Il mio primo roll-out del 2011
Avro 671 Rota I (Cierva C.30) conservato al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, nei colori originali, precedenti il discutibile restauro a cui si deve il suo aspetto attuale.
Il kit e' della Azur, con piccoli ma numerosi interventi di miglioria e dettaglio, complicati dal fatto che tutto l'insieme misura, dall'elica alla coda, la bellezza di 8 centimetri.
Spero che vi piaccia.
Luca
LIN
Il kit e' della Azur, con piccoli ma numerosi interventi di miglioria e dettaglio, complicati dal fatto che tutto l'insieme misura, dall'elica alla coda, la bellezza di 8 centimetri.
Spero che vi piaccia.
Luca
LIN
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Commenti
Ciao, ottimo modello,
Potresti commentare la costruzione più in dettaglio? Il kit è a circa 2000 Km al momento, ma se non mi ricordo male ha il mozzo del rotore in resina e le pale in plastica, hai aggiunto dei rinforzi? e per il carello?
Ciao Grazie
Paolo
Il kit Azur (o quanto meno il mio esemplare) era proprio stampato a bassa pressione, quasi sgonfia oserei dire. La plastica pareva mascarpone, tant'era pastosa e tenera.
Le imprecazioni maggiori sono volate nel tentativo di rimuovere le bavette di stampaggio che infestano l'intero modello, in particolare sulla struttura del carrello ed i piani di coda.
Qualcuna e' saltata fuori anche dopo aver finito la verniciatura.
Ricordi bene, Paolo: il mozzo e' in resina. Io in parte l'ho rifatto e per fissare le pale ho forato queste e il mozzo del kit, fissando le pale con dei segmenti di acciaio armonico (corda di chitarra), per poi aggiungere i bilanceri e gli altri dettagli in plasticard e sprue stirato.
Un'intera serata e' stata dedicata a studiare e trovare la corretta angolazione della sovrastruttura che regge il rotore, ed il rotore stesso. Un cinema! Quasi come quello di far collimare gli scarichi dei cilindri con le loro teste, che invece e' stato un vero rebus dei Carpazi, pero' la soluzione c'era.
Gli interni sono rifatti con sprue e strisce di plasticard, anche se alla fine se ne scorge ben poco, giusto giusto valeva la pena di fare le cinture con striscioline di foglia di piombo, mentre il motore e' quello del kit, Ho rifatto i minuscoli parabrezza con dell'acetato trasparente e le marche sulla fiancata sono disegnate con Coreldraw e stampate con la Alps.
Tempo netto, circa una trentina di serate di lavoro, ma l'elapsed e' iniziato nel 2005.
Luca
LIN
Fabio
Aloa
A quando il Bazzansky Baz-1?
Confermo quanto detto da Fabio. rende di più dal vivo.
Direi che Luca ha fatto un ottimo lavoro.
Ma non ti ricordi che il Bazzansky BA-1 è già stato fatto?
Ciao,
Rodolfo.
Grazie mille per i dettagli, prima o poi affronterò il mio
Ciao Paolo