Fiat Cr 32

modificato settembre 2016 in Torre (annunci)

Questa mattina ho letto sul nuovo sito internet di Special Hobby della rebox del Fiat Cr 32 in 1/48 ex Classic Airframe ( e cmq lo scrivono anche loro in una breve descrizione del kit); altra bella sorpresa, almeno per me, è il Boston russo a con la torretta UTK-1, quindi dopo il silurante abbiamo questa bella versione.

http://www.specialhobby.eu/index.php?cur=1&lang=1&


Ettore

Commenti

  • La goduria è anche che SH ha prezzi pure onesti
  • Si cr.32 in 1/48 con resine e fotoincisioni euro 22, cr.32 in 1/72 senza resine e senza fotoincisioni euro ....
  • Di CR-32 la C.A. ne fece due Kit. Il primo non fu affatto entusiasmante anche se a quei tempi si comprava di tutto.
    Il secondo invece non era malaccio . Molti errori e semplificazioni erano stati addolciti, purtroppo però il prezzo era esponenzialmente salito .:-D
    Tex
  • modificato settembre 2016
    e ora a 22eurini c'è lo stampo "nuovo" con il musetto corretto completamente in resina e moltre altri vari pezzi (che si trovano anche nel set correzione cmk)
  • PhantomRulez ha detto:

    e ora a 22eurini c'è lo stampo "nuovo" con il musetto corretto completamente in resina e moltre altri vari pezzi (che si trovano anche nel set correzione cmk)

    perchè è già in commercio?
    Mi devo essere distratto in questi ultimi giorni.
    Tex
  • prima pagavamo il passaggio americano ( sebbene comunque in Cechia girassero a prezzo dimezzato), ora è praticamente dal produttore al consumatore, la versione Km0 che sappiamo tutti conviene ! ( salvo per la frutta, che paghi uguale ma magari forse è possibile avere maggior qualità).
    Nel modellismo la cosa non funziona anche nei colori, dove il Km0 è pure più caro del KmfromJapan ! Paradossi del nostro mondo ...
  • certo è da domandarsi una cosa: ma se uno short run me lo continuano a riproporre ( le tirature sono in genere sui 3000 pezzi per questi kit ) e addirittura ne fanno due stampi ( anche se in questo caso si tratta di stampi modificati e migliorati), volete che il soggetto proprio non possa avere delle potenzialità non dico super, ma quanto meno buone, pure per kit "long"run tradizionali ?  Mettendoci ovviamente in conto che la distribuzione di un marchio tradizionale, specialmente se consolidato, è migliore per cui raggiunge un numero maggiore di potenziali acquirenti, ecc, ecc, ecc ... ( anche a fronte di un costo per lo stampo sicuramente superiore, ma che con le potenzialità di oggi si abbatte comunque rispetto al passato ).
    Chissà se certi aspetti certi grossi nomi li considerano, specialmente quando comunque collaborano oggi con quelli che in passato erano realtà piccole ( Oggi Eduard ha 200 persone che ci lavorano dentro, numeri che mi chiedo se non siano pure superiori a quelli di una Italeri, 200 persone sono tante ... ),  cresciute tanto da poter permettersi tranquillamente progetti assolutamente allo standard qualitativo dei migliori nomi del modellismo.

    Detto questo ora mi aspetto che fra qualche mese di senta parlare di contatti fra un noto marchio e uno storico marchio ceco, per una tiratura ad hoc di CR32 ... Italeri Special Hobby ? No, raga, intendevo Italeri - SMER ( cosa non faresti per un exArtiplast con decals Cartograf, roba che nelle mani giuste potrebbe pure risultare "stato dell'arte")
     
  • modificato settembre 2016
    ..è sempre stato bistrattato modellisticamente in tutte le scale..chissà perchè...
    senza ombra di dubbio uno dei più bei biplani di sempre, oltre ad avere avuto un ruolo di primo piano nella guerra in Spagna (e leggevo anche dei bei successi contro i rata russi che, invece di sfruttare la velocità superiore, poco furbamente li ingaggiavano in combattimenti manovrati dove la manovrabilità del nostro primeggiava...)


    @tex il prezzo è preso dal sito, infatti furbescamente hannants ha messo in offerta speciale a 27 il classic...

  • Appartiene ad un periodo poco noto alle masse ... il popolo bue si ciba di WWII, quando prima e dopo la WWII ci sono state un sacco di guerricciole, tafferugli, ecc.. con protagonisti questi soggetti ed altri, non così considerati. Muuuuuuuuuuuu, il popolo bue reclama un altro 109 e un altro P51D .... muuuuuuuuuuuuuu, glin glon glin glon, muuuuuuuuuuuuuuuuuuu ... comunque io se esce uno Spit al pari dell'Eduard mi associo ai muggiti !
    :-D
  • E' stato bistrattato perchè:
    1) E' un biplano e i biplani in genere attirano poco a parte alcuni esempi
    2) Appartiene a un'epoca tra le meno considerate modellisticamente
    3) E' Italiano e ci piaccia o no i nostri aerei non sono considerati tanto quanto lo sono quelli Americani, Inglesi o Tedeschi. E il nostro mercato interno non è tale da far spendere soldi ai produttori per fare kit che potrebbero vendere solo da noi come fanno i Giapponesi.
    4) La verità è anche che il CR.32 era una baracca ! E' un aereo che in Italia viene strasopravvalutato per motivi sentimentali e alla luce dei successi ottenuti in Spagna, successi che però erano dovuti più alle tattiche e ai piloti che al valore della macchina. Il CR.32 fu un aereo che nacque giù superato e rappresentò il momento in cui la nostra industria, che fino ad allora era tra le più avanzate, cominciò a guardare indietro invece che avanti, il momento in cui si cominciò a dover scegliere tra le mitragliatrici e le prestazioni perchè i motori non ce la facevano eccetera eccetera.. Tempo 5 anni e si videro i risultati di questo modo di vedere.

    Ora non che il fatto che il Chirri fosse una baracca ha molto a che fare col successo modellistico, ma gli altri 3 motivi si. Rimane un bel soggetto da short run, magari anche qualcosa di più, ma non certo un soggetto su cui investire 100mila euro per uno stampo...
  • modificato settembre 2016
    Bhe dai Giorgio era una baracca confrontato ai moderni hurricane e spit, ma sulla carta doveva affrontare il gladiator e compagnia ai quali non era inferiore anzi come prestazioni pure era anche meglio,il discorso vale sicuramente per il successore 42 per la quale la formula ormai era superata.. gli ottimi risultati del 32 furono in questa ottica un boomerang..
  • gioca ha detto:

     ( Oggi Eduard ha 200 persone che ci lavorano dentro, numeri che mi chiedo se non siano pure superiori a quelli di una Italeri, 200 persone sono tante ... ),
     

    200 persone sono pure troppe forse, considerato che Tamiya se non sbaglio ne ha circa 350... non so come sia messa Eduard ora, ma solo un paio d'anni fa era elencata nella fascia di fatturato tra i 5 e i 10 milioni di Euro. Sono cifre che fatturano aziendine da 15-20 dipendenti, non da 200. Mi auguro per loro che fatturino molto di più ora, se no sarebbe un'azienda molto inefficiente. (Tamiya con i suoi 350 fattura sui 100 milioni di dollari)
  • Certamente gia' alla fine della guerra di Spagna era superato, pero' questo accadde a molti aerei in un epoca di progressi velocissimi.
    Quando nacque era un mezzo molto buono, abbastanza veloce, abbastanza maneggevole (il i-15 lo era di piu' per esempio), molto robusto (leggevo che picchiando poteva arrivare quasi ai 500 senza sfasciarsi), ben armato (aveva le 12,7 quando gli altri viaggiavano con le 8mm). Era insomma una buona mcchina per fare quello che doveva fare. Pero', come detto, in quell'epoca un aereo invecchiava presto...
  • considera pure che 100 milioni a Tokyo non sono uguali a 100 a Praga. Mi pare che il numero 200 sia stato fatto da Mr eduard in uno dei loro notiziari, cosa includa in dettaglio non lo diceva.
  • Avra' messo nel calcolo dipendenti quelli che vengono qualche ora per fare i pacchi sotto natale o in quei periodi li...
  • O conteggiato tutte e persone dei nuclei familiari dei dipendenti ... Lo scrisse parlando di responsabilità nelle scelte dei soggetti ... Chissà quanti lavorano i revell o quante persone sono necessarie per stendere la pasta dei tortellini ?
  • alinus777 ha detto:

    Certamente gia' alla fine della guerra di Spagna era superato, pero' questo accadde a molti aerei in un epoca di progressi velocissimi.
    Quando nacque era un mezzo molto buono, abbastanza veloce, abbastanza maneggevole (il i-15 lo era di piu' per esempio), molto robusto (leggevo che picchiando poteva arrivare quasi ai 500 senza sfasciarsi), ben armato (aveva le 12,7 quando gli altri viaggiavano con le 8mm). Era insomma una buona mcchina per fare quello che doveva fare. Pero', come detto, in quell'epoca un aereo invecchiava presto...

    Già, gli aerei invecchiavano presto all'epoca, il problema del CR.32 era però che non rappresentava l'inizio di una nuova linea progettuale che potesse essere aggiornata per stare al passo coi tempi ma era il culmine di una linea progettuale precedente che nel 32 trova da una parte la massima espressione ma dall'altra finiva li. Il CR.32 introdusse diversi miglioramenti rispetto al precedente CR.30 ma non poteva essere considerata una macchina su cui fare affidamento per il futuro.
  • gioca ha detto:

    considera pure che 100 milioni a Tokyo non sono uguali a 100 a Praga. Mi pare che il numero 200 sia stato fatto da Mr eduard in uno dei loro notiziari, cosa includa in dettaglio non lo diceva.

    Un conto che i 100 milioni non siano gli stessi da tutte le parti, un conto avere un rapporto di 1:15...
    Sulle dimensioni di altre case modellistiche, un paio d'anni fa avevo trovato informazioni su diverse di queste e anche su quanto fatturavano. La Revell tedesca se non sbaglio aveva una 40ina di dipendenti e fatturava intorno ai 50 milioni di Euro, Airfix era nella fascia sotto i 10.
    Va però considerato che Airfix per esempio non fa produzione in proprio (e quindi ha pochissimi dipendenti) e tutto sommato non lo fa nemmeno Revell. Allo stesso tempo Revell ha anche il fatturato dei prodotti accessori come vernici, colle eccetera, altri no. Sicuramente paragonare un produttore all'altro è difficile viste queste variabili. Comunque poi tutti spariscono di fronte ai numeri che fa Bandai con i modellini dei Gundam, roba da varie centinaia di milioni di dollari l'anno. Alla faccia della nostra visione "aeroplanocentrica" del modellismo
  • ... una Lindbergh che ancora in America vende gli stampi anni 50/60, immagino avrà dipendenti = 2, probabilmente pure marito e moglie !!!
    Le immagini dell'ultimo Eday di ieri, mostrano una foto di gruppo con una trentina di persone, definite come Eduard Team ... la cosa può significare anche che è il Team all'Eday ... la cosa ridimensionerebbe comunque il 200, che a questo punto potrebbe veramente essere il numero complessivo dei famigliari ...
  • Vero che il cr.32 aveva poche possibilita' di sviluppo, pero' questo non vuol dire che sia stato una "baracca"...
  • modificato settembre 2016
    Raga, ma questi aspetti tecnico-storici non incidono per niente sul potenziale successo commerciale di un modello! E' pieno di vere baracche che sono state trattate modellisticamente molto meglio nel nostro, pur essendo baracche e pur avendo una vita operativa meno avventurosa e pure decorosa.
    Sicuramente la formula biplana nel modellismo non aiuta, specialmente quando inizi a presentare un modello con tutti i montantini staccati e da posizionare su incastri inesistenti ( in stile kit Supermodel per capirsi, ma non mi pare che il CA sia diverso, per altro ). Se un marchio prende in considerazione l'idea di fare un biplano deve avere un approcio in stile MONOGRAM anni 70 per i kit ... esemplari le soluzioni  prese per il trittico di biplani anni 30 dagli americani, rendendo i kit facili come se non più di un monoplano !
    Non male era la soluzione Revell per il CR42, peccato che al tempo la precisione di queste parti negli incastri non fosse quella che oggi invece può essere garantita ... certo bisogna però pensarci un secondo e mettersi dalla parte del modellista che dal biplano può sentirsi spaventato, specialmente se ha avuto altre esperienze con kit precedenti mal studiati sotto questi aspetti.
     

  • Credo che una soluzione buona per i montanti sia quella che adotto' la accurate miniatures per i suoi f3f
  • Sì, anche loro fecero un ottimo lavoro. Se fai così aumenti le potenzialità del prodotto ... però occorre studiarle le soluzioni, , forse studiare un attimo soluzione alternative significa spendere e tanti oggi non vogliono spendere, non capiscono che investire su certe cose alla lunga rende ... invece ...
    :-(|)
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