Aerei tutti aperti. Cosa ne pensate ?

modificato agosto 2014 in Il Pub (off topic)
Mi sono letto un paio di articoli sull'ultimo Skymodel. In particolare il lavoro di Cassi che rimpinza di resine fotoincisioni come un tacchino il povero Su 24 Trumpeter.
Infatti vedo che vari modellisti effettuano lavori di ricerca ed opere di dettaglio superbe, per poi rappresentare il modello "tutto aperto" con in vista armamento, missili, carichi di caduta, portelli di ispezioni, vani carrello, muso del radar, ecc.
Ma francamente è verosimile che un velivolo bello carico di armamento se ne sta su una pista con tutti portelli aperti ??

Come mai in un parcheggio non vediamo un'automobile con portiere spalancate, portellone aperto con i bagagli dentro e cofano motore spalancato ?

Secondo me, se deve essere una rappresentazione in scala della realtà, bisogna rappresentare il nostro modello come nella realtà. I pannelli rimossi per accedere ad avionica ed impianti si accedendo in fase di manutenzione per la verifica del funzionamento delle varie apparecchiature da parte degli specialisti in un hangar dove hanno anche le attrezzature specifiche e non nel mezzo di una piazzola con l'armamento operativo.

Mi sembra ovvio che per motivi di sicurezza non si effettuano certo manutenzioni sugli impianti e con le armi ben cariche e gli ordigni appesi sotto le ali.

Voi cosa ne pensate ?

Commenti

  • Concordo pienamente.

    Alle mostre ho visto F-16 armati completamente live in manutenzione sui cavalletti ! Roba da far rabbrividire qualunque addetto !

    Al massimo il pannello idraulico o quello dei breakers (sul 104). Il pannello del check prevolo automatico dell' EFA e roba simile ma per il resto è assolutamente irreale.

    Senza contare che i pannelli aperti hanno (per me che sono della vecchia guardia) un valore se i dettagli e li sei fatti da te di sana pianta ma il resinone acquistato bello e pronto solo da verniciare......

    Diverso il cockpit dove il dettaglio è naturalmente sempre visibile (e con qualche riserva per certi "buchi neri" dove anche il pezzo della scatola è perfetto come sui FW 190 o certi biplani con l'abitacolo nascosto dall'ala superiore)
  • modificato agosto 2014
    sorry, mi ha caricato tre volte tre lo stesso post
  • modificato agosto 2014
    e questo è il secondo
  • Giovanni, hai cancellato il post giusto!
  • modificato agosto 2014
    bastardo, mi ha concellato tutto ... mi tocca riscrivere la pappardella ... sarò prolisso, come spesso accade, ma la spiegazione credo debba essere articolata.

    Se per quanto riguarda aerei moderni e contemporanei, diciamo dagli anni '60 in poi, è piuttosto improbabile che all'aperto si proceda alla manitenzione spinta con apertura di vani su vani, smontaggi, ecc ... meno che meno con i carichi live appesi o anche solo nelle vicinanze, per quanto riguarda i periodi storici antecedenti, specialmente in situazioni belliche, non è raro trovare anche le foto di aerei piuttosto aperti, anche con contemporanea situazione di manutenzione motore e allestimento o controllo dei vani armi.
    Personalmente la rappresentazione del reale è quella che prediligo per cui delle fotografie associate a qualche ( dico qualche ) licenza poetica ( vogliamo dire ragionevole ? anche se la ragionevolezza di qualcuno è lontana da quella di un altro ) dovrebbero essere faro nel perseguire e seguire questa "filosofia" modellistica ( per alcuni religione !)
    Mi rendo conto però che lo spirito agonistico che alberga in tanti se non tutti o quasi i modellisti che partecipano a mostre può essere la causa di una deriva "eretica", per cui pur volendo rappresentare un modello "realisticamente", si finisce con l'eccedere e disattendere così le stesse premesse della filosofia "realista" ... i modelli girano tante mostre in due anni, spesso anzi sempre, trovando una concorrenza di livello identico qualitativamente ( qualità del fare, lavoro, ecc ... non del riprodurre realisticamente, sia chiaro ), e certo non vogliamo che per un pannello in meno aperto, una bombetta in meno riprodotta, il nostro modello da competizione esca sconfitto, scalzato all'ultimo dal modello assimilabile, quando non identico soggetto, che per quel pannello in più aperto , per cui la giuria da primo mi ha fatto arrivare "due","da oro del sabato primo pomeriggio a bronzo sabato tardo pomeriggio "che è arrivato quello di Stromboli e me ga ciavà " ... insomma, gli amici-avversari sono sempre tanti, per quel pannello vuoi che perda ? ah no ... e così via di pornografia spinta !
    I presupposti del realismo riproduttivo sacrificati in nome della scintillante medaglia/coppazza da kilo !
    Ma accando alla filosofia realista c'è un'altra filosofia, quella del realismo astratto. In questo caso il modello non viene ambientato realisticamente, la basetta è astratta, per esempio un piano lucido, magari in modo tale che anche la parte inferiore sia visibile. In questo caso l'astrazione dell'ambientazione permette coerentemente anche una rappresentazione con spaccato del soggetto, per cui fatta salvo il realismo nella colorazione delle varie parti, la presentazione del tutto avviene in modo astratto, decontestualizzata dalla realtà, dunque ogni pannello può essere aperto, addirittura parti potrebbero essere sezionate, ecc ...
    Sono due filosofie diverse e hanno modi di rappresentare le cose differenti ( e non sono le uniche per altro, sia chiaro ), scegliendo il realismo e dunque l'ambientazione tutto dovrebbe essere realistico, soggetto e ambiente in cui è inserito, compresa la situazione , ecc ... nell'altro caso invece il realismo è solo della colorazione delle varie parti, il loro eventuale invecchiamento ( nel primo caso imprescindibile, perchè trattandosi di ambientazione non è evitabile, e per invecchiamento preciso che anche un aereo di fabbrica ha un suo vissuto, per cui apparirà più nuovo di uno appunto vecchio, più "giovane" ma sempre con un'età ) ma la gestione di vani e la presenza di carichi potranno essere molto più vari.
    Direi che alle mostre sarebbe necessario distinguere le due categorie e conseguentemente le giurie dovrebbero operare tenendo conto di parametri diversi. Ma dubito che questo accadrà mai, specialmente in questa nostra italietta dove il livello culturale è assai limitato, il 90% dei componenti di giurie non comprenderebbe simili discorsi, "masa difisie", sono questioni che più facilmente comprenderebbero le giurie negli ambienti dei figurini, quelle non contaminate dagli operatori del fantasy, e non è un caso che i figurinisti siano arrivati a fare i soldi con il modellismo e le altre categorie non riescano, che certe manifestazioni siano i figurini a trainarle, anche approfittando cinicamente degli altri generi, perchè il livello culturale di quel mondo è più alto mediamente del nostro ... c'è poco da fare.
    E' un discorso classista ? sì, probabile, ma qua su TPG dove siam tutti gente di classe si può fare ; ))))

    AloaKKK-M

    aho, mio cuggino quando si trova con i suoi amici modellisti che fanno figurini indossa come tutti gli altri un cappuccio bianco e ogni tanto vanno davanti a casa di qualcuno e bruciano fino a farlo fondere qualche pezzo ! Che forza quando vedi ste pire infuocate ... una volta sono arrivati pure i viggggili con l'estintore.
  • modificato agosto 2014
    ah, dimenticavo, non ho visto la rivista citata, parlo sulla base di quanto visto alle mostre di recente e in passato e avendo avuto a che fare con dei "casi clinici" quanto a modellisti che vanno alla mostra per la patacca.
  • Direi che Gio´ ha alzato un bel sasso con tanti vermetti sotto.

    Il modelli "didattico", io credo, non deve essere invecchiato ( Attenzione: invecchiato non significa senza ombreggiature! ) e ho visto un paio di splendidi modelli del genere, ad esempio uno su Sky Model di uno Sturmovick tutto nudo, senza verniciatura, con il legno e l´alluminio magnificamente riprodotti, assolutamente fantastico come resa pittorica. Si tratta di una presentazione "tecnica" decisamente non facile.

    Il modello "realistico" deve, appunto, essere tale. Se e´del tutto normale vedere foto, ad esempio, di Corsairs nel Pacifico attorniati da meccanici che contemporaneamente riparavano un ala, caricavano le armi e cambiavano l´olio motore, magari fra le palme e con atrezzature di fortuna, un Phanton in "Area Zulu" puo´al massimo avere il paio di addetti che tolgono le strisce "Remove before flight", e tutti i portelli belli chiusi. Certo, le eccezioni ci sono e ci saranno sempre, ma a questo punto una foto correlata diventa quasi d´obbligo.
  • comunque in un parcheggio io ho visto una macchina con portiere aperte, cofano motore e portellone posteriore aperto, financo con un paio di sedili smontati e anche con un paio di fiancate interne dei portelli smontate ... aho, raga, 100 kg de "roba bona" si è trovata ... il tutto perfettamente ambientabile in svariate situazioni: in un parcheggio in Colombia nel prima, nel dopo in un parcheggio di qualche caserma dei CC, o della Finanza, ma pure della Polizia ... o qualche garage privato ... perchè no, insomma, non poniamo limiti troppo angusti ad una realtà che spesso supera di gran lunga la nostra fantasia !

    Aloamedellin
  • modificato agosto 2014
    Ho messo il "like" sul post di Giò ancora a metà lettura. I modelli tutti aperti mi sanno davvero di esercizio tecnico sterile. Qualche portello lo posso anche aprire, ma devono essere situazioni che ho ben presente da foto, visite eccetera. Quello che sto facendo non è un esercizio modellistico per far vedere che sono "meglio di te". Quello che faccio, rubando tempo a ben altre cose, è creare una riproduzione in scala di un mezzo che mi piace troppo, rappresentato in una situazione che mi ricordi il suo utilizzo più tipico, anche quando non creo la scenetta intorno.

    Anzi, tutti i miei modelli, sempre e solo in 1/72, sono pensati per essere ambientati in una specie di mio museo privato in scala. A volte gli aerei arrivano nel mio museo presi direttamente dalla linea di volo, sporchi e logori ma ancora in condizioni di volo. Altre volte sono rappresentati in condizioni appunto da museo, puliti e chiusi (ma non nuovi, mai). Per implementare questa idea, ho anche iniziato a riprodurre la mia casa in 1/72, con giardino e tutto. Sarà al centro del mio museo, e farà da punto di riferimento per capire le dimensioni reali di ogni aereo. Ho anche una Alfa 156 sotto il portico... (Cararama, 1/72!)

    Le soddifazioni personali me le prendo in altri campi, il mio ego non ingrandirebbe di un millimetro vincendo una coppa di modellismo, eddai! Per me il modellismo è solo una specie di perversione che non ho nessuna intenzione di abbandonare. E' interessante, si imparano mille cose, dalla manualità alla gestione dei colori, alla storia, sin incontrano persone strane...

    Detto questo vorrei anche aggiungere due considerazioni sull'uso delle resine. In questa fase sto sperimentando con i colori, campo nel quale sono al momento decisamente indietro. Quindi ho sospeso le autocostruzioni e in genere i modelli troppo complessi da costruire (resine, vacuform, plurimotori, what-if, ecc.), e realizzo solo modelli recentissimi con dettaglio e forme ottimali, cui aggiungo tutte le resine e le fotoincisioni disponibili, il più possibile di qualità. E confesso candidamente che non le vedo come una forma di ripiego, rispetto alla realizzazioni in scratch di tutto. Spesso il dettaglio è eccellente, certamente migliore di quello che potrei fare io, specialmente gli ultimi set tipo Eduard o Aires, che per il mio livello sono irraggiungibili. Quando affronterò i soggetti davvero speciali, quelli che per me hanno un valore più grande, se dovrò autocostruire tutto lo farò. Ma il risultato finale sarà semplicemente di avere un modello in più nel mio museo. Identico in tutto a quel Tamiya farcito di Brassin, Xtradecals e chi più ne ha più ne metta. Valgono uguale, sono solo due modellini di plastica.

    Ma i portelli aperti devono essere sensati. Al momento sto lavorando su un MiG-15 Eduard. Avrà abitacolo aperto (Brassin), aerofreni aperti (Brassin), flaps abbassati (Eduard) e vani carrello autocostruiti, e starà benissimo nell'hangar degli aerei sovietici anni '50.
  • a ben vedere la resina di dettaglio non è una cosa poi così differente dal modello in plastica, cambia il media, ma per il resto. Nessuno oggi penso si metterebbe in testa di autocostruirsi uno Spitfire mk IX in 32 o 48 o 72, esistendo dei kit eccellenti in 32 o 48 e quanto meno basi buone in 72 da cui poter partire e attingere per una riproduzione soddisfacente. Per cui che senso ha autocostruirsi il dettaglio di un vano, piuttosto che di un abitacolo o altro, se esiste già un pezzo o più ( che puoi pure scegliere spesso fra più produttori ) ottimamente realizzati ? Si compra il set di dettaglio esattamente come si sceglie il miglior kit in plastica da cui partire, è la stessa identica cosa. Se tentassi di far passare per lavoro di autocostruzione un set in resina capirei il giusto fastidio per la truffa, ma se dichiaro che il set è comprato, che male c'è ? E' come se storcessi il naso perchè invece di partire per farmi un 109 dal modello Zvezda decidessi di partire da un vecchio Airfix. Perchè perdere tempo con un modello tanto datato quando come base di partenza ho un ottimo kit ultima generazione con pochi problemi ? Masochismo ? Voglia di perder tempo inutilmente ? Se le cose ci sono vanno usate, per quanto non c'è allora si autocostruisce, ma altrimento lo trovo veramente un inutile perdita di tempo, anche riuscissi a ottenere un risultato identico.
    Oggi poi pure sta storia della venerazione dell'autocostruzione ... con le stampanti 3D sempre più performanti, se domani progettassi un set o un kit, varrebbe meno il mio pezzo rispetto a chi se lo facesse con le tecnologie degli anni 70 o 80 ? Diamine, sputtaniamo quei marchi che non riescono a stare al passo con le tecnologie del nostro tempo e siamo così ancorati a certe nostalgie del pezzo fatto a mano ? E andemo, no se posibie ! Oggi il pezzo fatto con la stampante 3D dovrebbe godere della stessa considerazione del set fatto a mano di un tempo. Oppure preferiamo la qualità dei kit Frog o Monogram degli anni 70 o 80 rispetto agli attuali tamiya e compagnia ? Secondo me se si trattasse di scegliere nessuno di voi prenderebbe il kit più datato e vecchio, tutti andreste senza esitazioni sull'ultimo kit ( considerando l'ultimo anche come il più accurato, non vorrei che ora qualcuno mi citasse il caso dell'ultimo 109 Eduard ! eheheheeh ). Un tempo i modelli nascevano da kit fatti a mano, oggi fatti al CAD, eppure tutti voi preferite questi ultimi ... perchè per i set di dettaglio non vale la stessa cosa ? mah ... se non c'è inganno, veramente non comprendo certa avversione , è ipocrita considerando che a noi tutti piacciono i kit ultima generazione quando sono accurati. Poi si perdona pure l'ipocrisia fra gente di classe ; )



  • Direi che Gioca ha centrato perfettamente la questione. Anche se non darei troppa importanza al discorso mostre e coppe, alla fine il numero di modellisti che si presentano alle mostre è minimo rispetto al numero di quelli che comprano i vari set per fare modelli tutti aperti (che è sua volta una goccia rispetto al numero di quelli che comprano kit).
    Fare l'aereo tutto aperto è una tentazione che abbiamo avuto credo tutti nella vita, l'ho avuta pure io che pure non sono un grande fan ! Poi il realismo è un altro discorso, può capitare di fare un modello realistico e di fare quello dopo che non lo è.

    Piuttosto vorrei dire qualcosa riguardo al realismo: in realtà generalizzare è sbagliato ! Un F-16 USAF in tempo di pace avrà i suoi portelli aperti solo se senza carichi, ma lo stesso aereo nel Golfo potrebbe benissimo avere i portelli aperti con le bombe appese. Certo non tutti, non si cambia un motore con l'aereo armato, ma se c'è un'avaria minima e l'aereo deve partire ci si lavora sopra anche se è armato. Quindi occhio alle foto, si potranno scoprire molte situazioni che crediamo impossibili !
    Esistono poi anche altre situazioni: come qualcuno diceva non si vede mai un'auto parcheggiata con tutte le portiere e i cofani aperti, ma basta andare a un salone per vedere magari l'ultima Ferrari con tutto aperto in esposizione. Lo stesso alla fine capita per gli aeroplani, ci sono situazioni in cui aerei vengono esposti in configurazioni che normalmente non si vedono sui soggetti operativi. Questo vale anche per l'armamento, quante volte abbiamo visto modelli di aerei stracarichi ? poi nella realtà invece quasi sempre anche in missioni di guerra gli stessi aerei volano con pochissime armi a bordo. Ma ai saloni e nelle foto per la stampa vediamo sempre dozzine di bombe e missili.

    Resine e altri accessori: sinceramente non vedo perché no. Sono dei pezzi da montare e verniciare, che hanno di diverso da quelli in plastica che stanno dentro le scatole dei kit ? Facilitano il lavoro ? Si ma fino a un certo punto visto che in realtà introducono nuove attività e necessitano di tecniche particolari per poter ottenere il risultato migliore
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