prendiamo parte a consorzi internazionali dove facciamo il nostro dignitosamente e costruiamo addestratori, altro settore in cui facciamo il nostro, forse senza eccellera ma comunque facendo decentemente.
    70 anni fa ritenevamo di essere nell'olimpo dell'aeronautica, venivamo da decenni di brillantezza e decine di record conquistati. Solo che la tecnica stava cambiando e una volta cominciata la guerra siamo rimasti al palo senza più riprenderci.
    Mentre aggiungevo dettagli al mio MC.202 notavo la costruzione del longherone alare su cui si innestano le aste inferiori dell'incastellatura motore e notavo come questa fosse indice di metodi costruttivi che erano quelli dei tempi dei biplani di legno e tela, con l'alluminio usato al loro posto. Paragonato al longherone di uno Spitfire è una cosa di altri tempi.
    Paragonando poi la struttura alare del G.55 si vede che rispetto al Macchi è molto più avanzata, ma paragonata al Mustang cambia tutto. Noi costruivamo secondo metodi artigianali, gli altri già in modo industriale. La ridicola produzione totale della nostra industria bellica non è stata dovuta solo alla diversa potenza industriale (innegabile) ma anche all'impiego di tecniche inadatte alal produzione di grossissime serie, a parte Reggiane che aveva investito in un sistema produttivo di stile Americano (che poi questo investimento abbia dato risultati è discutibile...).
    In un thread precedente avevo dichiarato un po' provocatoriamente che il CR.32 è stato a parer mio l'inizio della fine per la Regia Aeronautica, se ripenso all'evoluzione del caccia Italiano tra gli anni '30 e '40 me ne convinco sempre di più...
  • interessante se vai a vedere nel G55 che stai facendo come erano i flap originali , si vede la struttura in foto su ALI D'ITALIA e come poi sul G59 furono realizzati in lamiera stampata ... è indicativo del grado di arretratezza del nostro progetto più avanzato in materia caccia ! Mi chiedo i tedeschi cosa avrebbero combinato avessero iniziato a produrlo in serie loro ... chissà che modifiche avrebbero introdotte?
  • Non vorrei suscitare le ire degli amanti dello Spitfire (bellissimo aereo) ma secondo me il longherone della sua ala era una schifezza e la sua ala una boiata galattica...molto più intelligenti quelle degli aerei tedeschi.
    Il longherone dello Spit era così solo per poterlo realizzare più facilmente: erano una serie di profilati infilati uno dentro l'altro! Lo fai così perché sei in guerra e devi farne proprio tanti. Ci sta, ma a livello tecnologico potevi farlo anche il secolo prima...
    ;-)
    Ciao
    Mirco
  • Da amante dello Spitfire non mi offendo certo
    :-)
    L'ala dello Spitfire era sicuramente inutilmente complicata in pianta, cosa che portò alla necessità di un numero di ore di lavoro non indifferente per la sua produzione. L'uso poi di pannelli di copertura molto sottili significava anche che le superfici dovevano essere verificate e se necessario stuccate, cosa che portava ad ulteriore perdita di ore/uomo.
    La struttura però è vero, era qualcosa tecnologicamente non all'avanguardia come realizzazione dei singoli componenti, ma aveva il pregio appunto di essere realizzabile in tempi ridotti (anche se non al livello di quello che facevano gli Americani). Per lo Spitfire si era anche già considerato non solo il doverne costruire tanti ma anche la possibilità di doverlo far costruire ad aziende che non avessero esperienza nel settore aeronautico in modo da poter disperdere la produzione ed evitare che il bombardamento di una singola fabbrica ne causasse il blocco totale. Era un prodotto pensato per la costruzione in massa e non è un caso se ne hanno costruiti oltre 20mila.
    In ogni caso, arretrata o no che fosse la struttura, questa era concepita in modo da dare un ottimo compromesso tra leggerezza e robustezza, cosa che permetteva (grazie anche ad un'abbondante potenza in ogni versione) di portare un armamento decente e anche di aggiungere corazzature dove serviva. Esattamente il contrario di quello che accadeva sui Macchi
  • l'ala dello Spit è stata sempre un problema, cosa riconosciuta anche dagli stessi inglesi, che infatti solo con l'ala delle ultimissme versioni si poteron dire soddisfatti.

    Ritorno all'esempio Flap G55: guardate un po'.
    gli originaliimagedel periodo bellico ....
     
  • Non ho capito cosa trovi di sbagliato nei flaps del G.55
  • dovevo e volevo  inserire l'immagine di quelli del G55 figlio del G59, quello esposto a Vigna, che essendo ricavato da un G59, credo pure fra gli ultimi prodotti, ha una struttura completamente diversa e più semplice, è una lamiera stampata invece della maggior complessità delle strutture originarie ... ad indicare quanto indietro fossimo rispetto agli americani a livello tecnologico e produttivo, quando arrivarono gli americani certe tecniche iniziarono a diffondersi tanto che appunto il G59 ha usufruito di questo inlusso americano in varie sue parti ... ma dovrei trovare la fotina che per ora non trovo. Ecco spiegato.
     
  • Il flap del G.59 non è molto diverso... In più ha solo una lamiera più importante di irrobustimento al bordo d'uscita (nel G.55 era larga circa 30mm mentre nel G.59 semprerebbe circa il triplo)... probabilmente perché era un aereo che doveva durare qualche lustro al contrario dei caccia della seconda guerra mondiale che in genere non duravano più di sei mesi... E comunque stiamo parlando di un particolare che serviva solo per decollare e atterrare...
  • Sì, certo, ma è un particolare che è significativo, perchè la lamiera stampata in q
    ualche secondo è prodotta e qualche minuto installata, nell'altro caso la lavorazione implicava sia per la produzione che per il montaggio molto di più. E te credo poi che le nostre cifre produttive siano ridicole rispetto a quanto facevano i nostri "nemici" e pure i nostri alleati !




  • Appunto... Produrre una lamiera, piegata e non stampata, con un lembo da 30 o da 100 mm non cambia niente, quindi il flap del G.55 e del G.59 costruttivamente li posso considerare uguali... Solo che quelli del G.59 peseranno, complessivamente, circa 1.5 kg in più...
  • eppure io ho visto una lamiera stampata, non piegata ... solo che non trovo la fotina, quando serve come al solito non la trovi. Passerò al cartaceo ... quando la trovo la posto.

     

  • modificato novembre 2016
    Conosco... Le centine dei flaps sono stampate mentre la lamiera dell'estradosso é in pezzo unico piegata avanti per formare il bordo d'entrata e dietro a formare il bordo d'uscita... Uguale in entrambi con la differenza della maggiore dimensione del lembo sul bordo d'uscita sul G.59

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