Modellino Spitfire MkVBT "italiano",Hasegawa in 1/48

modificato febbraio 2011 in L' Hangar (WIP)
Buongiorno a tutti,
ho deciso come forse già  detto di prendere in mano il modello dello Spitfire Hasegawa che ho fra la mia collezione di scatole, di cui allego immagine ( e mi paiono già  tante :-D ):
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Stuzzicato dalle notizie che anche l'aeronautica italiana ha utilizzato lo Spitfire ho deciso di farlo proprio con queste insegne.
Ho recuperato un bel libro tutto sugli Spitfire Italiani, autori Alegi Gueli, edito dall'Ufficio Storico. Ci sono diverse fotografie, anche se poche che riguardano la mia particolare versione, poi informazioni sulla colorazione, disegni, ecc...
Ho però capito che la questione della colorazione è molto controversa, c'è chi mi dice erano in mimetica per il deserto, marron e pietra media, e chi mi dice che erano grigi e verdi. Ho pure visto un sito dove ci sono fotografie a colori in grigio e verde, ma pare che chi se ne intende molto di Spitfire, che ho incontrato in altro sito, ma credo che frequenti anche questo ( marco ci sei ? ), ha forti dubbi e perplessità  .
Per i colori ho ancora tempo per decidere, ho iniziato e quasi finito solo di pulire i pezzi, ma magari pure voi qua potete darmi suggerimenti in merito .
Grazie a tutti come sempre.
Ciao
Giovanni DA

PS: voi cosa ne pensate dei colori Vallejo ? Vale la pena provare, in particolare per dipingere interni e dettagli. Grazie anche per questi eventuali parere.

Commenti

  • modificato 6:05
    Ciao

    Per quello che riguarda la colorazione occhio: dalla fine del `44 la colorazione desertica era espressamente vietata dalla RAF al di fuori degli ambienti propiamente tali... e nel `44 gli Spitfire non combattevano piu`da un pezzo in Nord Africa !!!

    In Italia in quel periodo operavano quindi Spitfire nella colorazione verde-grigia, inquadrati nella Balkan Air Force, come confermato da filmati a colori chiari ed incontrovertibili... incontrovertibili tranne da alcuni personaggi che, non si sa`perche`, davvero non riescono a credere alle foto e ai filmati d`epoca, ma preferiscono rifarsi a studi oramai sorpassati e ampiamente discutibili e discussi.

    Nel nostro ambiente ci sono purtroppo molti, troppi "soloni" autodefinentesi esperti e depositari delle "assolute verita`". Un piccolo consiglio spassionato: oggigiorno con Internet trovi di tutto e di piu`, per cui fidati degli "autorevoli pareri" molto limitatamente se ti interessa la veridicita` storica.
  • modificato marzo 2010
    Intanto fai bene a partire da quella scatola. Di sicuro è un buon kit che si monta senza dover bestemmiare troppo... e per riavvicinarsi al modellismo è la cosa migliore !! :-D
    Ora non sono un appassionato di aerei italiani, ma mi interesso abbastanza di spitfire, quindi mi è capitato di discutere più volte anche di quelli italiani. Se vai indietro su questo stesso forum troverai questa discussione al riguardo:
    http://forum.tantopergioco.it/discussion/2349/spitfire-italiani-alcune-note/

    Ora non mi interesso in particolare di aerei italiani, ma ho recuperato un po' di materiale sulle disposizioni RAF sulle colorazioni, e visto che i nostri erano comunque ex raf, qualche commento credo di poterlo fare...
    Per cominciare ci sono delle foto a colori, tratte da un filmato dell'Imperial War Museum. Ora uno può anche essere il massimo esperto mondiale, ma se ci sono delle foto che chiaramente mostrano una colorazione, che motivo c'è di avere dubbi e perplessità  ??? Conosco quelle foto, e anche se la qualità  non è sempre il massimo, mostrano inequivocabilmente aerei con colorazione grigio e verde !
    E sinceramente, non ci trovo nulla di strano ! Si perchè la colorazione in grigio e verde (per la precisione dark green e ocean grey, il cosidetto Day Fighter Scheme) non solo era una delle colorazioni ammesse dalla RAF nel teatro mediterraneo, ma era anche in quel periodo l'unica usata sui caccia di nuova costruzione, come da documenti ufficiali dell'epoca, oltre ad essere stata aggiunta molti aerei inizialmente in altre colorazioni
    Ora non voglio annoiarti con la serie dei documenti e tutti i loro numeri (che posso anche recuperare se ti interessa), ma a grandi linee i caccia raf nel mediterraneo sono stati prima in verde e marrone, poi è nata la mimetica desertica marrone e sabbia. Con l'invasione d'italia i reparti raf hanno cominciato a risalire la penisola con la mimetica desertica, ma da un certo punto in poi chiaramente quella mimetica non era più adatta. Presso molti reparti si cominciò sicuramente a coprire il sabbia con una mano di verde, tornando quindi la mimetica verde/marrone. le macchine di nuova costruzione per questioni di semplificazione produttiva gia arrivavano comunque in grigio e verde, e c'è una bella serie di foto di spitfire ix sul vesuvio in questa mimetica. Quindi a parte alcune eccezioni gli aerei raf in italia a metà  1944 erano o verde/marrone o grigio/verde.
    A un certo punto nel 1944 girò un documento del ministero che prevedeva per i caccia diurni la sola colorazione grigio/verde, proibendo le altre ! Ma dopo lamentele dal comando raf in india fu accettato di avere aerei anche in mimetica verde marrone e desertica (ma questi solo in aree desertiche). Sembra però che da un certo punto in poi non venne mandata più vernice color sabbia ai reparti, tanto che anche gli aerei basati in egitto a fine guerra erano tutti in altre mimetiche.
  • modificato marzo 2010
    Azz, non mi era mai capitato di dover postare in due pezzi.. :-D

    Ok, tutto il pistolotto del post sopra e non ho ancora trattato gli aerei italiani..... questi erano tutti di seconda e anche terza mano, quindi macchine che almeno inizialmente è probabile fossero state in mimetica desertica all'uscita dalla fabbrica... Ma c'è una cosa da considerare: prima di essere date a noi passarano per altri reparti, e ci sono foto di aerei presso questi reparti che mostrano aerei in grigio/verde. Quindi se erano grigio/verde prima lo erano anche una volta dati agli italiani. Ancora, di alcune di queste macchine si sa che erano ex USAAF, di altre che erano state usate da reparti jugoslavi. A Belgrado c'è una macchina ex jugoslava che si è scoperto era anche ex usaaf: durante il restauro si è trovata prima la vernice desertica con insegne americane, e sopra la mimetica grigio/verde con le insegne jugoslave ! Si perche' quando gli americani restituirono i loro spitfire agli inglesi questi li revisionarono e ridipinsero con la mimetica che era corretta per il periodo in questione, quindi grigio e verde). Dopodiche li distribuirono a vari reparti. Anche qui ci sono foto che provano questa procedura. Inoltre si nota spesso come questi aerei non seguano alla perfezione lo schema mimetico di fabbrica, segno che erano state ridipinte a livello di Maintenance Unit.
    Capisci quindi che il fatto che le foto mostrino aerei in grigio/verde è perfettamente coerente con le procedure RAF del periodo, con i documenti ufficiali promulgati dall'Air Ministry... e anche con la logica: gli aerei operavano sui balcani, non mi sembra che questi siano un'area desertica..... gli aerei slavi e greci operanti nello stesso teatro erano verde/grigio, perchè i nostri no ?
    Ma allora perchè tante pubblicazioni dicono che gli aerei italiani erano tutti in sabbia/marrone ? A mio avviso perchè così si credeva in passato e la cosa è stata passata di mano in mano senza una revisione critica. E senza verificare la storia dei singoli velivoli (ammetto, cosa non sempre facile) ne controllare i documenti RAF. Da notare che alcuni studiosi stranieri dicono chiaramente che fossero grigio/verde.
    Concludendo la mia idea, derivata dal pistolotto sopra è questa: non è ovviamente possibile escludere che qualche aereo sparso possa essere rimasto in mimetica desertica. La maggioranza però era in altre mimetiche. Sicuramente ci sono stati aerei in grigio/verde, e ci sono immagini che lo provano. Credo sia probabile che ci siano stati aerei in verde e marrone, ma sul quali è difficile dire. Ci sono poi foto che mostrano mimetiche decisamente non standard, ma credo siano tutte postbelliche, e quindi ovviamente rifuggono da tutte queste considerazioni, anche se sono molto interessanti.
    Ci sarebbero poi altre questioni, tipo le superfici inferiori o il fatto che la maggioranza dei nostri erano Vc e non Vb come il tuo kit... ma mi sa che per ora ti ho gia fatto una testa così. :-D
    Considera poi che il modellismo è soprattutto divertimento ! Io mi diverto anche a star dietro a queste questioni, ma non è certo obbligatorio !:-D
  • modificato marzo 2010
    Per quanto riguarda i colori Vallejo, la casa produce sostanzialmente due linee di prodotti: model color e model air

    I primi sono colori eccellenti per l'utilizzo a pennello (perciò adatti a colorare piloti, cockpit, piccoli dettagli...etc. etc) mentre i secondi sono studiati per l'utilizzo ad aerografo..

    http://www.acrylicosvallejo.com/

    La scelta del migliore colore ad aerografo dipende un pò dalle preferenze personali... in fin dei conti, il miglior colore è quello che riesci ad utilizzare al meglio con il tuo aerografo...
    A me non piacciono molto gli Air, preferisco altri tipi di colore (tamiya, gunze, xtracrilyx) ma non per questo non vanno bene o il loro risultato finale è scarso. Se guardi sul web, ci sono ottimi modelli dipinti con gli air....

    ;-)
  • modificato dicembre 2010
    Questo è lo spezzone di filmato "scovato" da D'Amico...

    http://users.libero.it/f.damico/veltro/Spit_ITA_compact.wmv
  • modificato 6:05
    Aggiungo qualcosina sui vallejo: come dice Albert, la scelta del colore dipende molto dalle preferenze personali... e io con i vallejo mi trovo benissimo !!! A pennello si danno benissimo, e anche ad aerografo li do senza problemi, sia gli air che i normali. Per dipingere piccoli dettagli sono ottimi, l'unica accortezza è di agitarli per bene, specialmente a barattolo nuovo. Inoltre asciugano molto in fretta. L'unico difetto che gli trovo è che non hanno molte tinte specifiche per aeroplani, anche se hanno un catalogo talmente vasto che non è difficilissimo trovare qualcosa che assomiglia abbastanza a quello che si cerca. E soprattutto ad aerografo sulla plastica senza un fondo non mi attaccano sempre bene.
  • modificato marzo 2010
    Posted By: GIOVANNI DE ANGELIS
    che ho fra la mia collezione di scatole, di cui allego immagine ( e mi paiono già  tante
    Occio che qua c'è gente che viaggia sull'ordine delle centinaia di scatole...impilate a mo' di Totem si venera la sacra pila :-9
    I vallejo sono eccezzionali a pennello, anch'io ad aerografo non ho un buon feeling con i vinilici in genere, preferisco gli acrilici classici o i vecchi smalti ma sicuramente è questione di farci l'esperienza.
  • modificato 6:05
    Ciao Giovanni,
    Mi pare che sia Giorgio che Kraut ti abbiano illustrato piuttosto bene quali fossero le specifiche RAF relative alle colorazioni in uso sul nostro territorio e sul fronte in cui erano destinati ad operare i nostri Spitfire, i Balcani.
    Il filmato e le immagini tratte dallo spezzone completo mi paiono poi parecchio eloquenti . Aggiungiamo che i reparti che utilizzarono poi lo Spit prima di noi, che ci cedettero pure un paio di macchine, reparti inquadrati nella RAF, anche se con personale appartenente ad altre nazioni , come gli Jugoslavi, utilizzavano guarda caso Spitfire Trop, sia in versione B che in versione C in mimetica che seguiva esattamente le specifiche RAF. Gli Spit del 352 Sq della RAF, con personale Jugoslavo, erano tutti in mimetica grigio verde. C'è stato solo una particolarissima macchina che si è pensato potesse essere in mimetica di vecchio tipo, ma dopo la pubblicazione del bel libro dedicato al reparto, dove comparivano dei profili a colori con mimetica desertica, si è corretta la cosa e ora si protende perchè pure questo unico singolo esemplare fosse esattamente come gli altri e seguisse le specifiche RAF per il teatro. Per cui il Middle Stone in particolare è colore da far sparire proprio dal tavolino se vuoi fare uno Spitfire italiano, salvo non lo usi per simulare effetti di usura, ma in modo assai ridotto, perchè le macchine furono tutte estesamente ritoccate e ridipinte, non tanto per trasformare la mimetica desertica in continentale, come in modo incomprensibile molti si ostinano a dire, ma semplicemente per cancellare le varie insegne e i codici di reparto RAF e apporre le coccarde italiane e i nostri gattoni e numeri. Ci sono alcune fotografie interessanti con affiancate le macchine appena arrivate e in attesa di ricevere insegne italiane, queste immagini provano che la mimetica era di tipo continentale all'origine. In particolare c'è una interessante immagine di un VB del 352 Sq Yugoslavo ( ma erano sempre RAF , sia chiaro ) , contraddistinto dalla lettera individuale X, serial ES 257, che è un velivolo versione B, e porta tutte le caratteristiche di un aereo con mimetica grigio verde continentale. Attenzione, perchè questo velivolo viene riportato dal testo "Spitfire italiani" come un VC, e così infatti lo definisce pure il sito che raccoglie tutti i serial dello Spitfire. Ma fortunatamente c'è una fotografia di fonte Yugoslava in cui si vede che l'ala è di tipo B. Ora questo attesta che anche i V versione B erano "continentali" come mimetica.
    E questo è un tassello in più rispetto alle già  piuttosto dibattute specifiche RAF relative al teatro e al periodo, e ovviamente al filmato.
    To be continued
  • modificato marzo 2010
    Il problema è che il libro "Spitfire Italiani", validissimo strumento per tante informazioni, è uno strumento un po' meno valido per alcune altre cose, perchè non è stato scritto da appassionati dello Spitfire che conoscevano veramente bene l'aereo dal punto di vista delle mimetiche portate dalla RAF , la cosa spiega perchè l'aspetto colorazioni sia su quel testo piuttosto confuso ( del resto non facile l'argomento, e non lo era all'epoca dell'uscita mancando per esempio il filmato, anche se si potevano invece conoscere le specifiche RAF di teatro e qualche cosetta in più si poteva fare, ma del resto non è un tomo per modellisti ! ) , o spiega l'erroraccio relativo alle versioni dell'ala sui V. DI fatto in quel tomo è presente un'ala che di fatto non è mai esistita, un errore dovuto a equivoci e errata interpretazione di alcune cose. Per il resto direi che è un libro valido e che hai fatto bene a acquistare. La foto per esempio dello Spit maltese spiaggiato merita, non era inedita, ma merita ... ma a te questo non interessa ora.
    Tornando a noi, anzi, allo Spit italiano ... il problema fondamentale è che tanti ancora si avvalgono di documentazione vecchia, basata su libri, riviste, pubblicazioni che non hanno fatto altro che prendere per buono, senza alcuna indagine critica, quanto si era pensato negli anni 70, magari sulla scorta di qualche profilo a colori di quegli anni, e così si sono fossilizzate certe idee errate. L'importante è che davanti a nuove scoperte ( filmati, immagini ) e davanti a nuove conoscenze in merito alle mimetiche RAF, si possa rivedere il proprio pensiero ... anche perchè perseverare sarebbe veramente poco sano ... in giro probabile troverai tanti modelli pubblicati in rete e non, che avvalendosi delle vecchie conoscenze cristallizzate, o essendo stati realizzati tanti anni fa, riportano una mimetica errata, completamente errata.
    Eh, Pazienza, sono i "rischi del mestiere" del modellista, a volte si sbaglia in buona fede ... vorrà  dire che sarà  l'occasione per rifare quel modello meglio e con una mimetica nuova ...:-D quel tal Spitfire desertico potrà  benissimo entrare a far parte di qualche categoria WHAT IF o similia, l'alternativa valida c'è sempre ...:-9
    Il Kit Hasegawa non è male, anzi. Dacci dentro che siamo curiosi di vedere cosa combinerai.
    Per le vernici Vallejo, vai tranquillo, vanno benone per quello che vuoi fare ... occhio al pennello però, ti consiglio di procurarti un bel Winsor & Newton Serie 7 Miniatures, N 0 e 1, ti bastano per fare tutto quanto serve in tema ...buon lavoro.

    Aloa
  • modificato marzo 2010
    Buongiovedì, quel che rimane ...
    Grazie a tutti per i consigli e le risposte così complete ed esaustive, un piccolo trattato ...
    Devo ancora finire di pulire tutti i pezzi, anche se il grosso è fatto, sì, lo so, sono lento, ma il fatto è che sto più leggendo e documentandomi che lavorando sui pezzi, del resto mi diverte anche questo aspetto del gioco. E l'argomento non è dei più lineari non solo per la mimetica tanto discussa, almeno per me ...
    Alcune questioni relative alle opzioni che la scatola offre:
    Elica, qua ho deciso già , le immagini sono tutte o quasi con un'elica Rotol ( spero sia scritto giusto ), scelta l'elica mi pare di capire che non vi siano dubbi sull'ogiva, così sono a posto.
    Ruote, tettuccio, retrovisore... in questo caso mi serve un vostro parere:
    Ruote: con il piatto "piatto" copricerchione o con il cerchione a vista ? Cosa fareste, considerando che lo faccio italiano ...
    Tettuccio: quale dei tre che la scatola fornisce ? Se qualcuno ce l'ha e mi sa dare un consiglio ...
    Finestrino retrovisore: tondo o rettangolare ?
    Così seleziono già  cosa scartare di queste cose e non pulisco per niente dei pezzi .
    In ultimo: l'ala ha i fori di espulsione dei bossoli chiusi
    Photobucket
    vale la pena aprirli o con un po' di nero quella depressione simula bene lo stesso il foro ? Grazie come sempre.

    Ciao
    Giovanni DA
  • modificato 6:05
    Allora, ti do una prima risposta veloce, non escludendo poi di tornare sull'argomento..
    Per l'elica hai gia deciso e sei a posto. Come curiosità , l'elica Rotol era in legno stratificato ! Cosa non poi così strana, visto che anche diversi aerei tedeschi usavano eliche in legno.
    Per gli altri dettagli l'ideale sarebbe scegliere un esemplare da una foto e fare quello. In generale dalle foto che ho visto di spit italiani ho visto sia cerchi forati che non. Con prevalenza dei primi, ma attenzione che la prevalenza delle foto mostra Spitfire Vc e non Vb...
    Per il retrovisore andrei forse sul rettangolare, anche se ho visto quello tondo (usato nella produzione più tarda) retrofitted su aerei più vecchi.
    Per il tettuccio non so quali siano contenuti nella scatola hasegawa. Lo spitfire V ha avuto due tipi di parabrezza (con vetro blindato esterno ed interno), e due tipi di tettuccio: uno a fianchi piani, con un caratteristico pannello ellittico sul lato sinistro, e uno a fianchi bombati. Questi se non sbaglio sono esistiti entrambi in due forme leggermente diverse, uno per il primo parabrezza e uno per il secondo parabrezza. Ad occhio visto il periodo userei il tettuccio bombato (senza pannellino ellittico), ma per il tipo di parabrezza bisogna vedere il singolo esemplare.
    Forse una foto della stampata del kit aiuterebbe un po'.. ma mi auguro che ti risponda qualcuno che ha già  il kit in mano.. :-D
    Per gli scarichi dei bossoli, sicuramente aprirli fa un effetto molto più realistico... ma visto che è il primo modello che vuoi rimetterti a fare sei sicuro di volerti sbattere ?? Io che sono pigro lo lascerei per il prossimo modello... :-D
  • modificato marzo 2010
    Cerca che ti cerca... ho trovato il kit nella mia umile dispensa :-9

    La mia versione è quella denominata "red star" ma credo che le stampate si differenzino per poco (il filtro trop e stop credo...)

    Le ruote contenute nel kit sono o con copricerchio o a 5 "raggi". Per quanto riguarda il tettuccio viene fornito un parabrezza (senza blindatura esterna) e due tipi di tettuccio scorrevole... "liscio" e senza bombatura.

    Un ulteriore parte scorrevole bombata viene fornita ma marcata come da non utilizzare (probabilmente va abbinata ad un altro parabrezza non presente nella mia scatola)

    E' tutto per quanto riguarda il kit ;-)

    Io gli scarichi per i bossoli li lascerei cosi come sono... al massimo andrei a colorarli di nero/grigio scuro alla fine... l'effetto è piu o meno simile ma lo sbattimento di mettersi li con trapanino, limette etc etc è notevole...
  • modificato 6:05
    Ciao Giovanni,
    vedo che ti sei scelto un soggettino niente male quanto a "interpretazioni" possibili. Però molto spesso le "interpretazioni" sono tali solo perchè la documentazione che si possiede è scarsa, oppure perchè pur avendone,anche ammassata bulimichamente, non la si sa consultare e studiare, capita anche questo, nulla di male, è un hobby ... in questo ultimo caso si è costretti ad "interpretare" quando magari basterebbe rileggersi o risfogliare quanto si ha in casa ... succede troppo spesso in alcuni casi ...
    Hasegawa ha fatto un buon lavoro, l'ala è piuttosto corretta quanto a dettagli, l'unica "dimenticanza" piuttosto pesante è il non aver forato lo scarico dei bossoli del cannoncino da 20 mm, quel "trapezio" in basso vicino al vano della ruota, che dovresti in effetti forare, segui le linee del pannellino pieno che fonisce il kit che mi paiono corrette. Per il resto sono colte bene le caratteristiche dell'ala B e che differenziavano quest'ala dalla successiva ala universale C, ala chiamata universale perchè consentiva di poter portare e essere predisposta per i tipi di armamento A,B,C,E, a seconda delle esigenze e del ruolo del caccia/caccia bombardiere/ricognitore.
    Attenzione, non prendere come riferimento i disegni che sono pubblicati sul libro che hai preso: Spitfire italiani . Ripeto, si tratta di un libro molto valido sotto vari aspetti , ma purtroppo sotto l'aspetto dei disegni forniti, specialmente della versione MkV ci sono vari "pasticci" e imprecisioni che portano fuori strada e magari suggeriscono modifiche da non fare.
    Questa è un'ala B da Supermarine e relative fabbriche, sono evidenti alcune caratteristiche come le due bugnettine sotto lo scarico bossoli dell'ultima arma esterna dell'ala , caratteristica che si trascinava dall'ala dell'MkI/II, l'assenza di bugna sul pannello di copertura dell'arma da 7,7 mediana, bugna presente invece sull'ala C, come in singolo esemplare lo era anche per l'arma esterna da 7,7, la presenza del foro uscita bossoli del 20 mm, ecc... studiando bene l'originale è possibile anche correggere alcune cosette dei pannelli, ma lascerei stare questo aspetto perchè l'ala Hasegawa è piuttosto corretta, dunque, apri il foro del 20mm, se vuoi quello delle 7,7, il resto lascialo pure com'è.
    Photobucket
    Quanto all'elica e l'ogiva, in effetti gli esemplari italiani usarono quasi tutti la Rotol, anche se almeno una foto con DH mi pare esista.
    Per lo specchietto va bene sia il tipo rettangolare di primo tipo che quello tondo, decisamente il più diffuso a quell'epoca, solo che facendo tu un B, dunque una vecchia versione direi che quello rettangolare è interessante quanto a peculiarità  di questa "vecchia" macchina ma ancora operativa ! ;-)
    Per il tettuccio invece decisamente il tipo più bombato che offra la scatola. In effetti i primi tipi erano con i lati piatti, poi fu introdotto un tipo più bombato che permetteva miglioramenti nella visibilità  specialmente verso terra. Considera che questo tettuccio fu poi retrofittato su tutte le macchine operative e nel 43 praticamente erano tutti così dotati gli esemplari utilizzati in combattimento, poi visto il ruolo svolto dai nostri Spit che proprio nell'attacco al suolo ... vedere meglio verso il basso ... non avrei dubbi proprio.
    Ruote: è indifferente, il piatto proteggeva le razze dall'imbrattamento, però c'era e non c'era, poteva applicarsi o meno, per cui ... fa come ti piace di più esteticamente il tutto. Se preferisci il disco piatto o se la vista delle 5 razze , il kit è corretto.
    Mi pare tutto. Se hai altri dubbi, siamo qua, prima o poi si passa in ogni caso ...:-D

    Aloa
  • modificato 6:05
    Buon inizio settimana a tutti.
    Sabato ho fatto una scorreria in pianura e ho comprato un libro che mi è parso molto bello e interessante, pieno zeppo di foto di dettagli, modelli vari montati, notizie e profili a colori. Molto interessante. Questa la copertina che ho trovato in rete e mostro, casomai altri volessero cercarlo
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    Mi sono proprio "infettato" con un virus dello "sputafuoco" a quanto pare.
    Grazie a tutti per i contributi molto utili , mi sono messo al lavoro e sto forando piano piano i vari scarichi dei bossoli presenti, ho deciso di farlo, tanto non ho un cronometro o tempi da rispettare, mi diverte la cosa ... provo, perchè no ... taglierò anche il portellino di accesso all'abitacolo perchè intendo fare il tettuccio aperto.
    Per le ruote ho deciso di prepararle tutte e due e alla fine deciderò quale mi piace di più, ma a cose quasi finite, così come per la mimetica, ora mi attendono altre questioni.
    Ancora grazie.
    Ciao

    Giovanni DA
  • modificato 6:05
    Giovanni, hai fatto un buon acquisto, quel libro è molto utile. Anche se, come diverse pubblicazioni di quella serie, non manca qualche cappellata qua e la. Dei disegni in scala poi mi fiderei fino a un certo punto, non sono considerati molto affidabili. Utilissime invece tutte le foto dei dettagli e anche le spiegazioni delle differenze tra le varie versioni (anche se in queste qualche errorino l'hanno infilato almeno in altri libri).
  • modificato 6:05
    Si può dire che hai fatto un investimento!
    Sui siti d'aste on line va via a prezzi altissimi. Stranamanete l'editore non lo vuole ristampare e così, andato esaurito, è divenuto un pezzo costosissimo!
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