Commenti

  • Al di la che sia morto per salvare un amico, cosa senz' altro ammirevole, per una causa della quale non voglio entrare nel merito, mi domando cosa dice la legge Italiana riguardo a persone che, non iquadrate in organismi militari o forze di polizia, imbracciano le armi contro le forza armate di uin paese tutt' ora membro della comunità internazionale, il cui governo è riconosciuto dal nostro.
    C'è qualcuno ferrato in questi aspetti giuridici che può dire la sua?

    Ciao Roberto.
  • Non sono ferrato in legge, ma in genere so che la legge italiana considera un reato il prestare servizi di tipo militare in forze armate straniere o in società private non sottoposte alla legge Italiana. Detta facile, fare il mercenario o anche il volontario è un reato come è un reato il reclutamento di mercenari o volontari.
    Detto questo, anni fa sono stati considerati degli eroi i nostri 4 catturati in iraq mentre lavoravano per un contractor privato (di cui uno poi ucciso), cosa che da un punto di vista "ideale" è tutto sommato peggio che combattere per un causa in cui si crede.
  • Precisiamo, il contractor ucciso in Iraq è stato da molti considerato un eroe, non per le attività svolte, sicuramente discutibili, ma per il coraggio con cui ha affrontato la morte, cosa che prescinde dalla causa giusta o sbagliata per la quale si trovava sul sito.

    In passato molti crudeli fuorilegge sono stati ammirati per il loro coraggio, a prescindere dal fatto che fossero criminali.

    Nel nostro paese troppo spesso si fanno differenza su basi ideologiche.
    Eccezioni, deroghe, siamo alle solite, mai che si giudichi in base alla legge cercando di estranearsi dalle idee personali.
    Chissà perchè il Mullha che reclutava volontari per l' Afghanistan era un fuorilegge, i contracrtors mercenari, questo ragazzo un eroe ( attenzione, non è una critica personale ad una persona morta, per la quale, e quale nutro il massimo rispetto, avendo sacrificato la propria vita per salvare un amico, un dei gesti piu nobili che un uomo può fare,e neanche al genitore, che ha perso un figlio, cosa tremenda) ma è una critica al modo troppo influenzato dalle idee personali, con cui spesso, i non coinvolti emotivamente nei fatti, giudicano gli eventi.
    Lancio una provocazione:
    anche le SS combattevano eroicamente per una fede in cui credevano e non si può negare. Ripeto a scanso di equivoci: è una provocazione, non un mio plauso ai nazzisti.

    Ciao.
  • sull' aspetto sociologico

    sentire quel che dice il padre,con cui non so quanti concorderebbero:

    "Perché Giuliano si è convertito?
    "In Italia ha avuto poche chance, non aveva voglia di studiare, fallì in un concorso per carpentiere. Forse con l'opportunità giusta non si sarebbe trovato su una strada senza ritorno".""


    ..mah!



  • modificato giugno 2013
    sempre lui,il credente Delnevo



    sentire perchè è davvero singolare,come "sermone"...ne ha
    anche contro l'f-35 a metà video

  • Beh alcune cose sono condivisibili, quello che ha letto sul Corano non è poi molto diverso da quanto si predica nelle chiese cattolichre, con le dovute proporzioni. Anche i commenti sulla crisi, che a modo suo, descrivono un' effettiva incapacità della classe politica a decidere alcun che, sono condivisibili.
    Altre cose sono un po meno condivisibili, i numeri dimostrano che non sono le spese militari che aggravano troppo il bilancio dello stato, e magari hanno anche un ritorno industriale in terrmini di vendite all' estero.
    Dal ritiro dei Russi all' occupazione Occidentale, in A-Stan, non è che vivessero proprio in pace i Mussulmani, mi pare che se le davano lo stesso di santa ragione tra di loro, Masud non era Californiano ne Buddhista, e l' hanno fatto fuori.

    Anche le ragioni della resistenza Siriana sarebbero da chiarire, magari c'è chi vuole pace e democrazia, e chi, sponsorizzato dall' Iran, vuole portare l' integralismo e lottare contro l' occidente.

    Comunque un video iteressante, ascoltare il punto di vista degli altri è sempre istruttivo, specie se, come credo in questo caso, le parole sono sincere.

    Ciao,
    Roberto
  • modificato giugno 2013
    già..e quello che segue qui,come clip,è ancor piu curiosa,credo,almeno antropologicamente,Delnevo qui che salva un uccellino; insomma lui sembra proprio un mite ragazzo,pure quando parla in arabo,vedere



  • Scusa target ma a me sembra che per l'opinione pubblica questo non sia stato certo considerato un eroe. Al contrario ai tempi sono stati considerati degli eroi i 4 contractors, tanto che se ricordi ai 3 sopravvissuti erano pure stati offerti posti in liste di partiti per le elezioni. Per me nessuno di questi è un eroe, sono persone che hanno fatto le loro scelte che rispetto e su cui non entro nel merito, per la legge sono tutti potenzialmente persone che hanno commesso un reato. Anche se devo dire che non sono del tutto d'accordo con questa legge.
    E parlando di eroismo, mi sembra che sia un parola che oggi è usata abbastanza a sproposito. Un soldato che combatte valorosamente e muore combattendo non è necessariamente un eroe, ma è "solo" una persona che ha fatto il dovere in cui si è impegnato nel momento di unirsi ad un esercito. Inoltre non c'è niente di molto eroico nel fare il bel gesto quando si è gia condannati, è quando un gesto fa la differenza tra la vita e la morte che si vede l'eroe vero. Le waffen SS erano soldati eccezionali per addestramento, capacità e abnegazione, le truppe migliori che abbiano combattuto nella seconda guerra mondiale e tra le migliori di sempre. Ma le battaglie in cui hanno dato il massimo sono state battaglie in cui sapevano che l'alternativa era tra morire in battaglia o essere fucilati appena catturati. E' eroismo questo o solo scegliere tra il male minore ?
    E infatti mentre le divisioni SS sul fronte orientale hanno combattuto fino alla morte, quelle sul fronte occidentale si sono arrese senza problemi, visto che sapevano che gli anglo-americani non li avrebbero fucilati.
  • giorgio,su fb c'è curiosamente uno strano appeasement sul personaggio Delnevo,certo poi un 80% di chi ha commentato ha scossa la testa e scritto anche con accenni duri(molte donne,per esempio,sanno che idee ha l'islam radicale)

    però la sua vicenda è così esotica che non dico affascini,ma è davvero una"storia"aliena,qui non è il solito caso di uno che molla tutto e va sull hindukush,o a puerto escondido,è ben altro,viste poche volte scelte di vita così "scomode"

    cmq vedere la parte dove parla in arabo,quasi da "naturalista" ,che è di di solito la fissa di chi è stanco del solito "decadente" bla bla bla mondo occidentale...80 anni e passa fa anche i nazional socialisti eran fissati con la natura eh (ditelo a qualche animalista esagerato e vedrete come si incazza..)
  • modificato giugno 2013
    Alla fine le motivazioni possono essere le più varie, Delnevo, come i contractor , come il Mullah Omar ( spero di averlo scritto giusto) hanno violato le leggi del nostro paese.
    Per quello che mi riguarda, non sono esempi da seguire.
    Se poi, per come entrambi sono morti, hanno senza dubbio dimostrato coraggio, questo è un' altro discorso. Sicuramente Delnevo può essere apprezzato per la coerenza e l' abnegazione di chi volontario combattente per la sua fede, ha sacrificato la vita, così si scrive, per salvare un amico.

    Per rispondere a Giorgio, forse ho portato l' esmpio sbagliato citando reparti speciali in genere. L' eroismo è un fatto individuale, forse a volte scatta come un riflesso automatico, ma quando ci sono 10 fanti spauriti nascosti nelle buche di fronte a un nido di mitragliatrice, e solo uno di essi salta fuori senza che gli venga richiesto da un superiore, abbiamo la differenza tra uin eroe e 9 bravi soldati che hanno fatto il loro dovere arrivando fino la.
    Forse adesso è più chiaro quello che volevo dire.

    Senza offesa, ma mi è un po' venuto da ridere quando hai citato il fatto che ai tre contractor sopravvissuti hanno offerto dei posti in politica per il loro eroismo, a me pare che oggi giorno le doti apprezzate per entrar a far parte della casta siano ben altre!
    Gli unici pericoli che corrono gran parte dei nostri politici sono quelli di morire di infarto trombandosi qualche escort, o soffocati da una zampa di astice andatagli di traverso.


    Ciao.

  • Una nota a margine.
    Io ritengo che quando si abdica dal proprio intelletto e raziocinio per affidare la propria vita, ragione, pensiero e morte ad un qualsivoglia libro ( ... che sia la Bibbia, il Corano o il Meine Kampf ) si perde SEMPRE la facolta´ di distinguere e giudicare, in pratica il proprio libero arbitrio.
    Notate bene che TUTTI i libri che sono stati seguiti dalle moltitudini hanno SEMPRE creato obbrobbri mostruosi, dalle Crociate, all´Inquisizione, ad Auschwitz fino alla Jihad.
    Sempre.
  • Kraut, in realtà le vere guerre di religione o di ideologia nella storia sono state ben poche. La stragrande maggioranza di quelle che bolliamo come guerre di religione hanno dietro ragioni socio-economiche o di nazionalità. Le moltitudini non seguono i libri per se, al limite trovano in questi libri un qualcosa in cui identificarsi come parte di una comunità e partecipare alle rivendicazioni (giuste o sbagliate) di questa comunità.
    Avrebbe mai attecchito il nazismo se la germania non fosse precipitata in una mostruosa crisi economica ? Avrebbe attecchito il fascismo se l'Italia fosse uscita arricchita dalla prima guerra mondiale ?
    Persino le "rivoluzioni" religiose hanno spesso basi socio-economiche: ci sarebbe mai stato un Lutero senza lo sviluppo della borghesia urbana nelle città tedesche ?
  • modificato giugno 2013
    beh a volte ,giorgio nel mondo occidentale c'è una sinergia di intenti paralleli,che finiscono per incrociarsi e a volte sommarsi ,ma il resto del mondo,quello orientale e quello islamico specialmente han percorsi un po diversi: l'iran degli anni 70 aveva una qualità della vita superiore a quella del medio oriente eppure,i primi studenti islamici spacca balle,affamati di simil ascetismo o vogliosi anche loro di far "l'uomo nuovo islamico" ,nacquero li,nonostante appunto le condizioni socioeconomiche non destassero preoccupazioni come altrove,e magari conditi inizialmente,1979,con un pò di marxismo..però 1+1 non fa 2 nell esistenza e il tutto alla lunga ebbe una ben strana evoluzione...
  • L'Iran degli anni '70 era una nazione in cui pochi avevano tanto e moltissimi non avevano niente, ne più ne meno come in altre nazioni di quella parte del mondo, altro che qualità della vita superiore. Era il tipico paese in cui le limousine degli amici del regime passavano di fianco a file di persone che chiedevano l'elemosina per poter campare. E in più il regime dello Shah non era certo una libera democrazia ma gli oppositori venivano torturati e fatti fuori senza troppi complimenti. Il fatto che ci sia stata una rivoluzione non è una grossa sorpresa.
    Che poi oggi per molti aspetti le cose non siano migliorate è un altro discorso
  • modificato giugno 2013
    io giorgio avevo dati un po diversi,l'iraq la siria e lo yemen all epoca eran messi peggio dell iran,decisamente questi ultimi non avevano un "opinione pubblica",l'Iran si,senno col cavolo che Bani Sadr prima e khomeini dopo sarebbero riusciti a sobillare le folle

  • Io ho visto un film documentario di una studentessa comunista Iraniana che ha partecipato alla rivolta contro lo Shah.
    Trovandosi poi essa stessa a dover scappare perseguitata dai fedeli di Khomeini o come diavolo si scrive, e che intrervista Farah Diba in esilio a Parigi. Dalle immagini di repertorio, si poteva notare come la massa dei rivoluzionari, tra cui moltisimi universitari, sembrasse piuttosto ben vestita e in stile occidentale.
    E' obbiettivamente poco per trarre delle conclusioni, ma l' impressione che ho avuto è che l'iran fosse un paese abbastanza moderno, e che la rivoluzione di stampo socialista sia stata scippata dalla componente oltranzista islamica.

    Quanto sopra non esclude che fosse governato da una dittatura piuttosto dura co gli oppositori.

    Ciao Roberto
  • modificato giugno 2013
    ricordavo anchio,così e ho interpellato fin dal 99 alcuni iraniani della comunità bolognese,tutti ricordavano il relativo benessere dell epoca,pur tra tanti errori,ma molto diverso dalla vita quasi primitiva che si faceva nel confinante iraq,per non dire di
    altrove

    e ammettevano anche che un bel po di borghesotti locali si eran fatti imbonire prima dalle idee marxisteggianti di bani sadr(per uno stranissimo senso di colpa,quasi occidentale,verso il resto del piu povero mondo islamico,palestinesi in primis ),cmq il meno peggio(bani sadr che poi dovette fuggire),poi dal mitico Ruollah Khomeini(anti americanismo portato al parossismo,soliti strali contro le comodità decadenti occidentali,e altro)..insomma un film già visto..poi per l'iraq attaccò e allora,ecco le trincee che fecero migliaia e migliaia di vittime tra la gioventù ..ma ormai era tardi...

    "Quanto sopra non esclude che fosse governato da una dittatura piuttosto dura con gli oppositori." -esatto,ma quello vale anche per tantissimi paesi che NON alzano la testa,a differenza di quanto fece l'iran del 1979

    giova dire che leggendo "teheran 1979" di mark bowden(si proprio lui,quello del libro "falco nero " ,da cui il film black hawk down)si nota come davvero l'iran non fosse il classico paese del terzo mondo,un opinione pubblica che comprava libri e riviste esisteva davvero -se sei in un paese davvero povero..la gente paradossalmente non si ribella mai,alle rivoluzioni,dalla francia del 1789 in poi, serve la borghesia in avanguardia,sennò,nessuno davvero alza la testa,men che meno il popolo povero che senza guida davvero non si muove...è proprio così...
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