Tutta colpa di Alfredo ... anzi di Giorgio ...
... lui e quel suo dannato Zero Airfix! :-D in verità in verità vi dico che mi sono incartato ancora una volta con quel dannato Texan mercenario per cui conoscendomi benissimo non riuscirei a finirlo manco con due anni di tempo ( sono andato già a fare i disegni per il traliccio dell'abitacolo interno assente nel kit, cosa che per altro mi farebbe squalificare subito, alibi ottimo per virare verso un kittino più rapido ), per cui ecco quel dannato Zero spuntare fra le nuvole ... corri verso il negozio per raggiungere un P 40 con cui decollare in velocità ... botta di culo, sabato non l'avevo trovato al negozietto dove pensavo potesse esserci, mi ero rassegnato, ma passo per caso in centro città in un altro posto, cosa ti vedo fra le pile di solita roba, una striscia rossa di kit Airfix arrivati il giorno precedente e fra questi il P 40 AVG .... 7 €, accidenti, pure economico rispetto a certi prezzi visti in negozi qua in giro ... MIO !
il tempo è poco, pochissimo, ma non importa, l'entusiasmo e la voglia sono quelle che contano in queste cose, per cui ...
la prima idea era in realtà di fare un esemplare dei primi consegnati, un P 40 CU, aerei con una serie di caratteristiche tutte americane, prima che gli inglesi con l'esperienza"combat" li modificassero influenzando poi la stessa produzione americana successiva. L'idea era quella di fare un esemplare armato di sole 2 mg, quelle con canna allungata sul muso, con la predisposizione per la singola arma alare, spesso assente ma comunque con i pannelli previsti ( attenzione, che ho avuto la conferma fotografica che questi esemplare con singola arma avevano pannellatura di accesso e ispezione diversi da quelli poi visti sui P 40 B della serie successiva con due armi, e non perchè fossero due poi !, aggiungiamo che non esistono allo stato attuale kit o disegni che riportino la corretta conformazione di queste pannellature , come del resto pure di quelle con le due armi alari ), queste anomalie mi intrigano ... poi però mi sono reso conto che a parte l'incisione nuova sulle ali, avrei dovuto modificare e stampare un nuovo vetro laterale, questi P 40 CU non avevano i tappi per il rifornimento sul pannello posteriore come i P 40B, per cui mi sono orientato su un soggetto più classico, un P 40 di quelli che a Pearl Harbour fecero la loro parte ... fortua vuole che la mia "malattia" per questo aereo e queste prime versioni in particolare, mi ha fatto acquistare nel tempo tutti i kit usciti ( quanto meno quelli iniettati ) e svariati fogli decals, così da un kit AML ho recuperato le decals adatte
il 155 ovviamente, il 337 nel Porto delle Perle ha fatto una brutta fine, mitragliato e sforacchiato per bene ... esistono diverse immagini di questo esemplare ammaccato, mentre del 155 non ne ho trovate, tanti i profili del 160, altro "asso" di quella mattinata di dicembre, ma del 155 per ora niuna ... ma mi fido ciecamente di AML, non ho più tempo per non fidarmi ....
Commenti
messo malaccio ... modellisticamente ottimo, ma non con tempi corti :-D
ma tornando al 155, sotto con le prime lavorazioni, sempre senza snaturare la costruzione da scatola, anzi, utilizzando il più possibile solo la plastica della fonfezione ... foratura degli scarichi, che non sono poi male come forme, anzi, una volta forati ...
ho lasciato coscientemente la bavetta del pezzo nella mezzeria del pezzo, perchè simula bene la zona della saldatura dello scarico reale.
http://farm6.staticflickr.com/5138/5520517502_59e5aea77c_z.jpg
questo deve essere lo scarico di un E in realtà, ma quello delle versioni precedenti era molto simile
la foratura è stata fatta con un trapanino a mano, con qualche colpo di rifinitura dato con la fresetta a palla issata sul trapanino. La plastica è morbida e si lavora bene devo dire, ma non mi fiderei ad usare il trapanino se non per le rifiniture, non conosco ancora bene il comportamento di questa plastica Airfix
poi as usual, dato che il seggiolino come forme non è per niente male, un affinamento delle sponde e delle parti del seggiolino fatto con cutter con lama vecchia ( che è meno affilata e con la quale rischio meno ) e con una fresetta ... sempre issata su motorino. Per questo lavoretto direi che è meglio non proviate a meno non abbiate già preso mano con la fresa e il suo controllo, perchè rischiate di vedervi il pezzo rovinato in un attimo ... do not try this at home ! :-D
Ah, per cui volesse dettagliare il kit con scarichi più fighi, la QB fa un settino molto buono e non troppo costoso ... per chi volesse ... insomma, gli incontentabili sono sempre in giro, meglio avvisarli, non trovate?:-9
Sulle ali ho dato una segata agli alettoni, sono parti mobili e se sono leggermente più staccati meglio, ho rinforzato anche il solco sull'ala, ma poco si nota, ma meglio qua non strafare ... non vado oltre perchè è un da scatola, diamine ...
per ora è tutto, vediamo questa sera cosa riesco a fare ...
Bell'inizio, anche questo sembra un bel kittino (scrivendo dal cell mi sta venendo il post a pezzi..)
Sì target, ma quelli inglesi del 112, così come quelli AVG necessitano di maggiore attenzione e dunque richiedono più tempo e qua il tempo stringe ... per cui la scelta della versione e della colorazione devono essere molto tattiche o gna famo de sicuro ! comunque, ieri sera ho chiuso con l'assemblaggio delle ali ... robe da non credere ! Fit buono, assolutamente buono.
unici interventi "migliorativi", assottigliare con lima a coda di topo la parte terminale della carenatura sotto l'ala, che era aperta ( tanti vecchi kit te la danno come pezzo solido e chiuso, è presente in tutte le versioni del P 40 per cui eventualmente controllate il vostro kit nelle varie scale, anche in quelle maggiori spesso hanno fatto "tutto sarà" ) e era veramente un lamierin sottile ...
e poi ho slamettato ( si dice slamettare ? ) comunque intendo dire che con la lama del cutter inclinata di circa 45° rispetto al bordo del pezzo, ho piallato ( piallare si dice, anche se non ho usato una pialla:-D ) e ho dato una inclinazione alla parte del bordo di uscita dell'ala prima dell'alettone, perchè il P 40 aveva inferiormente un lasco fra fordo interno dell'alettone e ala piuttosto consistente dimensionalmente, tutto ben carenato e profilato ... un altro dettaglio che la stragrande maggioranza se non la totalità dei kit ( non ho visto però i recenti 32 e 48 Hasegawa come trattano la zona ) ignora ... vedasi a questo proposito il disegno teNNNNNico linkato:
http://www.p40warhawk.com/Models/Technical/Wing/14_35.gif
disegno di sezione in alto a destra
sono due lavoretti da nulla che migliorano un po' l'accuratezza, almeno per cui conosca un po' il soggetto o ci tenga a fare le cose in modo più "accurato" ...
è forte sto kittino, proprio forte e molto semplice, cosa che rende velocizza i tempi ...
dipinto scarichi con effetto moskit e realizzato le" copertine" interne ai carrelli , fatte in questo caso con stucco magicsculp.SI procede anche con questo, nonostante l'impegno con la FAV distolga qualche energia
:-D
Le ruote come dettaglio non sono per niente male, anche se un po' squadrato il copertone , ho aggiunto solo il pernetto cui arrivava il tubo dei freni.
Il disco era infatti una parte fissa, non parte della ruota in realtà. E il colore era, quanto meno nelle prime serie ( fino ai modelli C ) del colore delle superfici inferiori, visto che una volta retratto questo disco si presentava in effetti sulla parte inferiore dell'ala e era in vista.
Per cui Neutral Grey in questo caso.
Questa pratica di colorare la parte con la mimetica delle superfici inferiori per ora sono sicuro fosse, quanto meno per l'USAAF, fino alle versioni C. Per quanto riguarda le versioni D,E,ecc ... non ho ancora la sicurezza si continuasse, ma credo di sì, ma devo trovare maggiori evidenze e ne ho trovate per ora solo alcune.
il kit fornisce in unico pezzo, fortunatamente devo dire, il complesso dei portelli del vano del ruotino posteriore e i dettagli del vano , che si riducono, correttamente, ad un telino di protezione che impediva a polvere e oggetti estranei di accumularsi nel vano del ruotino stesso. I progettisti Airfix si sono studiati bene il soggetto. Io però ho preferito dare un po' più di "movimento" al telino, aggiungendo un po' di pieghe in più, pieghe realizzate con l'ausilio di alcune frese e il solito fidato cutter. Prima e dopo ... ho pure assottigliato un po' i portelli, specialmente sui bordi . Confesso che la tentazione di andare a dettagliare ulteriormente e più accuratamente il tutto è forte ... basterebbero due tirantini e i loro attacchi ... ma è un "da scatola", non sarebbe ... resisterò ?
Fotografia molto utile per determinare come dipingere i dettagli del complesso del carrello:
notare come si diceva poco sopra il complesso del disco della ruota e la prima parte della gamba del carrello, che rimane scoperta, dipinta con il colore delle superfici inferiori, mentre il resto della gamba del carrello in alliminio.
Il ruotino posteriore. In questo caso il cerchione è in neutral grey, mentre la struttura è un alluminio, qua in 11 della Humbrol, molto scintillante, ma sarà alla fine opacizzata, ma questo a modello in fase di ultimazione ... qua siamo ancora agli inizi. Ho aggiunto quella piccola concavità che la gamba aveva ... insomma, mi è venuta così, un po' esagerata, ma va bene pure così, per quello che poi si vedrà ...
la foto del ruotino era tutta sfuocata, sorry, l'ho rifatta un pelo più a fuoco ...
e ho iniziato, mentre sperimento sti dannati metallizzati alclad, a mettere le mani sugli interni
non sono mica male gli interni da scatola, anzi, sono proprio buoni, se non fosse per il cruscotto che è una tavoletta piatta sulla quale apporre una brutta decals che simula gli strumenti. Così ho deciso di intervenire forando gli strumenti. Per risparmiare tempo ho usato come guida e riferimento una fotoincisione della AML, che produce uno splendido e accurato set per gli interni ( che però qua non si può usare data la natura del montaggio "da scatola" con poche migliorie ). Complice la plastica morbida, nel fare i fori con trapano a mano e non, si è creato un accumulo di plastica sul bordo, ottimo per simulare il bordo dello strumento stesso. Per vero colpo di ulo bene o male questo bordo è stato piuttosto costante come spessore nei vari fori e sono riuscito a pulirlo solo un po' senza mi pare rovinare tutto quanto, così ho deciso di tenermelo, darà maggior movimento e dettaglio al cruscottino ...
quel palo a lato del seggiolino ora non c'è più, dopo lo scatto è stato amputato e sarà sostituito con una leva più sottile .
Insomma, si va avanti, che è sempre positivo ...
Se Airfix facesse anche i pannelli strumenti in rilievo sarebbe il massimo, personalmente trovo che i pannelli piatti con la decal stonino col resto dell'abitacolo di questi kit
Sì, decisamente, gli strumenti con le decals non li sopportavo già ai tempi della ESCI, credo sia stata in assoluto la mia prima "critica" alle case, mi ricordo che cercavo e stimavo Heller proprio perchè non solo andava oltre il pilotino su mensole, ma forniva un abitacolo, che al tempo mi pareva dettagliatissimo, con seggiolino completo, closhe e pannello strumenti con questi a rilievo, dettagliatissssssimo ! Era il top ... la decals come soluzione fa pena semplicemente, direi sempre !
Altra soluzione valida, è quella delle decal con strumenti fustellati uno ad uno e applicate in quadranti in rilievo.
Ovviamente parlo di belle decal su un bel pannello in plastica.
La decals per gli abitacoli ha forti limiti. Superiamoli fustellando, ecc ... oppure troviamo alternative ad essa.
In ogni caso anche tagliarsi gli strumenti ad uno ad uno in 1/72 è una cosa da tirar scemi ! :-D
L'ho fatto recentemente per un MiG-21 e a un certo punto stavo impazzendo. In ogni caso tengo sempre i pannelli in decals anche se non li uso, alcuni hanno degli strumenti stampati molto bene che si possono poi usare per lavori come questo
1) seguire come traccia la posizione del cruscotto Airfix,
2) considerare la decals Airfix una degna riproduzione della strumentazione
Il caso 1 non è stato seguito in quanto come dima ho utilizzato il pannello fotoinciso AML che ho giudicato più accurato
Il caso 2 neppure in quanto ritengo quelle decals una brutta riproduzione della strumentazione, come detto in precedenza.
Per cui dovrei comunque fustellare la decals di qualche foglio ... per il tempo che ci metto preferisco andare di pennello ...