Fiat Cr 32
Questa mattina ho letto sul nuovo sito internet di Special Hobby della rebox del Fiat Cr 32 in 1/48 ex Classic Airframe ( e cmq lo scrivono anche loro in una breve descrizione del kit); altra bella sorpresa, almeno per me, è il Boston russo a con la torretta UTK-1, quindi dopo il silurante abbiamo questa bella versione.
http://www.specialhobby.eu/index.php?cur=1&lang=1&
Ettore
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Commenti
Nel modellismo la cosa non funziona anche nei colori, dove il Km0 è pure più caro del KmfromJapan ! Paradossi del nostro mondo ...
Chissà se certi aspetti certi grossi nomi li considerano, specialmente quando comunque collaborano oggi con quelli che in passato erano realtà piccole ( Oggi Eduard ha 200 persone che ci lavorano dentro, numeri che mi chiedo se non siano pure superiori a quelli di una Italeri, 200 persone sono tante ... ), cresciute tanto da poter permettersi tranquillamente progetti assolutamente allo standard qualitativo dei migliori nomi del modellismo.
Detto questo ora mi aspetto che fra qualche mese di senta parlare di contatti fra un noto marchio e uno storico marchio ceco, per una tiratura ad hoc di CR32 ... Italeri Special Hobby ? No, raga, intendevo Italeri - SMER ( cosa non faresti per un exArtiplast con decals Cartograf, roba che nelle mani giuste potrebbe pure risultare "stato dell'arte")
senza ombra di dubbio uno dei più bei biplani di sempre, oltre ad avere avuto un ruolo di primo piano nella guerra in Spagna (e leggevo anche dei bei successi contro i rata russi che, invece di sfruttare la velocità superiore, poco furbamente li ingaggiavano in combattimenti manovrati dove la manovrabilità del nostro primeggiava...)
@tex il prezzo è preso dal sito, infatti furbescamente hannants ha messo in offerta speciale a 27 il classic...
:-D
1) E' un biplano e i biplani in genere attirano poco a parte alcuni esempi
2) Appartiene a un'epoca tra le meno considerate modellisticamente
3) E' Italiano e ci piaccia o no i nostri aerei non sono considerati tanto quanto lo sono quelli Americani, Inglesi o Tedeschi. E il nostro mercato interno non è tale da far spendere soldi ai produttori per fare kit che potrebbero vendere solo da noi come fanno i Giapponesi.
4) La verità è anche che il CR.32 era una baracca ! E' un aereo che in Italia viene strasopravvalutato per motivi sentimentali e alla luce dei successi ottenuti in Spagna, successi che però erano dovuti più alle tattiche e ai piloti che al valore della macchina. Il CR.32 fu un aereo che nacque giù superato e rappresentò il momento in cui la nostra industria, che fino ad allora era tra le più avanzate, cominciò a guardare indietro invece che avanti, il momento in cui si cominciò a dover scegliere tra le mitragliatrici e le prestazioni perchè i motori non ce la facevano eccetera eccetera.. Tempo 5 anni e si videro i risultati di questo modo di vedere.
Ora non che il fatto che il Chirri fosse una baracca ha molto a che fare col successo modellistico, ma gli altri 3 motivi si. Rimane un bel soggetto da short run, magari anche qualcosa di più, ma non certo un soggetto su cui investire 100mila euro per uno stampo...
Quando nacque era un mezzo molto buono, abbastanza veloce, abbastanza maneggevole (il i-15 lo era di piu' per esempio), molto robusto (leggevo che picchiando poteva arrivare quasi ai 500 senza sfasciarsi), ben armato (aveva le 12,7 quando gli altri viaggiavano con le 8mm). Era insomma una buona mcchina per fare quello che doveva fare. Pero', come detto, in quell'epoca un aereo invecchiava presto...
Sulle dimensioni di altre case modellistiche, un paio d'anni fa avevo trovato informazioni su diverse di queste e anche su quanto fatturavano. La Revell tedesca se non sbaglio aveva una 40ina di dipendenti e fatturava intorno ai 50 milioni di Euro, Airfix era nella fascia sotto i 10.
Va però considerato che Airfix per esempio non fa produzione in proprio (e quindi ha pochissimi dipendenti) e tutto sommato non lo fa nemmeno Revell. Allo stesso tempo Revell ha anche il fatturato dei prodotti accessori come vernici, colle eccetera, altri no. Sicuramente paragonare un produttore all'altro è difficile viste queste variabili. Comunque poi tutti spariscono di fronte ai numeri che fa Bandai con i modellini dei Gundam, roba da varie centinaia di milioni di dollari l'anno. Alla faccia della nostra visione "aeroplanocentrica" del modellismo
Le immagini dell'ultimo Eday di ieri, mostrano una foto di gruppo con una trentina di persone, definite come Eduard Team ... la cosa può significare anche che è il Team all'Eday ... la cosa ridimensionerebbe comunque il 200, che a questo punto potrebbe veramente essere il numero complessivo dei famigliari ...
Sicuramente la formula biplana nel modellismo non aiuta, specialmente quando inizi a presentare un modello con tutti i montantini staccati e da posizionare su incastri inesistenti ( in stile kit Supermodel per capirsi, ma non mi pare che il CA sia diverso, per altro ). Se un marchio prende in considerazione l'idea di fare un biplano deve avere un approcio in stile MONOGRAM anni 70 per i kit ... esemplari le soluzioni prese per il trittico di biplani anni 30 dagli americani, rendendo i kit facili come se non più di un monoplano !
Non male era la soluzione Revell per il CR42, peccato che al tempo la precisione di queste parti negli incastri non fosse quella che oggi invece può essere garantita ... certo bisogna però pensarci un secondo e mettersi dalla parte del modellista che dal biplano può sentirsi spaventato, specialmente se ha avuto altre esperienze con kit precedenti mal studiati sotto questi aspetti.
:-(|)