Prezzi e prodotti Cinesi ....
Sappiamo che la produzione si è spostata in Cina e tutte le aziende hanno spostato li la loro produzione (Airfix, Revell, ecc.). Visti i rapporti di crescita del colosso cinese, le aziende di produzione modelli sono nate come funghi (Trumpeter, HobbyBoss, Kittyhawk, ecc.).
La produzione in Cina deve costare molto meno di quella fatta in occidente ed in Giappone. Quindi mi aspetterei che i prodotti relativi costino di meno. Ultimamente però vedo che i produttori cinesi stanno uscendo con prezzi a livello di quelli "tradizionali". Tanto per citare i Jaguar della Kitty Hawk a 50 euro, l'idro Albatross dell'AMI a 100 euro. Prezzi comunque alti rispetto ad esempio ad un Corsair Tamiya in 1/32 (ottimamente ingegnerizzato) a circa 132 euro.
A questo punto parlando con un negoziante mi risponde dicendo che il problema sono i distributori e le aziende modellistiche cinesi che vogliono guadagnare di più e quindi il tutto è molto "pompato" in alto.
A questo punto noi modellisti continuiamo ad essere i soliti polli ? Si prende si porta in cina. Poi escono i cinesi sparano kit a raffica (disegnati al CAD) difficili da montare, poco ingegnerizzati, con moltissime parti e scomposizioni molto discutibili a prezzi elevatissimi. Dove stiamo andando ?
Forse i modellisti sono coloro che acquistano e fanno crescere la pila, più attratti dai tanti pezzi che dalla vera ingegnerizzazione degli stampi e dalla "montabilità" ?
La produzione in Cina deve costare molto meno di quella fatta in occidente ed in Giappone. Quindi mi aspetterei che i prodotti relativi costino di meno. Ultimamente però vedo che i produttori cinesi stanno uscendo con prezzi a livello di quelli "tradizionali". Tanto per citare i Jaguar della Kitty Hawk a 50 euro, l'idro Albatross dell'AMI a 100 euro. Prezzi comunque alti rispetto ad esempio ad un Corsair Tamiya in 1/32 (ottimamente ingegnerizzato) a circa 132 euro.
A questo punto parlando con un negoziante mi risponde dicendo che il problema sono i distributori e le aziende modellistiche cinesi che vogliono guadagnare di più e quindi il tutto è molto "pompato" in alto.
A questo punto noi modellisti continuiamo ad essere i soliti polli ? Si prende si porta in cina. Poi escono i cinesi sparano kit a raffica (disegnati al CAD) difficili da montare, poco ingegnerizzati, con moltissime parti e scomposizioni molto discutibili a prezzi elevatissimi. Dove stiamo andando ?
Forse i modellisti sono coloro che acquistano e fanno crescere la pila, più attratti dai tanti pezzi che dalla vera ingegnerizzazione degli stampi e dalla "montabilità" ?
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Commenti
Con il modellismo secondo me non ci sono riusciti al 100%, hanno iniziato a sparare in alto troppo presto...
Anche se conosco più di uno che si suiciderebbe se fosse costretto ad attuarla.
:-9
Conosco qualcuno in grado di diventare il nuovo Al Capone, signore incontrastato del Contrabando illegale di modelli in un mondo che ha proibito i modellini cinesi ... normali negozi di giocattoli che sono in realtà la copertura per negozi di modellismo, ricavati nel retro della copertura legale e dove avvengono le più sfrenate orge modellistiche ... nuovi scenari
Aloaproibizionista
Il rischio è che nel frattempo negozianti, distributori e produttori chiudano.
Ve lo immaginate un mondo senza produttori di modelli?
Potrei mettere all' asta il mio B-26 Monogram, senza scatola, con decal ingiallite e farci 2500-3000 euro!
Però non tutti i produttori cinesi hanno questo approccio e esistono kit cinesi che sono molto economici.. o meglio sono molto economici in Cina. Hobbyboss per esempio anche sui kit tradizionali (cioè non gli easy) è un marchio piuttosto economico
Certo che se poi la distribuzione moltiplica il costo per 3 una volta che il kit arriva in Europa ovvio che non sono poi molto competitivi. Paragonandoli con i kit Hasegawa per esempio sono però sempre più bassi.
In ogni caso dobbiamo sempre considerare che il prezzo è funzione di mille cose, non necessariamente solo del costo di produzione. Non conoscendo tutti gli altri aspetti per ogni singolo produttore, è difficile comprendere dove la riduzione del costo di produzione incida e dove no.
In Cina te li tirano dietro i Trumpeter, anche se parametrati ai loro costi i kit sono comunque qualche cosa di non così economico, ma con uno stipendio occidentale entrando in un negozio cinese puoi stracomprare tutta la cineseria varia a prezzi anche del 75% in meno rispetto ai nostri. Costano meno pure in alcuni paesi dell'Est !
Poi occorre fare un discorso diverso per marchi come la KittyHawk, che è made in China ma i cui capitali sembra siano anche occidentali ... a quel punto si spiega il tenore dei prezzi. C'è un socio occidentale che deve guadagnarci da occidentale e subito, infatti non so quanti Kittyhawk si trovino nei negoi cinesi, non credo molti, anzi, probabile magari nessuno e comunque a prezzi elevati. Certo paiono finiti i tempi delle invasioni di kit a pochi soldi, quelle che abbiamo pure piacevolmente subito ai primissimi tempi della Academy prima e della hobbycraft poi, però erano pure kit che costavano poco perchè valevano poco, scopiazzature per lo più di altri marchi ( Academy è pure andata in causa con Hasegawa per queste sue intraprendenze ) ...
ma il produrre in Cina ha per esempio favorito la rinascita Airfix, che certo non ha kit che costano tanto, anzi, oggi con Revell divide in occidente il trono di marchio fra i più morigerati nei prezzi.
Aloa
Teniamo presente che quello che sta arrivando dalla Cina non è tutto oro, nel senso che Hobbyboss recentemente ha prodotto stampi nuovi che assomigliamo molto a produzioni nostrane.
Inoltre (e questo Kittyhawk si sta distinguendo) fanno kit con scomposizioni assurde, per produrre molte varianti, e giustificare certi prezzi
Non parliamo poi dei dettagli inutili. Tiu faccio un esempio: il Mirage F1 della ESCI prodotto nel 1978 in Giappone dalla Suntak (praticamente un Hasegawa dei tempi) oggi ancora in pista con marchio Italeri si monta che è una meraviglia e ne esce un bel kit con un set d'interni.
Lo stampo Kittyhawk è un disastro, scomposizione della fusoliera in quattro parti, difficoltà ad allineare i pezzi e poi tutti vani aperti (aerofreni, portelli carrello, motore in vista), quando a terra questi Mirage hanno tutto chiuso!
Ma se hanno successo, che possiamo farci noi ?
Personalmente non amo affatto tutti i pannellini aperti, anzi, e questo in qualsiasi scala sia il kit. Meglio un bell'interno curato, le superfici mobili utili posizionabili, ma i vani avionica e compagnia se li apra che è interessato al dettaglio , complicano le cose e aumentano i costi degli stampi inutilmente, anche perchè per la maggior parte delle volte il dettaglio del vano della scatola è meglio sostituirlo con cose meglio dettagliate in resina o comunque è da rivedere, ecc ... idem per i vani arma e compagnia.
Si fa un gran parlare in negativo del costo del 104 Italeri, giudicato eccessivo per la qualità espressa da quel kit: non era meglio evitare inutili fotoincisioni grossolane, tenere i vani ben chiusi e investire in un miglior trattamento superficiale ... poi avrebbero potuto fare un set di dettaglio in resina o come preferissero per gli appassionati del dettaglio estremo e del vano aperto a tutti i costi ... il kit sarebbe costato la metà e avrebbe venduto il doppio, ovvero alla fine sarebbero comunque tornati in pari ...
Comunque se vediamo quanta strada hanno fatto i cinesi in un decennio, diamogli altri 10 anni e faranno cose favolose ... e magari a costi che inizieranno a scendere, pensiamo ottimisticamente !
Io per ora compro Eduard, Revell, Special Hobby, RS, Zvezda ... Trumpeter continua a seguire temi e scale che poco mi prendono e dunque mi va bene che facciano pratica con kit che altri comprano e di cui altri si lamentano, io mi salvo per ora !
Aloa
Innanzitutto distinguiamo tra Trumpeter/Hobbyboss e case come KittyHawk o GWH.... i primi sono produttori "di massa" che hanno modelli economici e modelli meno economici. I loro modelli in Cina si trovano a prezzi molto bassi, per dire avevo saputo del Vigilante Trumpeter 1/72 che veniva meno di 10 €, poi in occidente arrivano ad altri prezzi. Evidentemente all'interno della catena di distribuzione ognuno ci fa un tot di cresta. Se però io andassi a comprare in un negozio di Pechino, è probabilissimo che il kit Airfix o Revell finirebbe a costare più dell'equivalente Trumpeter.
Produttori come Kitty Hawk non sono produttori che si rivolgono a un mercato di massa ma affrontano soggetti più "mirati" per i quali non è detto che i volumi di vendita saranno gli stessi di chi fa lo Spitfire in 1/72 a 7 €. Con volumi più bassi i costi della singola scatola salgono perché l'investimento iniziale si divide su un numero minore di pezzi. Aggiungi che questi kit hanno un numero di pezzi di solito molto elevato, spesso qualche pezzetto fotoinciso e diventa chiaro come il prezzo non potrà essere basso.
Riguardo alla qualità, sicuramente i cinesi ne hanno ancora da imparare, anche se pure qui qualcuno è più bravo di altri. Quella di avere tutti i pannelli aperti è un scelta dettata da questioni di marketing alla fine: questi han visto le mostre dove i modellisti "esperti" portano aerei con tutto aperto e hanno deciso di dare allo stesso tipo di modellista questa possibilità gia da scatola. Forse è una scelta sbagliata, ma in questo caso lo impareranno rapidamente.
Parlando di Airfix e Revell, c'è una cosa di dire: Revell non produce in Cina ma in Polonia mentre fa fare gli stampi un po' ovunque. Chiaro che anche in Polonia la manodopera costa poco, ma uno dei motivi per cui Revell riesce a tenere i prezzi bassi è dato dal tipo di distribuzione che hanno, quindi se anche i Polacchi sono più cari dei cinesi, questo è un fattore secondario. Appunto, ce ne sono tanti di fattori che vanno a determinare il prezzo finale di qualunque prodotto
Per quanto riguarda le superfici del F-104 in 1/32 della Italeri, il problema è legato al tipo di macchine per elettroerosione che utilizzano. Visto con i miei occhi, le loro macchine hanno 20 sulle spalle. Non l'ultima tecnologia disponibile. Tieni presente che i giapponesi della Tamiya creano uno stampo ben ingegnerizzato (es. il Solo Bf.109E, non tutta la famiglia), utilizzando macchine CNC ed elettroerosioni dell'ultima generazione, macchine CNC laser e rifiniture a mano. Certo anche Tamiya fa fare tutto nelle Filippine, ma la tecnologia e l'ingegnerizzazione è superiore a quella nostrana. Comunque il problema nella nostra ditta nostrana è solamente economica. Certe tecnologie costano troppo e questo non lo dico io, me lo hanno detto loro!
Aloa
Altri concorrenti hanno risolto il tutto in modo molto più rapido, ad esempio Airfix: la nuova proprietà è arrivata, ha venduto tutto compreso il capannone, ha lasciato tutti i dipendenti a casa e adesso in UK ha 4 persone e tutto il resto si fa in Cina o in India. Altro che reinvestire in macchinari... e se i costi salgono troppo si manda il fornitore a quel paese e se ne cerca uno più economico.
Che è la stessa cosa ha fatto molto tempo fa la Revell USA, chiusi i gloriosi stabilimenti Revell e Monogram, lasciati a casa i dipendenti e portati gli stampi in cina.
Aloa
Ne so qualche cosa avendo tentato di reperire delle news di due anni fa che nonostante fossero annunciate non sono mai uscite ... e non è che dovessero fare lo stampo, solo stampare ... eppure.
Ma il concetto è proprio quello ... Eastern Express è da oltre un decennio che all'Est vive, ristampando Frog e altre poche cosette: mai fatto uno stampo, solo distribuito e fatto stampare cose già esistenti. E del resto Airfix cosa faceva prima della rinascita ?
Ristampava e ristampava pure anticaglie, e continuava comunque a vendere. Heller non diversamente ... e ancora oggi il rilancio lo sta affrontando con un catalogo dove il kit più recente negli aerei ha almeno 20/25 anni ... si capisce pure che il rilancio sia assai difficoltoso con queste anticaglie, ma se fosse un marchio mai fallito, che ha sempre mantenuto una sua distribuzione, le cose sarebbero molto più facili e diverse ...
Aloa