Che cambia all'appassionato con la storia delle coccarde come marchi registrati..

Riprendo qui parte della discussione su coccarde e stemmi militari italiani nel modellismo e non..
Si diceva ma allora l'AMI potrebbe chiedere soldi agli spotter... No, questo non è possibile perché una persona che fotografa un aereo militare non sta portando avanti un'attività commerciale in quel momento. Ma anche il modellista che si fa le decals italiane in casa non deve pagare nulla perché riprodurre i marchi non è di per se soggetto a licenza. È il vendere prodotti che portano i marchi registrati che richiede una licenza!
In questi casi in realtà non c'è differenza tra privato e pubblico, entrambi devono rispettare le stesse leggi. Sulla differenza tra cose materiali o immateriali date in concessione, vari enti pubblici hanno da sempre chiesto permessi o licenze per cose immateriali, ad esempio ci sono musei pubblici che non permettono fotografie a scopi commerciali se non si paga.
Questa delle coccarde è per noi modellisti una cosa nuova, che ci tocca solo per un motivo: la licenza è stata data in esclusiva. E a un produttore che non è tra quelli dalla qualità migliore. Che fare? Un modo è fare incetta di decals supplementari esistenti perché qualunque cosa prodotta prima della concessione di questa licenza può ancora essere venduta.
Un'alternativa è mettersi a fare decals in casa o usare mascherine e simili.
Disclaimer: non sono un avvocato, ma mi è capitato per lavoro di avere a che fare con brevetti e marchi, quindi la mia opinione si basa su come ho visto andare queste cose... Ma se serve posso chiedere un parere a un amico che lavora per uno studio specializzato in queste cose

Commenti

  • Un'altra considerazione: alla fine questa situazione mi sembra che vada a fregare soprattutto chi produce aftermarket. Le case di modellismo metteranno decal non italiane e basta.
    E a noi modellisti fregherà proprio il fatto che potremmo non avere decal supplementari di qualità. Si perché diciamoci la verità, non è che le decals italiane contenute nelle scatole non Italeri siano sempre tutte fatte bene, anzi...
  • Grazie dei chiarimenti, mi pare che sia la  classica martellata sui c......

    Mi spiego, alle case straniere non gliene può fregare di meno, visto il limitato numero di soggetti Italiani moderni che fanno. Al tortellificio il problema non si pone, hanno l' esclusiva. Ai produttori di aftermarket stranieri nulla o quasi, a me viene in mente solo Pacific Coast che buttava fuori qualche cosa di Italiano, ma non so neanche se moderno o ww2. Quindi ci rimetterà solo qualche produttore Italico di Aftermarket, me visto che ormai siamo fuori dalla crisi e l' economia è in grande ripresa :-D, la cosa non rapresenta un problema.
  • non credo che la cosa riguardi i fasci alari !!! Avere l'esclusiva sul fascio rischierebbe una bella immediata denuncia per apologia ... Italeri avrà l'esclusiva sul marchio AM ( non è detto abbia per esempio pure quelle sull'EI o altre forze armate, sarebbe da appurare ), non sulla REGIA ... per il resto la mossa Italeri mi pare funzionale solo allo sfruttamento di stampi altrui da poter vendere sul mercato Italiano. Per esempio: fanno un nuovissimo kit dell'AMX, Italeri blocca la distribuzione di scatole con decals AM, però si offre subito al produttore come possibile distributore in propria confezione del kit sul mercato italico e non ... con Kinetic gli è andata storta però. Le andrà meglio con l'RF84 della Tan ? Magari no ... alla fine non è detto che questa esclusiva permetterà ad Italeri di avere un vero monopolio, i marchi che realizzano stampi nuovi potrebbero benissimo mandarli a quel paese e fare altre decorazioni non sottoposte ad esclusive che portino a forme di ricatto commerciale ... insomma, potrebbero pure rimanere con un bel pugno di mosche, anche perchè ai cinesi certi discorsi non li puoi fare, o meglio, li puoi pure fare ma se ne fregano ...
     
  • OK basta, è ora di passare all'azione contro l'ipoteca di stato sulle decals Italiane.

    mettiamo su un crowdfunding e coi soldi ricavati fondiamo una nuova ditta di decals, la "JACK SPARROW DECALS" specializzata solo decals di aerei italiani.

    La sede legale va messa in qualche posto sperduto della della Cina.

    poi vediamo.....

    per chi non si ricordasse: Jack Sparrow... il pirata
  • Con i soldi fondiamo una ditta, acquisiamo noi i diritti di riprodurre le insegne AM e magari delle altre forze armate italiane, produciamo delle decal stampate bene e finalmente corrette (non piene di minchiate come spesso spesso capita) e le vendiamo sia come aftermarket che ai produttori di kit che vogliono inserire soggetti italiani nelle loro scatole...
    Che dite, si puo' fare?
    Chi ci sta?
  • The night flyer ha detto:

    Con i soldi fondiamo una ditta, acquisiamo noi i diritti di riprodurre le insegne AM e magari delle altre forze armate italiane, produciamo delle decal stampate bene e finalmente corrette (non piene di minchiate come spesso spesso capita) e le vendiamo sia come aftermarket che ai produttori di kit che vogliono inserire soggetti italiani nelle loro scatole...
    Che dite, si puo' fare?
    Chi ci sta?

    Si può certamente fare, però bisogna prima aspettare che scadano le licenze in corso se queste sono esclusive. Nessuna licenza è eterna, tra 3 o 5 anni il Ministero ridiscuterà le licenze e allora si può portare una proposta. Consideriamo però che la licenza non è per decals, la licenza sarà per un tot di prodotti all'interno di una categoria merceologica, in questo caso saranno giocattoli e simili quindi il Ministero potrebbe non dare la licenza a una ditta che non riesca a coprire in modo più ampio possibile la categoria. In realtà poi in genere va che loro diranno "questa licenza dovrà renderci almeno X", starebbe poi a noi generare abbastanza soldi da dargli quell'X...

    Mi viene poi da fare una considerazione generale: mettetevi nei panni di chi dirige Italeri... il Ministero della Difesa attraverso una sua società fa un bando per lo sfruttamento di marchi legati al mondo militare, voi che fate, state li a guardare ? Aspettate che arrivi qualche altra società che si prende la licenza e vi fotte parte del mercato ? Il minimo che uno deve fare è partecipare alla gara in un caso del genere, una ditta di modellismo non può permettersi di vedere parte del suo catalogo perdere valore perchè non può usare le insegne dei reparti delle forze armate della propria nazione, dal punto di vista commerciale sarebbe un errore gravissimo.
    E poi, che avremmo scritto su questo forum se per dire Revell si fosse presentata al bando e avesse preso la licenza esclusiva ? Avremmo detto tutti che in Italeri sono i soliti mangiatortellini incapaci eccetera, avremmo detto "ecco, in Italeri non sono nemmeno capaci di riuscire a prendersi una licenza per le coccarde italiane". Invece hanno partecipato e si sono portati a casa la licenza, che è il minimo che ci si aspetterebbe da una ditta che operi in un settore dove una licenza del genere può dare un vantaggio commerciale.
  • Potrei anche essere parzialmente in accordo ma la banda del tortellino non ha mai brillato per lungimiranza modellistica.

    Anche quando non aveva l'esclusiva quanti modelli di soggetti principalmente italiani ha prodotto? Un Tornado che ormai vende solo per le decals? Si è fatta soffiare il topone. Paura del flop di vendite? Mi pare si sia piazzato bene. Un G-91 ? Oltre una ristampa del marciscente ESCI con tutti i suoi problemi non è andata. Certo lo ha venduto perchè ha le decals PAN e il modellista medio(cre) non ha nessun problema se la fusoliera è corta o sbagliata nella parte finale. Però pensare ad un Y o un biposto? Ora arriverà il nuovo cinese e cercheranno di comprargliene un tot di stampe ma massimizzando gli introiti con poca spesa; salvo che, (come per l' AMX), la casa madre non voglia un ordine di copie a 4 zeri. (così si vocifera sia accaduto ovviamente rinunciando. Non ci sarebbe lo spazio pe un nuovo 104 in 1/48 (non basato sul 32, ovviamente) ?

    L'esclusiva prendila pure ma sfruttala fino in fondo! Il business probabilmente lo fanno con i modellini di metallo più che con la plastica; però il blocco è totale e tutti, ma i più piccoli in particolare, sono stati i più penalizzati.

    Gli amici con cui avevamo imbastito il progetto delle decals hanno provato a proporlo ai bolognesi che hanno rifiutato con pretesto del basso rientro economico. Come si può ragionare con chi non capisce che certe cose improponibili nel 2016 ( i Mirage/Kfir ESCI, il Tormado, il G-91,..) le vendono SOLO per i fogli decals che mettono dentro la scatola e non certo per la qualità delle stampate? 

  • Giorgio ha senza dubbio ragione, e Ric ha poi centrato la questione: Italeri ormai vende più ferraglia che plastica in tema nazionale, per cui non poteva permettersi il lusso di perdere la possibilità di commercializzare i sui 1/100 in metallo della PAN e quant'altro ... ovviamente in questa storia chi ci rimette è il mondo plastico, ma dopo tutto su quanti soggetti di prossima uscita si sarebbero poi potute sfruttare queste decals italiane ora esclusivizzate ? Non più di un paio ... mica c'è la fila oggi per un nuovo 339 in 32 o un nuovo G91Y o R in qualche scala e così via ...  
     
  • modificato maggio 2016
    Ric, hai perfettamente ragione che il Topone è stato alla fine un successo, ma un successo in che quantità ? I numeri che deve fare un produttore come Kinetik per rientrare dall'investimento iniziale non sono gli stessi che deve fare un produttore come Italeri, se 5mila pezzi per Kinetik vanno bene non è detto che per Italeri non ne servano il doppio o il triplo. Lo stesso vale per G.91Y e simili, quanti pezzi può assorbire il mercato ?
    Non voglio sembrare cinico, ma temo che l'unico modo in cui un produttore come Italeri possa mettersi a fare modelli in tirature da Kinetik è fare come Airfix: licenziare tutti, tenere in Italia solo una piccola unità commerciale e al limite un minimo di ricerca e sviluppo e far fare tutto in Cina. O addirittura come Revell, far fare tutto fuori, compresa la ricerca.
    Sui diecast alla fine ci sono anche quelli, certo è un peccato che per stare dietro a quelli non si stia dietro meglio ai nostri kit in plastica. D'altra parte anche altri produttori campano non solo di plastica... fino al limite di Tamiya, per cui i kit in plastica sono giusto un di più mentre il grosso business è nelle macchinine radiocomandate e simili. Poi chiaro, tamiya come qualità non si discute ma il catalogo tamiya europeo per un appassionato di aerei è misero misero in quanto a soggetti. Il catalogo giapponese è grande il triplo, ma la maggioranza sono kit Italeri...
  • Tamiya storicamente non mai stata un marchio aeronautico, anche solo limitandosi al settore statico.


  • Stando ai "si dice" che circolavano nell'ambiente, per fare che uscisse la serie di scatole con decals italiche dedicate - vedi AB412 dei CC, H-34 della Marina ecc... - occorse che il distributore di allora rischiasse capitale proprio per realizzare decals e box con dentro le plastiche già disponibili ma non ancora sfruttate per quei soggetti.
    Oggi pare di poter dire che l'esclusiva sull'araldica venga esercitata soprattutto sui modelli finiti in metallo, per altro fatti in Cina, ma venduti a carissimo prezzo per quel che valgono.
    Certo che arrivare alle decals "bootleg" pur di trattare soggetti italici dà veramente la misura dell'analfabetismo culturale di questa Nazione...

    Luca
  • modificato maggio 2016
    D'altra parte capita anche di peggio, come in un'altra Nazione dove artisti che vendono quadri a soggetto aeronautico hanno ricevuto diffide dagli avvocati per avere usato il nome della locale forza aerea e dove produttori di decals si sono visti arrivare denunce e non hanno potuto produrre fogli dedicati a certi esemplari della stessa forza aerea.
    Eppure scommetto che la Nazione in cui sono successe queste cose viene portata da tutti ad esempio di profonda cultura aeronautica

  • e' che oltre alla profonda cultura aeronautica hanno pure una profonda cultura economica e commerciale !
  • modificato maggio 2016
    Il problema è a monte. Ormai gli stati sono sempre più alla ricerca di soldi freschi e quindi spremono tutto anche le poche gocce che arrivano dalle decals di insegne e coccarde militari. Quindi non è da buttare la croce alla Italeri, visto che ha dovuto fare una gara per aggiudicarsi l'appalto fatto da Difesa Servizi.
    Per me se lei inscatola kits di altri con buone decals Cartograph all'interno a prezzi ragionevoli, per me va bene. Poi diciamocelo, abbiamo così tante scatole e se questo è un disincentivo all'acquisto ed un incentivo a costruire quello che abbiamo, per me va bene. 
  • gioca ha detto:

    e' che oltre alla profonda cultura aeronautica hanno pure una profonda cultura economica e commerciale !

    Assolutamente !  Anche se c'è da capire se la stessa cultura economica sia ben compresa dal principale gruppo di prodotti hobbistici del paese, visto che ha dovuto rinegoziare il debito con le banche dopo non essere riuscito a pagare diverse scadenze... e le prospettive al momento non sembrano le migliori
  • oggi ho comperato lo F-104G "special colors" 1/48 Italeri  (Hasegawa)
    in bella vista sulla copertina del kit addirittura un adesivo con SCRITTE "ORIGINAL"  AL LASER ANTI CONTRAFFAZIONE e NUMERO DI SERIE.

  • gmarcat said:
    oggi ho comperato lo F-104G "special colors" 1/48 Italeri  (Hasegawa)
    in bella vista sulla copertina del kit addirittura un adesivo con SCRITTE "ORIGINAL"  AL LASER ANTI CONTRAFFAZIONE e NUMERO DI SERIE.

    Figo !
    Anche se allo stesso tempo un po' ridicolo....
  • con i soldi spesi per le etichette laser potevano mettere dentro un sedilino in resina?

  • gmarcat said:
    con i soldi spesi per le etichette laser potevano mettere dentro un sedilino in resina?

    non è da loro...
    e poi c'è il nuovo brassin, che costa un mezzo kit :) ..non ci sono più i seggiolini de na olta!
    cmq neanche i capi di alta marca c'hanno una etichetta anti contraffazione del genere!!
    Mai poi ... esistono kit italeri contraffatti??

  • Ma non é proprio Italeri che spaccia per suoi kit di altri? Insomma, un bollino di avvenuta contraffazione...
  • Esistono kit Italeri contraffatti ? In realtà si, chiaramente venduti senza il loro marchio. Gli F-16 Mastercrafts e l'F-5 Hobbyboss in 72 sono copie palesi di kit Italeri. Il Cinese è stato poi anche modificato ma il Polacco è proprio una copia e basta, e pure di pessima qualità. Ma alla fine tutti i kit Mastercraft sono copie di pessima qualità di altri kit...
  • Giorgio N said:
    Esistono kit Italeri contraffatti ? In realtà si, chiaramente venduti senza il loro marchio.
    E' vero,
    ho comprato delle decals per fare un F-18F Super Hornet Biposto 1/48, poi scopro con orrore  che il modello Hasegawa costa un occhio, cerco alternative e vedo che ci sono il REVELL e l'ITALERI, l'Italeri è ormai fuori dalla circolazione ma... poi scopro che lo stampo del SUPER HORNET 1/48 Italeri è stato rimesso in vendita dalla Academy
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